
Oltre la Notizia: che cosa succede dopo la Prima Pagina?
La rubrica di Wakeupnews che riempie il week end di novità sui temi passati in Primo Piano
di Laura Dabbene
Premio Campiello 2010: dalla cinquina finalista annunciata lo scorso maggio ha spiccato il volo Michela Murgia, aggiudicandosi ad inizio mese la 48° edizione del premio. Il suo Accabadora è un vero spaccato della sua terra, la Sardegna, narrata attraverso la storia di Zia Bonaria, di professione sarta, ma soprattutto dedica all’arte di accompagnare i malati verso l’esalazione dell’ultimo respiro. Alle sue spalle, in questo ordine, si sono così piazzati gli altri quattro finalisti: Antonio Pennacchi, Gianrico Carofiglio, Gad Lerner e Laura Pariani. Ricevuto il riconoscimento dalla mani di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, la scrittrice ha detto di volerlo dedicare a Sakineh. Nella stessa sera, al teatro della Fenice, è stato assegnato anche il Premio Fondazione a Carlo Fruttero. Michela Murgia è la quarta donna negli ultimi anni a vincere il Campiello: solo lo scorso anno è andato a Margaret Mazzantini. Prima uscita ufficiale per l’autrice sarda in veste di neo-vincitrice dell’edizione 2010 al Festival letterario Pordenonelegge.it: di questo evento la nostra Redazione ha parlato nel calendario di appuntamenti librari di settembre.
Wakeupnews si occupa spesso di temi inerenti la tutela dei diritti degli omosessuali, anche e soprattutto all’interno della prospettiva della politica dell’Unione Europea di cui l’Italia è membro.
Ma di recente una buona notizia su questo fronte arriva dagli Stati Uniti, dove un giudice federale, Virginia Phillips, ha riconosciuto incostituzionale la legge che vieta agli omosessuali apertamente dichiarati di prestare servizio nelle Forze Armate. La normativa incriminata risale al 1993, durante la presidenza Clinton: secondo il giudice Phillips essa viola il diritto alla libertà d’espressione, ha un effetto altamente pregiudiziale e non ha nulla a che spartire con il disciplinamento della vita e della preparazione militare. Non è la prima volta che la legge suscita polemiche, e questa volta la richiesta giudiziaria a procedere contro la sua applicazione è venuta da un gruppo di quasi 20mila militari ed ex militari riuniti nel Log Cabin Republicans: l’associazione, come dice il nome stesso, ha matrice repubblicana e conservatrice, ma in questo caso ha saputo guardare più lontano della stessa amministrazione democratica di Bill Clinton.
Aria di tempesta sull’Eliseo e non per il calo di popolarità di Sarkozy o per le infuocate polemiche sulla politica presidenziale verso i Rom, bensì per una spada di Damocle che pende sul capo della prémiere dame, Carla Bruni. È appena uscito nelle librerie francesi un volume che ha creato imbarazzi già quando era allo stato di bozza: una biografia non autorizzata sulla moglie di Sarkozy scritta dalla giornalista Besma Lahouri. Carla. Une vie secrete è il titolo del libro che pare svelare davvero aspetti del tutto inusuali, e segreti, della ex modella. Carla ne esce dipinta come un’ambiziosa mangiauomini, una donna con pochissimi scrupoli, dal passato molto colorito soprattutto in fatto di ex-mariti: un’immagine molto diversa rispetto a quella di estrema, dolce raffinatezza che la circonda come un’aura ogni qualvolta appare in pubblico.
La Lahouri non è nuova a questo tipo di provocazione, nel 2008 era uscita dalla sua penna un’altra biografia non autorizzata, quella del calciatore Zinedine Zidane, ma questa volta si tocca un personaggio che non è soltanto pubblico, ma vicinissimo ai vertici politici del Paese. Forse anche per questo l’editore del libro, Flammarion, si è premurato di sottoporlo al vaglio di legali esperti in materia editoriale per tutelarsi da possibili querele da parte della diretta interessata.
Chiusura in tono dimesso con una brutta notizia per il mondo dello sport. Ciclismo nuovamente in lutto, questa volta per la morte di un giovanissimo atleta, tra le migliori giovani promesse della società Uc Arcobaleno Generali, che ha scosso non solo gli appassionati di questa disciplina. Thomas Casarotto, 19 anni, originario di Schio nel vicentino, è stato vittima di una brutta caduta durante il Giro del Friuli. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime e nonostante i tentativi dei medici dell’ospedale di Udine, dove era stato ricoverato, il ragazzo non ha mai ripreso conoscenza. Le lesioni cerebrali erano tali da non lasciare altra decisione al collegio medico se non dichiararne la morte cerebrale. Sono così state staccate, dietro consenso dei famigliari, le apparecchiature che mantenevano in vita artificialmente Casarotto e dai genitori è stato autorizzato l’espianto degli organi per la donazione.
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