Mattiello, ‘ribelle’ del Pd: con Civati per una nuova legge elettorale

Intervista a Davide Mattiello: deputato "abusivo", parteggia per Civati e auspica una nuova legge elettorale

mattiello

Davide Mattiello, deputato del Pd (davidemattiello.it)

Davide Mattiello è uno dei deputati del Partito democratico, uno di quelli che i grillini definiscono “abusivi”: eletto in Piemonte grazie al premio di maggioranza, proviene dalla cosiddetta “società civile”, con una vita passata al fianco degli ultimi, nella lotta per la legalità e contro la povertà, prima in Acmos, poi in Libera. Mattiello è stato fin dall’inizio della legislatura un pungolo etico e morale per il Pd: come Civati, ha lasciato l’aula della Camera in occasione del voto di fiducia al governo Letta e, come nessun altro, ha esternato in questi giorni il malessere che prova per l’essere stato eletto con una legge ora incostituzionale.
Ha apertamente parlato della «vergogna, che io provo, e che penso sia un sentimento politico, con cui fare onestamente i conti».
Wakeup News l’ha intervistato, dando voce al malessere che in questi giorni pervade il Parlamento.

Onorevole Mattiello, la sentenza della Consulta ha di fatto smantellato il sistema elettorale: lei è stato molto critico su questo, cosa pensa di fare adesso?
Chiariamoci: ho manifestato una posizione critica nei confronti del Parlamento, non della Corte costituzionale. Siamo abituati a dire che la legalità non si negozia e che le sentenze si rispettano, il che vuol dire che quando una sentenza non piace, non ci si sottrae comunque dalle conseguenze. Il punto ineludibile è che una sentenza che dichiara l’incostituzionalità della legge elettorale con

cui siamo stati eletti non si può ignorare. Quella della Corte è una sentenza, non una esortazione per il Parlamento, per questo provo vergogna: sono otto anni che la sinistra dice di voler cambiare la legge elettorale e sono otto mesi che siamo qui e diciamo che va cambiata ma, ancora una volta, tocca alla magistratura intervenire mettendo un punto rispetto a quello che andrebbe fatto ma che la politica non riesce a fare.
Ora faccio anch’io parte di questo Parlamento e mi assumo buona parte della responsabilità di questo fallimento.

Ora, quindi, bisognerebbe scrivere una nuova legge elettorale: ha qualche idea su quale strada percorrere?
Bisognerebbe mettere un minimo di ordine in questo caos, innanzi tutto aspettando le motivazioni della sentenza: cosa comporti la decisione di dichiarare l’illegalità della legge elettorale e quali indicazioni si possono dare al Parlamento dipende proprio dalle motivazioni di questa sentenza, che speriamo arrivino il prima possibile, anche se già ora si parla di del nuovo anno.
Poi mi domando se sia possibile che governo e Parlamento si convincano della necessità di una legge elettorale che salvaguardi il bipolarismo: serve permettere non solo la rappresentanza ma anche l’efficienza di un governo che abbia la possibilità di governare.

Alcune proposte fin qui ci sono già state e vanno proprio in questa direzione.
Ma io non so se sarà possibile perché sappiamo com’è iniziata la legislatura: in pochi, tra cui mi annovero insieme a Civati e a Giacchetti abbiamo proposto di fare una riforma elettorale e poi tornare a votare, anziché inseguire mostri politici come le “larghe intese”, tentativi di cambiare la Costituzione a braccetto con coloro dai quali ci dividono così tanti punti. Sappiamo com’è andata a finire, non con una nuova legge elettorale ma con un tentativo di modifica integrale dell’assetto costituzionale, dicendo che la legge elettorale sarebbe venuta dopo.
Con questa sentenza, ora, Parlamento, governo e Presidente della Repubblica si rassegneranno ad adempiere a questo compito o ci spiegheranno ancora una volta che bisogna prima modificare la Costituzione, eludendo e annacquando la sentenza della Corte costituzionale? Molto dipende da come andrà il voto delle primarie del Pd.

mattiello

Davide Mattiello e Giuseppe Civati, ticket elettorale per le primarie del Pd (ytimg.com)

Oggi si torna a votare, in qualche modo, e lei si è schierato e speso per Civati: quali sono i motivi di questa scelta, onorevole Mattiello?
L’onestà intellettuale: costa cara, in termini di misconoscimento, isolamento, delegittimazione. Civati è stato onesto: è stato evidente il fallimento della legge elettorale e lui già il giorno dopo propose di cambiarla, evitando di rendere questo fallimento una attuazione sistematica della politica.
Io stesso che accettai con entusiasmo la candidatura del Pd, nonostante il porcellum, perché il patto elettorale si chiamava Italia bene comune, governo di cambiamento, mai con Berlusconi, ius soli. Una volta entrati, però, qualcuno ha chiuso le porte alle nostre spalle e, con i 101, è cominciata un’altra storia, una storia di forzature e ricatti, di menzogne verso gli elettori e i candidati.
E allora scelgo Civati, che non si è mai fatto forza di questa perversione ma l’ha sempre denunciata: ha sempre contestato la strada presa dal Pd e per questo lui e io ci siamo trovati, fin da quando non abbiamo votato la fiducia alle larghe intese e per questo lo sostengo.

Andrea Bosio
@AndreaNickBosio

Share and Enjoy

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS

Ti è piaciuto questo articolo? Fallo sapere ai tuoi amici

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

 
Per inserire codice HTML inserirlo tra i tags [code][/code] .

I coupon di Wakeupnews