
NBA: All Star Game, Kobe Bryant si riprende la scena

Kobe Bryant con la maglia della Western Conference (everyjoe.com)
I Los Angeles Lakers, campioni NBA in carica, non stanno sicuramente vivendo un buon momento di forma: alcune sconfitte, un distacco dai vertici della lega che si fa sempre più ampio, frizioni interne allo spogliatoio, con Ron Artest dato a più riprese sulla lista dei partenti, e una condizione fisica degli elementi cardine tutta da verificare. Bynum è sempre un’incognita, Gasol è lontano dagli standard di rendimento di inizio anno e la panchina è tutto fuorchè una garanzia: non rimane che affidarsi al solito Kobe Bryant?
KOBE SI’, KOBE NO – Mentre tifosi, forum e addetti ai lavori si interrogano sulle possibilità titolate dei californiani, in campo il loro leader Kobe Bryant dà spettacolo: l’All Star Game diventa infatti teatro del numero 24, che tra schiacciate, triple e un’intensità fuori dal comune per una gara tutto sommato priva di contenuti agonistici, mette a referto 37 punti con 14 rimbalzi, di cui 10 addirittura in attacco! A nulla vale la tripla doppia di LeBron James, così come l’ottima prestazione di Amar’e Stoudemire (29 punti), perché quest’anno la partita delle stelle se la aggiudica la Western Conference: Durant gonfia la retina con 34 punti, riscattando parzialmente la delusione nella prova del Tiro da 3 punti, mentre Blake Griffin incorona il suo weekend da stella con la personale tripletta dopo la gara dei Rookies e la vittoria nello Slam Dunk Contest.
Che sia il turning point of the season per Kobe Bryant e i Los Angeles Lakers? I critici di Kobe potrebbero rispolverare le statistiche, mostrando come quando il 24 si trova costretto a forzare oltremodo i risultati siano tutt’altro che positivi per la franchigia di Phil Jackson: è altresì vero però che ai Lakers fa difetto quella grinta e quella cattiveria che è assolutamente necessaria per prevalere contro corazzate come Heat, Magic, Celtics e Spurs.
E quando si parla di voglia di vincere e di leadership, chi meglio di un giocatore che ha vinto tutto in due cicli diversi (l’era Shaq e l’era Pau Gasol, se così vogliamo chiamarle) e che nonostante gli anni che passano e le candeline in più da spegnere sulla torta si rivela ancora decisivo e agonisticamente cattivo al punto da strappare letteralmente dalle mani gli applausi durante l’All Star Game?
CARMELO ANTHONY TELENOVELA INFINITA – Il futuro di Carmelo Anthony sta diventando paragonabile a Beautiful, con innamoramenti, delusioni, fugaci apparizioni ed improvvisi ritorni di fiamma.
Mikhail Prokhorov sembra non volersi rassegnare all’idea di vedere i New Jersey Nets emigrare a Brooklyn senza un uomo franchigia in più: durante l’All Star Game le parti si sono riavvicinate, con un colloquio chiarificatore che ha definito anche margini per imbastire nuovamente una trade e per parlare di rinnovo contrattuale. Sul piatto ballano 65 milioni di dollari per 3 anni, con i Nuggets pronti a spedire nel New Jersey anche Chauncey Billups, Shelden Williams e Renaldo Balkman in cambio di Devin Harris, Derrick Favors, Ben Uzoh e Troy Murphy, da girare poi ai Golden State Warriors per l’expiring contract di Radmanovic. L’ostacolo al fatidico matrimonio che pare proprio non aversi da fare? Manco a dirlo i New York Knicks, squadra sicuramente in rampa di lancio e appetita da parecchie superstar con il contratto prossimo alla scadenza: se il gradimento di Chris Paul era cosa nota, ad esso si sono aggiunti anche i placet di Dwight Howard e Deron Williams, con quest’ultimo ai ferri corti con gli Utah Jazz e in cerca di una possibilità di titolo altrove. La proposta di New York include l’ottimo Raymond Felton, il rookie Landry Fields e il nostro Danilo Gallinari, oltre a una prima scelta: Denver nicchia, ritenendo migliore l’offerta di New Jersey e provando a inserire nell’affare anche Timofey Mozgov, che dopo un periodo di ambientamento sembra aver trovato finalmente il proprio posto in campo. L’impressione è che la telenovela sia prossima ad un finale, con New York favorita per via del gradimento del giocatore, affascinato dall’idea di potersi giocare i playoff sin da subito e di formare un trio eccezionale con Amar’e Stoudemire e con uno dei grandi nomi che potrebbero approdare nella Grande Mela in vista della prossima stagione.
Andrea Samele
VIDEO: GLI HIGHLIGHTS DELL’ALL STAR GAME 2011