
Nuovi orizzonti per l’imprenditoria sociale: a Roma sbarca la community The Hub
Presentato nella capitale il progetto di un originale network per l’innovazione sociale
di Laura Dabbene
Roma – Da un recente comunicato Ansa risulta che il nostro Paese detiene un significativo primato nel campo delle figure professionali, quello del più alto tasso di creativi e creatività impiegati ed applicati nei diversi settori d’impresa. Si conferma così una sorta di luogo comune dell’italianità, di cui dobbiamo essere orgogliosi, quello cioè di essere competitivi in un settore che da sempre contraddistingue il Made in Italy, quello delle molte e buone idee.
Non altrettanto bravi sembriamo tuttavia essere nella loro concretizzazione, soprattutto se vengono da menti giovani, ancora prive di una rete di contatti, sostegno e giuste conoscenze, e non certo premiate da un parametro che ha sempre meno peso, nonostante sia da tutti invocato ed osannato, la meritocrazia. Proprio per questo una città come Roma non può che accogliere con entusiasmo l’avvio del processo per la creazione di un centro Hub romano rivolto a chi, partendo da un’idea, vuole cambiare il mondo facendo innovazione sociale e impresa
Nato a Londra nel 2005, con il primo insediamento a Islington, The Hub ha visto nascere in soli 4 anni ben 14 gemmazioni in Europa e nel mondo, da Amsterdam a Stoccolma, da Berlino ad Oaxaca, da Madrid a San Paolo. Ora tocca all’Italia, con The Hub Milano , che si inaugurerà il prossimo 10 dicembre, e il progetto di The Hub Roma, presentato lo scorso sabato 7 novembre negli spazi dell’organizzazione non governativa Ricerca e Cooperazione in via Savona 13/a.
Partendo da una filosofia di base che si potrebbe sintetizzare in uno slogan conciso, ma efficace, come spazio alle idee, The Hub vuole essere luogo di incontro e di ricerca, oltre che di concreto lavoro condiviso, per tutti coloro che intendono dar vita a nuovi progetti di imprenditoria sociale e sostenibile. Sempre più numerosi sono coloro che, insoddisfatti di un sistema economico-imprenditoriale legato a dinamiche che non si armonizzano affatto con le leggi naturali e le risorse del Pianeta, si impegnano in attività che, accanto ad un ritorno economico, contribuiscano a rendere migliore e diverso il mondo in cui viviamo. The Hub intende offrire a questi pionieri di un modello economico sostenibile, innovatori sociali, attivisti, imprenditori e ricercatori, non solo un concreto spazio fisico in cui ritrovarsi, ma anche un aiuto nella creazione di una rete di contatti, di alleanze, di collaborazioni.
Riunire professionalità diverse affinché si creino sinergie atte ad aiutare le buone idee e diventare progetti concreti. Gli hubbers amano definire le proprie sedi come habitat d’ispirazione perché pensati e progettati per essere insieme uffici professionali e di consulenza, ma anche grandi salotti e spazi di svago e relax, dove tessere, tra un incontro di lavoro ed una pausa caffé, le giuste relazioni per comporre, tessera dopo tessera, il grande puzzle del proprio progetto d’impresa. Quanto The Hub sia una spazio di co-working duttile e flessibile, pronto a formarsi e trasformarsi seguendo le necessità e i bisogni di coloro che lo vivono e lo frequentano, è esplicito nel concetto e nella pratica della co-creazione, presentata a Roma dal fondatore di The Hub Milano, Alberto Masetti-Zannini attraverso un video che vede la community di hubbers milanesi impegnati in un processo di definizione dello spazio della sede di prossima apertura. Un brain storming dove le domande e le idee si fissano su post-it colorati disseminati nello spazio che si sta organizzando in moduli e settori, disegnati per essere funzionali all’attività degli hubbers stessi.
The Hub Roma ha già amici e sostenitori che all’incontro di sabato scorso hanno portato la propria testimonianza, dichiarando impegno ed entusiasmo per la nascita concreta di una comunità di pratica romana e “saltando” immortalati nelle foto di Antonio Amendola di Shoot for Change. In piena conformità con lo spirito The Hub una bacheca ospitava decine di biglietti colorati dove tutti quanti, futuri hubbers o semplici curiosi, potevano lasciare un commento, un messaggio. Tantissimi gli stimoli lanciati dai presenti…quindi spazio alle idee.
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