MotoGP, Sepang e il ‘calcetto’ di Rossi: impossibile da difendere

Brutta pagina di motociclismo a Sepang: Valentino Rossi penalizzato per il contatto con Marquez. Partirà dal fondo dello schieramento a Valencia: perché quel 'calcetto'?

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Il contatto Rossi-Marquez (Twitter @BlitzQuotidiano)

Dalla gara della Malesia escono solo sconfitti. Perde Dani Pedrosa, della cui staordinaria vittoria nessuno già più ricorda. Perde Jorge Lorenzo, abbastanza forte e veloce in pista da non doversi appellare a verdetti, squalifiche e simili per giocarsi fino in fondo le sue carte iridate. Perde Marc Marquez, che incassa uno zero e diventa il “cattivo” per eccellenza della MotoGP. Perde soprattutto Valentino Rossi, che macchia indelebilmente la sua carriera e anche l’ipotetico decimo titolo con un gesto antisportivo e, quindi, indifendibile.

Perde il motocilclismo tutto, che vede uno dei suoi massimi rappresentanti rifiutare il confronto diretto e causare la caduta di un collega in preda a un gesto di stizza, fregandosene delle regole e della sicurezza.

I FATTI – La direzione gara è chiara: il pilota di Tavullia è stato sanzionato per aver “deliberatamente portato fuori pista” Marquez. I 3 punti di penalità sulla licenza, aggiunto a quello già incassato a Misano, lo vedranno partire a Valencia in fondo allo schieramento. Dati i presupposti, la sanzione è assolutamente necessaria e doverosa, persino troppo indulgente. Perché non una squalifica? A detta di chi giudica, impossibile stabilire se Rossi abbia volontariamente fatto cadere Marc e, in particolare, se il piede fuori dalla pedana fosse lì davvero per scalciare la Honda.

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Rossi con il piccolo Marc Marquez: fine di un idillio (Twitter @Adnkronos)

Nessuna punizione invece per Marc Marquez. Anche ammesso che il pilota di Cervera stesse provando a spezzare il ritmo di Rossi o comunque a innervosirlo, non avrebbe fatto nulla di contrario al regolamento. E alla fine sono le regole che contano, regole che Rossi – a differenza di Marc – ha pesantemente e palesemente violato.

GLI EFFETTI DELLA CONFERENZA STAMPA  – Facile ora ripensare alla conferenza stampa di giovedì, con Rossi che vedeva in Marquez un nemico pronto a boicottare il suo decimo titolo mondiale. Col senno di poi, l’errore strategico di Valentino è evidente: se anche Marc non ci avesse pensato prima, ha a seguito delle accuse certo deciso di rendere la vita particolarmente difficile al Dottore. E i primi giri di Sepang sono a lì a dimostrarlo.

Il punto è che forse  tutti quei sorpassi possono essere letti come una provocazione, ma il gesto di Rossi resta assolutamente da condannare: non è la prima volta che il Dottore si rende protagonista di bagarre discusse ma, in questo caso, non si sta analizzando un sorpasso duro o al limite, ma la condotta di un pilota che ne porta un altro volontariamente fuori pista inducendone la caduta. Si sta parlando di un gesto contrario al buon senso e ai valori stessi del motociclismo.

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Per un weekend il motociclismo si trasforma nel calcio: replay, polemiche, accuse (Twitter @1001ptsIT)

DIFENDERE L’INDIFENDIBILE – Il sospetto che la condanna da parte di addetti ai lavori e tifosi non sia unanime solo per il nome coinvolto si fa allora forte: cosa si sarebbe detto a parti invertite? O, ancora, se i piloti coinvolti fossero stati ad esempio Bradl e Bautista?  Giusto analizzare il contesto, giusto richiamare all’ordine anche Marquez, giusto pensare a cosa forse la direzione gara avrebbe potuto fare ai primi screzi per evitare un epilogo che restituisce al mondo intero un’immagine molto triste del motociclismo, giusto anche non demonizzare Rossi.

Ma, per prima cosa, occorrerebbe ammettere che ha commesso un grave errore. Per non far passare il messaggio che, se “provocati”, sia legittimo stizzirsi al punto da innescare la caduta di un avversario. Perché, senza voler essere retorici, non bisogna dimenticare che in questo sport ci si può fare male, anche molto male. Alcuni tristi episodi del passato ricordano che il pericolo è sempre in agguato, il minimo sarebbe quantomeno condannare fermamente chi prende rischi inutili.

Celeste Verdi

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Una risposta a MotoGP, Sepang e il ‘calcetto’ di Rossi: impossibile da difendere

  1. avatar
    andrea 26/10/2015 a 13:33

    Giornalisti poco attenti o che fanno copia incolla senza guardare i fatti?
    Palesemente un trappolone come quelli che ti vengono addosso gli chiedi scusa e invece ti rubano il portafogli

    http://video.gazzetta.it/rossi-ha-ragione-video-inchioda-marquez/5f4bf2ea-7b42-11e5-8d75-c2bd194c3950

    Giudicate voi…

    Rispondi

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