
Milano: sul suo blog dà consigli sulla moda, nella vita ruba abiti firmati
AGGIORNAMENTO 25 DICEMBRE 2014: In seguito alla comunicazione a mezzo e-mail dell’avvocato Alberto Longo e a relativa trasmissione della sentenza definitiva, segnaliamo che O. A. C. ha concluso la propria vicenda giudiziaria in seguito a richiesta di patteggiamento, con sentenza divenuta irrevocabile il 19 maggio 2013. La C. ha patteggiato una pena sospesa in base alle vigenti condizioni di legge pari a 8 mesi di reclusione e 1000 euro di multa. L’avvocato Longo sottolinea che “ancorchè sia stata destinataria di una sentenza di applicazione della pena per i fatti a lei contestati, la sig.ra C. ha, successivamente, provveduto all’integrale risarcimento del danno in favore della persona offesa. La sua vicenda giudiziaria può, pertanto, ritenersi definitivamente conclusa anche nei confronti dei terzi”.
Milano - Una nota fashion blogger, celebre per il suo sito prodigo di consigli per il miglior look, è stata denunciata per appropriazione indebita di 220 capi d’abbigliamento del valore di 60 mila euro. Si tratta di O. A. C., milanese di 25 anni, che viveva tra il capoluogo lombardo e Ginevra.
Attraverso il suo seguitissimo blog “The little black dress” e l’omonima pagina Facebook, l’esperta di style dà consigli su come vestirsi e truccarsi, anche per rispettare il proprio oroscopo, ispirandosi alle più famose celebrità di cui mostra gli outfit più alla moda. La donna è proprietaria di un appartamento di lusso a Milano e due a Ginevra.
220 capi di abbigliamento femminile di diverse marche (Manoush, Traffic People, Tuwé Italia, Vittoria Romano, Ferragamo, Adidas, McCartney) per un valore pari a circa 60mila euro, sarebbero stati da lei sottratti illegalmente alla società “No Word”, società per la quale la Clenin lavorava come responsabile di atelier, che si occupa di sfilate di moda e servizi fotografici per riviste specializzate.
La donna, denunciata a piede libero per furto, secondo quanto rilasciato dagli inquirenti aveva escogitato un ingegnoso sistema per appropriarsi degli abiti. Dopo che questi erano stati indossati per i servizi di moda, senza che fosse possibile notarne immediatamente la mancanza, sarebbero stati rubati ed immediatamente messi in vendita attraverso il fashion blog o LinkedIn, come fossero capi da lei acquistati per sé e mai indossati.
Gli agenti sono riusciti a ricostruire i movimenti delle donna tra l’Italia e la Svizzera fino a incastrarla dopo un perquisizione domiciliare a Milano, e a recuperare gran parte della refurtiva. La giovane, inizialmente, ha cercato di giustificarsi dicendo che comprava i vestiti in blocco e poi gettava gli scontrini. Sono ancora in corso le indagini per verificare se in altre società dove la giovane ha lavorato si siano verificati furti collegabili alla vicenda.
Davide Lopez
Tagliargli le mani no eh?