
Napoli: a fuoco la pizzeria Sorbillo
NAPOLI – È stata gravemente danneggiata da un incendio la nota pizzeria Sorbillo, una delle più gettonate del capoluogo campano. L’incendio ha avuto luogo intorno alle ore 3 di questa notte in via Tribunali 38. Le fiamme hanno raggiunto il primo piano e il relativo fumo ha annerito i locali del secondo.
Stando a quanto sottolineano i primi accertamenti sul caso, l’incendio non sarebbe di natura dolosa. Ad ogni modo, il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha permesso di non arrivare a conseguenze ancora più gravi: l’esercizio, infatti, si trova in un edificio antico dotato ancora di alcuni solai sorretti da travi di legno.
Gino Sorbillo, titolare della nota pizzeria, è ben conosciuto in città, oltre che per l’ottima pizza, anche per via del suo impegno sociale che, spesso, sfocia in creative trovate antileghiste che abbelliscono decorativamente i propri prodotti o, spesso, fanno diretto riferimento a situazioni di palazzo, come, ad esempio, l’idea (concretamente messa in atto) di far pagare una pizza ben 100 euro a chiunque abbia funzioni parlamentari e si trovi, in quel momento, seduto ai tavoli del locale.
Tutto ciò, ha sempre garantito curiosità e simpatia provenienti tanto da turisti quanto dagli stessi cittadini partenopei.
«Non mi arrendo: ricostruirò la pizzeria e la renderò più bella di prima, anche se quello di stanotte è stato un colpo durissimo – sostiene con convinzione lo stesso Sorbillo – Soprattutto sono addolorato per le immagini storiche dei miei familiari che sono andate a fuoco perché non le potrò più riavere. La mia famiglia è unita e sento anche molto affetto da parte del quartiere, i cui abitanti sono rimasti in strada con me e i vigili per tutta la notte».
Secondo l’assessore comunale al commercio, Marco Esposito, qualora dovesse saltar fuori una causa di natura dolosa, «si tratterebbe di un gesto vigliacco, di un attacco a una persona per bene e di un tentativo di colpire la città». Anche Francesco Emilio Borrelli, commissario camapano dei Verdi, ci tiene a dire la sua: «Se dietro a questo episodio c’è la criminalità organizzata, allora vogliamo giustizia per uno dei luoghi simbolo di Napoli nonché meta di cittadini e turisti provenienti da tutto il mondo».
(Foto: identitagolose.it / vesuvius.it)
Stefano Gallone