
Natale nel mondo: usanze e tradizioni più strane
Roma – Nel nostro Paese il Natale è una delle feste più sentite e apprezzate. Le vetrine coloratissime e le luminarie appese nelle vie principali delle città annunciano l’arrivo di questa festa tanto amata, già dalla fine di novembre.
Tuttavia nel cuore degli italiani e in particolare dei bambini, ci sono senza dubbio le tradizioni. Di regola, a partire dal giorno dell’Immacolata, nelle case degli italiani prende avvio l’allestimento dell’albero di Natale e del presepe. Una ricorrenza quella del Natale che da sempre è l’occasione ideale per riunire intere famiglie, magari proprio quelle che durante l’anno per lontananza e impegni lavorativi, riescono a frequentarsi solo di rado.
Si organizzano pranzi e cene con tavole imbandite di ogni prelibatezza. Pasti che durano spesso fino a sera inoltrata o a notte fonda, e che lasciano poi spazio ai giochi di società, prima fra tutti la classica tombola. Inoltre la persona o meglio il personaggio più atteso dai più piccoli è senza dubbio Babbo Natale, il vecchietto barbuto e panciuto, portatore di tanti doni.
Tuttavia, se nel Belpaese le tradizioni del Natale sono legate fondamentalmente all’ambito familiare, nel resto del mondo si ritrova una grande varietà di costumi e usanze.
In Europa, in particolare nei paesi più a est, il Natale assume dei tratti che lo avvicinano alla festività di Halloween. In Ucraina ad esempio, è presente l’usanza di addobbare l’albero con delle ragnatele. Questa tradizione trova le sue origini in tempi passati, quando le famiglie colpite da una forte povertà non potevano di certo permettersi palline luccicanti e festoni. Ancora oggi si fa ricorso alle ragnatele, ma attualmente sono di carta o cristallo.
In Ungheria e Austria, il nostro Babbo Natale lascia invece campo libero al Krampus, un diavolo castigatore dei bimbi cattivi, munito di corna lunghe, artigli e peli. In Repubblica Ceca, il Natale è legato a tante superstizioni. In particolare qui i festeggiamenti devono essere curati nei minimi dettagli: ogni imperfezione o errore può determinare le future sorti avverse delle famiglie.
Oltreoceano, si respira un’aria mista di tradizione e superstizione. In Messico la festa assume una connotazione fortemente religiosa, e nei giorni che precedono il Santo Natale si svolge la cd. Las posadas, una ricostruzione del pellegrinaggio fatto da Giuseppe e Maria prima di trovare riparo. Tale celebrazione si svolge nell’arco di nove giorni, e i partecipanti bussano in ogni casa, proprio come narrato dalla tradizione cristiana. L’evento si conclude con la rottura delle pentolacce.
In Brasile Papai Noel, non arriva in slitta, ma in elicottero e viene accolto poi dalle autorità presso lo stadio Maracanà. E se in Australia Babbo Natale arriva in surf, alle Bahamas e in Giamaica si balla fino all’alba per il Junkanoo. Si tratta di una festa che risale all’epoca della schiavitù, e consiste in una parata di carri allegorici, mentre i partecipanti sfoggiano i propri costumi eseguendo delle coreografie a ritmo di musica.
In Cina, solo le famiglie di religione cattolica festeggiano il Natale, di regola ci si riunisce per trascorrere insieme la festività e i bimbi aspettano Dun Che Lao Ren, il Babbo Natale cinese. Anche il continente africano offre una varietà di usanze e tradizioni tra i diversi Stati. Si passa alle usanze della Nigeria in cui è più radicata la tradizione cattolica, tra cene della vigilia e balli con il ritmo scandito dai tamburi, al Kenia: qui i bimbi passano di casa in casa a richiedere dolci. Tante tradizioni diverse, ma caratterizzate dalla voglia di condividere gioie ed emozioni con le persone più care.
Angela Piras