Natale e Capodanno a Berlino. Le mostre da non perdere

Helmut Newton - French Vogue (1969)

Dopo Parigi e Londra non poteva mancare nel viaggio di WakeUpNews tra le grandi capitali mèta del turismo natalizio anche Berlino, città che continua ad affascinare soprattutto in vista del Capodanno: ogni 1° gennaio non mancano infatti, tra le immagini clou allo scoccare della mezzanotte, quelle suggestive dei “botti” sullo sfondo della Porta di Brandeburgo. Ma quali sono le mostre più interessanti di cui approfittare durante il soggiorno berlinese?

In cima alla lista due proposte del Museum für Fotografie dedicate al maestro tedesco-autraliano Helmut Newton: Helmut Newton: World without Men / Archives de NuitHelmut Newton’s Private Property. Le mostre sono in realtà tre perchè tre sono i lavori di Newton offerti al pubblico. Si parte dal libro fotografico World without Men del1984, il quarto di Newton, in cui raccolse parte degli scatti di moda realizzati negli anni precedenti per alcune riviste specializzate. Questo ambito rimarrà sempre, si sa, tra i prediletti dell’artista e quello per cui è divenuto una vera autorità collaborando con magazine come «Vogue» e «Vanity fair», ma l’esposizione berlinese riesce – nella selezione di fotografie offerta al visitatore – a mostrare bene non soltanto questo aspetto: accanto a immagini “patinate” degli anni ’60 e ’80 si trovano anche paesaggi e nature morte parte del progetto-mostra Archives de Nuit, curato da Newton a Parigi nel 1992. Il terzo aspetto è quello del Newton privato indagato da un allestimento approntato fin dal 2004, quando inaugurò la fondazione lui titolata all’interno del museo: Private Property raccoglie alcuni oggetti appatenutigli, a partire ovviamente dalle macchine fotografiche, ma anche arredi della sua biblioteca e del suo ufficio di Monte Carlo e numerose pubblicazioni monografiche sul suo lavoro ormai introvabili.

La Neue Nationalgalerie vale una visita solo per ammirare dall’esterno la lucida essenzialità dell’architettura di Mies van der Rohe, ma varcandone la soglia si può apprezzare fino al 13 gennaio anche ciò che vi sta all’interno, Claes Oldenburg. Arbeiten auf Papier, mostra dedicata ai lavori su carta (incisioni, litografie e schizzi) dell’artista pop nato a Stoccolma nel 1929. Molte le opere che hanno al centro la città di New York dove negli anni Sessanta si concentrano l’attività e la ricerca di Oldenburg su uno dei grandi fenomeni sociali dell’epoca: l’avvento del consumismo. Tra i pezzi esposti schizzi con figure umane o strade di Manhattan, quartiere nel quale l’artista vendeva le sue opere in negozi di appositamente aperti come il famoso The Store, ma anche disegni acquerellati che sono veri e propri studi preparatori o elaborazioni per successive opere plastiche tridimensionali o istallazioni, provenienti tuti da un suo personale Taccuino.

Nel segno dell’arte contemporanea anche Robert Rauschenberg und 9 Evenings: Theatre & Engineering inaugurata ad ottobre alla Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart e aperta fino al 30 giugno 2013. La mostra documenta una serie di serate organizzate a New York nell’ottobre del 1966 da Rauschenberg e Billy Klüver, durante le quali artisti di diverse discipline – arti figurative, musica, danza, teatro, cinema – vennero invitati a lavorare in sinergia con un gruppo di scienziati e ingegneri. Il progetto coinvolse nomi come il pittore e poeta svedese  Öyvind Fahlström, il musicista John Cage, il coreografo e ballerino statunitense Steve Paxton e il drammaturgo Robert Whitman: ne scaturirono performance e progetti in cui la prima volta si applicarono innovazioni tecniche e macchinari oggi abituali nell’ambito della video arte e l’esperienza condusse Rauschenberg e  Klüver a fondare, pochi anni dopo, il gruppo E.A.T. (Experiments in Art and Technology).

Karl Friedrich Schinkel - Gotische klosterruine 1809

Tappa obbligatoria di ogni vacanza berlinese è poi il complesso della Museuminsel, l’isola dei Musei, dove già impresa titanica è riuscire a visitare le streminate collezioni permanenti del Pergamon Museum come della Alte Nationalgalerie o del Bode Museum, ma per gli istancabili maratoneti della cultura può in ogni caso servire la segnalazione di alcune interessanti mostre temporanee.

Un’immersione in un periodo molto caratteristico della storia culturale della Germania permette Romantik und Mittelalter. Architektur und Natur in der Malerei nach Schinkel, alla Alte Nationalgalerie fino al 23 febbraio. Sotto la lente d’ingrandimento l’opera del pittore e architetto Karl Friedrich Schinkel cui si deve non solo una larga parte dell’assetto urbanistico-architettonico di Berlino nel primo Ottocento, ma anche una delle più decise valutazioni teorico-estetiche del neogotico; l’esposizione mostra bene lo spirito molto “nazionalistico” dell’arte di Schinkel e di altri artisti del tempo ispirati dagli stessi principi, in un periodo storico particolarmente signficativo per l’impero prussiano di cui l’odierna Germania era solo una porzione, e si può completare dando un’occhiata – nel Gabinetto delle stampe e delle incisioni (Kupferstichkabinett) – anche a  Karl Friedrich Schinkel – Geschichte und Poesie, aperta fino al 6 gennaio.

Se invece è l’antico la vostra vera passione le mostre più adatte sono, sempre senza allontanarsi dell’isola dei Musei,  quella dell’Altes Museum dedicata al mondo greco-romano (Antike Welten. Griechen, Etrusker und Römer im Alten Museum), del Neues Museum sui papiri e l’arte dell’Egitto faraonico (Ägyptisches Museum und Papyrussammlung im Neuen Museum) e del Bode Museum sui tesori medievali – oreficerie, avori e oggetti liturgici – provenienti da alcune delle più importanti sedi vescovili tedesche tra XI e XII secolo (Schätze des Glaubens. Meisterwerke aus dem Dom-Museum Hildesheim und dem Kunstgewerbemuseum Berlin zu Gast im Bode-Museum).

Il tour di Berlino finisce qui e l’appuntamento è per la prossima tappa: Barcellona.

Laura Dabbene

@LauDab1976

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