
Movimento 5 Stelle: i grillini litigano sullo stipendio
Il Movimento 5 Stelle litiga sugli stipendi e sui compensi degli onorevoli. La causa di tutto deve essere ricercata nel regolamento del movimento stesso, scritto in modo affrettato e probabilmente senza conoscere bene l’ammontare degli emolumenti. I parlamentari del Movimento 5 Stelle, dopo una campagna elettorale in cui hanno parlato di guadagnare solo 2500 euro si ritrovano, con rimborsi e agevolazioni varie, con 11mila euro al mese. La domande sorge spontanea tra i grillini: Che fare? Tenersi gli 11mila o restare al “minimo indispensabile” dei 2.500? E cosa fare dei restanti soldi?
E, molto onestamente, alcuni di loro hanno posto il problema durante l’assemblea di domenica: «Siamo arrivati in Parlamento dicendo che avremmo preso 2500 euro al mese e invece ora stiamo discutendo se tra rimborsi e tutto il resto prenderne 11mila». Secondo alcuni si deve tagliare ulteriormente e «rendicontare tutte le spese e metterle online». Una parlamentare siciliana avvisa: «In Sicilia hanno fatto un errore e restituito più di quello che dovevano, ci stanno rimettendo». E un’altra: «Dobbiamo prendere il giusto, ma non fare i francescani, non vivere come universitari fuori sede nelle case tutti insieme». Opinioni divergenti, in attesa di uno sviluppo definitivo.
Nel regolamento messo online da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio si può leggere che i parlamentari potranno prendere 2500 euro netti di stipendio base, più diaria e rimborsi vari. Con questi ultimi si arriva appunto a 11mila. «Diamo mandato ai gruppi di cambiare il regolamento», hanno quindi dichiarato i grillini, in attesa di decisioni in merito.
Alberto Staiz
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