
New York: stop al fumo nei parchi, nelle spiagge e negli stadi
NEW YORK – Bloomberg ha sferrato l’ultimo colpo basso ai fumatori. Dopo il divieto, recepito a livello pressoché mondiale, di fumare nei ristoranti e nei luoghi pubblici al chiuso, ieri è partito nella Big Apple lo «Smoke Free Air Act», legge che vieta di fumare anche nei 1700 parchi della città e sugli oltre 22 chilometri di spiagge del litorale.
Vietato accendersi una sigaretta a Central Park o Bryant Park oppure sulla spiaggia di Coney Island. Il divieto è esteso anche ad alcune piazze pedonalizzare, come ad esempio Times Square, alle banchine dei porticcioli, ai campi da golf e agli stadi. La norma, approvata lo scorso febbraio, è stata fortemente appoggiata dal sindaco Michael Bloomberg, ex fumatore che da circa un decennio ha dichiarato guerra totale alle lobby del tabacco, in nome dell’inquinamento ambientale e della salute dei suoi concittadini.
50 DOLLARI DI MULTA - Per i trasgressori è prevista una multa di 50 dollari, ma a vigilare non saranno i poliziotti di New York, bensì circa 200 dipendenti dei parchi e della municipalità, incaricati di far rispettare la legge. È prevista ampia flessibilità nei primi giorni, anche se di pari passo sarà avviata una forte campagna pubblicitaria, con affissioni in tutti i luoghi inclusi nel divieto e una serie di spot diffusi in televisione e in metropolitana, a cura dell’assessorato per la salute e l’igiene mentale.
“Smell flowers, not smoke” reciterà ad esempio un cartello all’ingresso di Bryant Park. Bloomberg si è dichiarato soddisfatto dell’entrata in vigore della normativa, che garantirà aria pulita anche e soprattutto a coloro che subiscono le angherie del fumo altrui. «I fumatori passivi corrono un grosso rischio – ha dichiarato il primo cittadino ai media americani – Bisogna diminuire l’esposizione dei newyorkesi al fumo e con questa legge abbiamo reso un servizio alla nostra città che è diventata sicuramente più vivibile». Secondo i dati in possesso di Bloomberg, dall’inizio della sua campagna antifumo nel 2002 ben 400mila cittadini della Grande Mela avrebbero smesso di fumare.
FUMATA COLLETTIVA DI PROTESTA - Che ci si creda o no, a New York c’è però anche l’altra faccia della medaglia: l’associazione “Cittadini di New York che combattono le molestie sui fumatori“, guidata da Audrey Silk, per il prossimo 28 maggio ha organizzato sul lungomare di Brighton Beach, a Brooklyn una “fumata collettiva di protesta” contro le decisioni di Bloomberg. Secondo l’associazione non è vero che «il 57% dei non fumatori ha problemi a causa del fumo passivo, i dati di Bloomberg sono fasulli». E, per protestare, tutti ad inspirare sane e corroboranti boccate di catrame.
Francesco Guarino
Foto homepage: pourfemme.com