
Milan, yes you can. L’Inter crolla ed è solo a +1
Derby a distanza per il primo posto, ma il Milan piange l’infortunio di Beckham che perde anche il Mondiale. Inter disastrosa, Roma e Juventus sprecone. Arbitri ancora nella bufera
di Francesco Guarino
Il ginocchio di Nesta che fa crack alla vigilia dell’Old Trafford. I quattro schiaffoni del Manchester e l’addio alla Champions. Pato ancora in tribuna e Beckham che si rompe il tendine d’achille. Ce ne sarebbe per abbattere una corazzata, ma il Milan di Leonardo quest’anno è più cuore che cervello. Se poi in campo ci sono i piedi di Clarence Seedorf, il miracolo può materializzarsi anche al primo minuto di recupero. Due giorni prima, l’Inter si era fatta massacrare a Catania dall’ex Mihajlovic ed aveva spianato la strada alla clamorosa rimonta rossonera. Roma e Juve ne fanno 3 a Livorno e Siena, ma si fanno recuperare e perdono punti preziosissimi: in prospettiva scudetto l’una, in ottica Champions l’altra. Il Palermo getta la spugna a Udine (3-2 per i friulani) e la Samp viene ripresa allo scadere con un gol frutto di una interpretazione arbitrale a dir poco oscena.
CUORE E FORTUNA – La prestazione del Milan è un concentrato di cuore, polmoni e buona sorte. Sullo 0-0 il Chievo stampa una traversa e segna un gol regolare con Yepes, annullato dal guardalinee Barbirati per un fuorigioco che, se c’è, non si può misurare in centimetri. L’impeto milanista perde anche il prezioso apporto di Abate e soprattutto quello di Beckham, che getta nello sconforto il popolo rossonero uscendo in lacrime ed urlando “it’s broken”, mentre tiene in mano la caviglia sinistra. Di pochi minuti fa la notizia che l’inglese guarderà il Mondiale sudafricano da casa. Il Milan resta in 10 con le motivazioni all’altezza dei parastinchi, ma Seedorf pesca un gol dei suoi, incenerendo Sorrentino e regalando al Milan un -1 che sa di miracoloso. L’Inter cede 3 punti di schianto, perché il Catania dell’ex Sinisa Mihajlovic gioca la partita della vita contro una compagine nerazzurra troppo timorosa e a tratti decisamente stanca. Milito dà solo l’illusione del vantaggio, poi Maxi Lopez riagguanta gli uomini di Mourinho (in uno sky box a scontare l’ultima giornata di squalifica) e Muntari consegna la partita al Catania, facendosi buttare fuori e regalando un rigore in 30 secondi effettivi di presenza sul campo. Martinez a tempo scaduto cala il sipario sull’Inter con il 3-1 definitivo. CONTINUA A LEGGERE –>
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