Morte Morosini, fascicolo contro ignoti per omicidio colposo
L'omaggio dei tifosi del Livorno a Morosini (rainews24.it)
È in corso dalle 11.30 l’autopsia sul corpo di Piermario Morosini, il calciatore del Livorno deceduto sabato pomeriggio dopo un improvviso malore in campo mentre era in corso il match di serie B Pescara-Livorno. Sul tavolo del procuratore aggiunto di Pescara Cristina Todeschini è arrivato il fascicolo relativo agli aspetti legali della morte del giovane: nella fattispecie ci si sta muovendo per omicidio colposo contro ignoti.
L’atto è dovuto dal punto di vista legale e consente agli inquirenti di tutelarsi il più possibile e non tralasciare nessuna ipotesi investigativa, senza però scendere nel dettaglio o spiccare mandati d’arresto senza avere nulla di concreto in mano. I risultati dell’autopsia, attesi nel tardo pomeriggio o in serata, potrebbero già dire qualcosa in più.
Il medico legale, il dottor Cristian D’Ovidio ha chiarito che già oggi sarà possibile escludere alcune cause materiali del decesso, mentre in assenza di cause evidenti ci vorrà molto più tempo per capire cosa sia successo. Già stasera si potrà quindi capire se Morosini è morto per infarto o di aneurisma cerebrale, le due cause più probabili al momento – soprattutto la seconda, a causa di un colpo alla testa abbastanza violento ricevuto da Morosini in uno scontro di gioco.
Nessuna responsabilità dovrebbe essere quindi imputata a capo del vigile urbano che, parcheggiando la sua auto in malo modo, ha impedito l’ingresso tempestivo in campo dell’ambulanza. L’uomo si è già autosospeso dal servizio, consegnando al sindaco una relazione con «piena ammissione di responsabilità», secondo quanto riferito dal primo cittadino di Pescara in conferenza stampa.
Per il 7 maggio prossimo sono previsti un contraddittorio con processo interno e sanzione disciplinare. Si profila una sospensione dal lavoro da un minimo di 11 giorni a un massimo di 6 mesi e non è possibile escludere – in linea teorica – il licenziamento. Il procuratore aggiunto di Pescara ha però ribadito che «la rilevanza del fatto sembra inesistente».
Francesco Guarino
