Omicidio Trebisacce, un film horror: ‘Ho fatto a pezzi mio padre’
Sembra un film dell’horror. Stefania Chiurco, figlia di Riccardo, i cui resti sono stati trovati ieri all’interno di alcuni scatoloni, ha ammesso di avere fatto a pezzi il corpo del padre, ma solo dopo che aveva trovato il cadavere già sezionato e nascosto in due sacchi davanti alla porta della sua abitazione. «Ho fatto a pezzi mio padre, ma non l’ho ucciso io», ha detto alla polizia.
Una storia assurda che lascia increduli inquirenti e tutta la cittadina di Trebisacce, in provincia di Cosenza. La donna è stata interrogata dal magistrato e carabinieri per tutta la giornata e la scorsa notte, fornendo una storia che ha dell’incredibile. Stefania studiava a Perugia ma, secondo alcuni siti locali, la donna soffrirebbe di disturbi di natura psichica da quando sarebbe deceduta la madre.
La donna, malgrado alcune indiscrezioni iniziali, ha detto che i rapporti con l’uomo erano buoni. Ha poi riferito che la sera del 27 dicembre scorso l’uomo è uscito e non ha fatto ritorno a casa. L’indomani la Chiurco avrebbe ritrovato due sacchi con il corpo diviso in due del padre e per paura di essere coinvolta, ha deciso di sezionare ancora di più il corpo, chiudere i resti in sacchi con calce e metterli dentro alcuni scatoloni.
La Procura di Castrovillari, che sta indagando sulla vicenda, ha disposto l’autopsia sui resti per cercare di capire cos’ha causato la morte di Riccardo Chiurco. L’uomo, insegnante in pensione, era originario di San Demetrio Corone, un comune della zona, ma si era trasferito a Trebisacce dopo il matrimonio. Padre e figlia vivevano insieme, in una zona centrale della frazione marina di Trebisacce, dopo la morte alcuni anni fa, della moglie di Chiusco, anche lei insegnante. Vicini di casa e conoscenti raccontano che tra i due c’erano spesso furiose liti, dietro cui ci sarebbe anche il fatto che la 38enne non avesse ancora completato gli studi.
Redazione
