Mourshidates: le donne algerine anti-Isis che insegnano il vero Islam

isis

Centinaia di guide religiose femminili sono state in prima linea nella battaglia in Algeria contro la radicalizzazione islamica dopo la guerra civile che ha devastato il paese nordafricano nel 1990. E adesso che la situazione è tornata ad essere pericolosa a causa dell’Isis sono ancora protagoniste. Il loro scopo è quello di guidare le donne lontano dai falsi predicatori che promuovono le forme radicali dell’Islam.

VERO ISLAM - L’avanzata dell’autoproclamato Stato Islamico che tutti conoscono come Isis sta dando a questo gruppo molto lavoro da fare. Conosciute come “mourshidates” il loro obiettivo è quello di diffondere la buona parola dell’Islam e un messaggio di tolleranza. «Uccidere è un vizio capitale, quindi come è possibile che le persone possono uccidere innocenti in nome dell’Islam» si chiede Fatma Zohra, la quale – come riporta english.alarabiya.net – indossa un velo che le copre i capelli e il collo. Come le altre 300 mourshidates nominate dal ministero per gli affari religiosi, Zohra è laureata in Islam e ha imparato il Corano a memoria. Zohra ai tempi della guerra civile era una studentessa e ricorda i tempi in cui «algerini uccidevano algerini in nome dell’Islam». Negli ultimi 17 anni lei ha ascoltato donne, consigliandole e indirizzandole verso specialisti quando i loro problemi non erano direttamente legati alla religione. Le mourshidates utilizzano competenze prese in prestito dalla psicologia e dalla sociologia, lavorando nelle moschee, nelle prigioni, nei centri giovanili, negli ospedali e nelle scuole. A differenza degli imam, che sono uomini, non sono autorizzati a condurre le preghiere.

FALSI PROFETI - Meriem, un’insegnante di matematica, ha detto che l’aumento dei «falsi profeti» che cercano di indottrinare i giovani, la convinse a partecipare alle riunioni con persone come Zohra solo pochi mesi fa. «Volevo imparare il vero Islam», ha detto. Samia, un’altra mourshida ha raccontato: «Anche se molto pochi algerini hanno aderito le fila dell’Isis, la vigilanza è necessaria perché la radicalizzazione assume molte forme». «Pseudo-imam, che non sanno nulla degli insegnamenti del Corano» stanno cercando di indottrinare le persone attraverso i programmi televisivi e Internet, ha aggiunto. «Gli adolescenti in particolare devono essere monitorati perché sono impressionabili e possono essere facilmente influenzati». Il riferimento, ovviamente, è ai tagliagole dell’Isis che queste donne stanno combattendo forse con più forza dell’Occidente.

Giacomo Cangi

@GiacomoCangi

foto: cdn.timesofisrael.com

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