
No Berlusconi Day 2: il Popolo Viola di nuovo in piazza
A Roma, la seconda carica dei Viola
di Francesca Penza
ROMA – Alla fine ce l’hanno fatta di nuovo. Nonostante il timore di non riempire la piazza e che gli appelli rimbalzati da un blog all’altro fossero insufficienti, la gente c’era. E tanta.
I mezzi di comunicazione più importanti non hanno dato la notizia di quello che sarebbe successo ieri, solo il tam tam sul web ha portato la gente a radunarsi. Il contestato e atteso No Berlusconi Day 2 è partito da piazza della Repubblica con un corteo accolto in piazza San Giovanni da musica – libera musica in libero stato – e calore.
La scaletta, che è saltata quasi subito, prevedeva musica e interventi. Moltissime le adesioni, tra le tante Agende Rosse, Anpi, Coordinamento precari scuola, Corrado Guzzanti, Federazione Nazionale Associazioni Partigiane, Federgielle, Move On Italiano, Radio 100 Passi, Osservatorio Antiplagio, Associazione Nazionale Arcilesbiche, diversi blog e gruppi di Facebook e, dal mondo della politica, Idv, Verdi, Di Pietro, Vendola, De Magistris, Bindi, Marino, Salvi, Vita, Insieme per il Pd e Democratici Viola (tutte le adesioni al sito http://noberlusconiday2.wordpress.com/).
Diversi personaggi del mondo della politica hanno palesato la propria presenza, subito raggiunti dai grandi media, nonostante la connotazione apartitica della manifestazione.
Gianfranco Mascia ha dichiarato: «Il valore aggiunto della manifestazione è che abbiamo fatto tutto con le nostre mani e abbiamo raggiunto un numero di persone di gran lunga superiore alla piazza di Berlusconi». Ad una domanda sull’appello di MicroMega e sulla posizione di Paolo Flores d’Arcais risponde: «Mi dispiace solo che Paolo non sia qui, ci conosciamo da anni e sono dispiaciuto che non sia qui a godersi questo successo»
Di Pietro ha reiterato i concetti espressi il giorno della fiducia: «Berlusconi è un violentatore della democrazia, della legalità e della Costituzione. L’obiettivo importante è licenziare Berlusconi e il regime che sta costruendo».
Ad aprire la serie degli interventi l’Anpi e la Fnap perché «i partigiani sono la storia di chi ha lottato e perché crediamo che chi lotta oggi deve avere accanto i partigiani che hanno combattuto per la nostra libertà».
Sul palco anche Ilaria Cucchi, sorella di Stefano Cucchi, Norma Rangeri de “il Manifesto”, Stefano Rodotà e poi Paolo Borsellino con le due Agende Rosse – sempre viscerale e applauditissimo dalla piazza – che infervorato gli animi con la sua vis polemica e ha definito il ponte sullo stretto di Messina «un ponte tra la mafia e la ‘ndrangheta». Presente anche Concita De Gregorio de “l’Unità” a dare il suo contributo come giornalista e donna. E poi i precari della scuola a ricordarci ancora una volta la necessità di sbloccare al più presto la situazione.
Di certo non è stato il successo travolgente del primo No Berlusconi Day, quello del 5 dicembre 2009: molti si sono rassegnati, scoraggiati e molte sono state le defezioni e le fratture all’interno dello zoccolo organizzativo dello stesso Popolo Viola.
Qualche discussione, seppure placata prima di degenerare, a bordo piazza con alcuni fuoriusciti, sebbene la frattura continui a sembrare poco concettuale e più personale. Ma chi è sceso in piazza per fede, sperando di fare parte di qualcosa di più grande e di gridare abbastanza forte da essere udito, e ascoltato, non avrà certo contato tutti i presenti, chiesto il conto spese o indagato sui rapporti di forza all’interno del movimento.
Chi è sceso in piazza, l’ha fatto per se stesso.
FOTO DELLA MANIFESTAZIONE