
Napoli, ok ai concerti al san Paolo: li organizzerà De Magistris jr?
Tornato i concerti allo stadio san Paolo di Napoli. Vasco e Jovanotti già nel 2015? Lo dice il fratello del sindaco De Magistris. Organizzatore di eventi...
Dieci anni dopo, il san Paolo di Napoli potrebbe riaprire le porte non solo per il calcio, ma anche per i concerti. Claudio De Magistris, fratello del sindaco di Napoli Luigi ed organizzatore di eventi, ha annunciato in una intervista a «il Mattino» che l’impianto di Fuorigrotta otterrà a breve il via libera per l’agibilità agli eventi di musica live, e riporterà Napoli nel circuito della musica che conta. Nelle prossime ore – a detta di De Magistris jr – saranno già firmati i contratti con due big della musica italiana, Vasco Rossi e Jovanotti.
VASCO E JOVANOTTI A LUGLIO 2015? - L’ultimo a suonare al San Paolo fu proprio Vasco Rossi nel 2004, per l’esattezza il 9 luglio. Il rocker di Zocca riempì lo stadio del Bapoli e di Napoli con la tappa del tour Buoni o Cattivi. Da allora 10 anni di buio: infiltrazioni e problemi di agibilità che hanno messo a rischio anche gli eventi calcistici. Per la prossima estate, quella del 2015, si parla già di una data di Vasco Rossi il 2 o 3 luglio e di una tappa di Jovanotti il 26 luglio, a dimostrare come si voglia davvero riportare il san Paolo nel circuito dei concerti e non solo di accendere un fuoco di paglia.

Claudio e Luigi De Magistris (ilgiornale.it)
Una notizia più che positiva, per quello che è di fatto l’impianto più grande del Sud, che può ospitare fino a 76.824 spettatori – ma è omologato dal 2010 per poco più di 60 mila. Un numero comunque notevolissimo, che consentirebbe – in caso di concerti – di far registrare tranquillamente un numero di paganti ben oltre le 40 mila unità (considerando che il palco verrebbe posto dando le spalle a una delle curve, perdendo così tra i 18 e i 20 mila posti effettivi ma recuperandoli con il cosiddetto parterre, i posti in piedi sul prato).
IL CASO PIAZZA PLEBISCITO E LE PARENTELE COMODE - In attesa di conferma, a sorridere più di tutti sarebbe probabilmente il soprintendente per i beni architettonici di napoli e Provincia Giorgio Cozzolino. Colui che, all’indomani dello strepitoso concerto di Bruce Springsteen a Napoli in piazza Plebiscito, criticò fortemente la decisione di chiudere la piazza, ostruendo la visuale a chi non aveva pagato il biglietto. Il soprintendente riferì che non sarebbero state date ulteriori concessioni con tanta facilità e sarebbero stati proibiti gli eventi a pagamento, facendo montare su tutte le furie il manager di Barley Arts Claudio Trotta.
La splendida piazza Plebiscito darebbe quindi con molta probabilità il definitivo addio ai grandi live, e quello del boss Springsteen potrebbe essere stata una irripetibile one shot. Che poi le condizioni della piazza non siano migliorate dopo il concerto del rocker americano – basta guardare “il restauro” fatto per le riprese de Il giovane favoloso – è un incontrovertibile dato di fatto. Che ne farà parlare almeno quanto il presunto conflitto di interessi che sta dietro l’annuncio della riapertura del san Paolo ai concerti: dal sindaco Luigi De Magistris all’organizzatore di eventi Claudio De Magistris (recentemente indagato per presunte interferenza sugli appalti dell’America’s Cup) il passo è fin troppo breve.
Francesco Guarino
@fraguarino