
MotoGP, Indianapolis: Stoner incontenibile; Lorenzo alza bandiera bianca
Indianapolis, USA – E’ una gara difficile da interpretare quella appena conclusasi sul tracciato statunitense di Indianapolis. L’asfalto del circuito manda prematuramente in crisi gli pneumatici e molti sono i piloti costretti a livellare al ribasso i propri riscontri cronometrici, se non addirittura al ritiro. L’unica certezza della corsa è proprio Casey Stoner. Per l’australiano, c’è l’ennesima vittoria in solitaria dinanzi a Pedrosa e Spies.
LA GARA – La partenza di Pedrosa non perdona e lo spagnolo si porta subito in testa al via, lasciandosi alle spalle Lorenzo, Stoner e Hayden. Scivola indietro Ben Spies, coinvolto in un contatto con Dovizioso allo spegnimento del semaforo.
L’exploit di Hayden dura poco e, nell’arco un paio di giri, lo scenario torna quello consueto con Lorenzo in balia delle Honda Hrc e di quella San Carlo di Simoncelli. Ad infilare il maiorchino per primo è proprio Casey Stoner, all’assalto del team-mate Pedrosa. A seguire l’affondo anche di Supersic che agguanta virtualmente il podio, prima che un’imbarcata lo riporti in quarta piazza. Nel frattempo, Hayden recupera su Dovizioso. Solo undicesimo, in questa fase, Valentino Rossi.
A 22 giri dal termine, il primo cambio della guardia in vetta: Stoner è incontenibile e mette le ruote davanti a Pedrosa. Se dovesse ripetere di qui in avanti il ritmo delle prove, la gara potrebbe dirsi già conclusa. Prima vittima delle gomme è invece proprio Marco Simoncelli che, a poche tornate dal via, vede i suoi riscontri cronometrici alzarsi vertiginosamente.
Grandi difficoltà anche per Rossi, che passa sul traguardo ultimo e con tempi imbarazzanti, specie se confrontati con quelli di un Hayden in bagarre con Spies e Dovizioso. Più che girare, Vale sembra vagare per la pista; nel box Ducati viene addirittura preparata la seconda moto.
Alla metà della corsa, si risveglia Spies che gira ormai con lo stesso passo di Stoner e mette nel mirino il compagno di squadra Lorenzo, protagonista di una prestazione tutta in difesa finora. Il divario cronometrico tra le due Yamaha lascia presagire un sorpasso imminente. E, infatti, a 11 giri dalla conclusione, la moto numero 11 sopravanza quella campione del mondo.
Lentamente, le posizioni di vertice si stabilizzano, mentre nelle retrovie l’usura degli pneumatici inizia a farsi sentire pesantemente. Capirossi è addirittura costretto al ritiro; Hayden cede di schianto ed è sopravanzato dallo stesso Rossi.
Il finale regala dunque poche emozioni. Dovizioso fallisce il tentativo di rimonta su Lorenzo, che chiude quarto. Rossi è decimo ma – magra consolazione – la sua Ducati pare aver retto meglio delle altre all’asfalto abrasivo di Indy. Brividi solo per la caduta all’ultima curva di Barbera, fortunatamente illeso.
Prossimo appuntamento a Misano Adriatico il 4 Settembre.
La classifica ufficiale della gara:
01- Casey Stoner – Repsol Honda Team – Honda RC212V – 28 giri in 46’52.786
02- Dani Pedrosa – Repsol Honda Team – Honda RC212V – + 4.828
03- Ben Spies – Yamaha Factory Racing Team – Yamaha YZR M1 – + 10.603
04- Jorge Lorenzo – Yamaha Factory Racing Team – Yamaha YZR M1 – + 16.576
05- Andrea Dovizioso – Repsol Honda Team – Honda RC212V – + 17.202
06- Alvaro Bautista – Rizla Suzuki MotoGP – Suzuki GSV-R – + 30.447
07- Colin Edwards – Monster Yamaha Tech 3 – Yamaha YZR M1 – + 39.690
08- Randy De Puniet – Pramac Racing Team – Ducati Desmosedici GP11 – + 53.416
09- Hiroshi Aoyama – San Carlo Honda Gresini – Honda RC212V – + 53.790
10- Valentino Rossi – Ducati Team – Ducati Desmosedici GP11.1 – + 55.345
11- Cal Crutchlow – Monster Yamaha Tech 3 – Yamaha YZR M1 – + 57.184
12- Marco Simoncelli – San Carlo Honda Gresini – Honda RC212V – + 1’00.141
13- Toni Elias – LCR Honda MotoGP – Honda RC212V – + 1’02.169
Mara Guarino
Foto homepage via: motorcyclenews.com