
Morte bin Laden: Al-Qaeda minaccia ritorsioni anche a Milano
Milano – I talebani promettono vendetta. Dalla notizia della morte del numero uno di Al-Qaeda, Osama bin Laden, annuniciata ieri dalla Casa Bianca, si susseguono le reazioni scomposte delle forze terroristiche che giurano ritorsioni contro l’America e l’occidente.
Dunque, il mondo sta aumentando le misure di controllo e l’Italia non fa eccezione. In particolare Milano, capitale economica nazionale da sempre considerata tra i punti più sensibili e oggetto di probabile attacco.
Mappa dei controlli – Gli aeroporti di Linate e Malpensa sono state occupate da un numero di pattuglie superiore all’ordinario. Idem per il Duomo di Milano, alla Sinagoga ebraica e in tutte le fermate della metropolitana cittadina.
Dal mondo – Intanto si alternano le dichiarazioni ufficiali pro o contro il raid americano in Pakistan.
Il presidente afghano Karzai ha ribadito che Bin Laden ha “pagato il giusto prezzo per le sue azioni” e avverte i talebani di casa sua: “Imparate la lezione”.
Non dello stesso avviso Hamas, che condanna l’uccisione mentre per il Fatah di Abu Mazen – con cui il gruppo integralista dovrebbe firmare presto un accordo di riconciliazione – è una “buona notizia per il processo di pace”.
Teheran minaccia gli Usa: devono andarsene dal Medio Oriente mentre le capitali arabe, appaiono sollevate.
I commentatori arabi, invece, si sbizzariscono affermando che Bin Laden era stato completamente scavalcato dalla primavera araba e la sua parabola era ormai in discesa.
Chantal Cresta
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