
Cannibale uccide la nipotina, la cucina al forno e la mangia
Non c’è davvero limite all’orrore. L’incredibile storia, che arriva dalla fredda Siberia, se non fosse per la drammaticità potrebbe far pensare all’ironica demonizzazione dei comunisti che mangiano i bambini. Ma questa storia purtroppo è vera.
Un 34enne di un villaggio della Transbaikalia, nella Siberia orientale, ha ucciso la nipotina di due anni, l’ha fatta a pezzi e poi l’ha messa in forno per cuocerla e mangiarla. Il folle gesto è stato scoperto dalla madre della bambina (la sorella del cannibale) che, tornata a casa dopo una visita ai vicini, non riusciva a trovare la figlioletta in casa. Solo dopo si è resa conto dei resti sparsi nel forno e in cucina. Il cannibale ha poi confessato alle autorità di aver ucciso la nipote infliggendole un colpo alla testa. La madre della piccola vittima è sotto chock.
Una vicenda inquietante e macabra, ma il fenomeno del cannibalismo è stato sempre presente nella storia dell’uomo: come usanza culturale (cannibalismo rituale), necessità in casi di carestia ma ancor di più spesso conseguenza di disturbi mentali. Le parole “cannibali” e “cannibalismo” derivano dalla parola “canniba”, usata per la prima volta da Cristoforo Colombo, perché utilizzata dagli amerindi delle Piccole Antille per riferirsi ad alcune popolazioni dedite all’antropofagia.
Redazione