Marò in India: firmato l’accordo per l’indennizzo ai parenti dei pescatori

Massimiliano Latorre intento a fermare il veicolo in retromarcia

Kerala – Dopo il sì arrivato dalla Corte Suprema di New Delhi che ha ammesso il ricorso per l’incostituzionalità all’arresto dei due fucilieri di marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, reclusi nel carcere Trivandum dopo essere stati accusati dell’omicidio di due pescatori indiani scambiati per pirati, dall’India un’altra buona notizia.

Il governo italiano e i familiari delle due vittime  hanno firmato oggi un accordo extragiudiziale davanti all’Alta Corte del Kerala. La possibilità di un’intesa tra le parti era già stata vellicata la scorsa settimana, quando Roma aveva offerto a titolo di donazione “ex gratia” 10 milioni di rupie (quasi 150mila euro) a ciascuna famiglia.

Oggi l’accordo finale firmato davanti alla Camera di conciliazione Lok Adalath del tribunale che ha sede a Kochi. Il tutto alla presenza del console generale di Mumbai Giampaolo Cutillo e dei familiari dei pescatori, Jelastine Valentine e Ajesh Binki, uccisi lo scorso 15 febbraio.

Secondo fonti dell’agenzia di stampa ANSA, la delegazione italiana avrebbe siglato il patto e subito dopo avviato le procedure di formalizzazione delle pratiche relative al deposito della somma. Un passo di conciliazione ulteriore verso una soluzione non legale della vicenda; una mossa che consentirebbe ai due fucilieri di essere liberati dalle maglie della giustizia locale anche se ufficialmente l’indennizzo concordato non ha diretta influenza sui procedimenti penali in atto.

L’indennizzo, dunque, si propone come gesto di attenzione dell’Italia per la grave disgrazia subita dalle famiglie delle vittime. Un atto di distensione percepito anche dalla stampa indiana, la quale ieri apriva i lanci di agenzia definendo uno dei due marò, Latorre, come un eroe.

A rilevare la notizia la Gazzetta del Mezzogiorno che ieri restituiva un’immagine a colori apparsa sul The New Sunday Express. In essa si vede l’atto di eroismo del fuciliere tarantino, fuori dal carcere di Trivandum, intento a bloccare con le mani un’automobile in retromarcia che stava per schiacciare uno dei report impegnati a riprendere l’incontro autorizzato dalle autorità indiane tra i militari italiani e le rispettive famiglie in visita sabato scorso.

Latorre – riportano i media indiani – ha intuito il pericolo e si è lanciato verso la vettura, fermandola in tempo. Alla scena hanno assistito i responsabili della polizia che si occupavano del trasferimento dei due maro’ in un parlatorio di fronte alla prigione. Il fotoreporter Aijaz Rahi, di 39 anni, attraverso i familiari ha ringraziato Latorre per il gesto: ‹‹l’intervento di Latorre è stato provvidenziale – ha sottolineato il giornalista – ad evitare che io subissi danni dal veicolo in retromarcia, e mi ha subito aiutato a rialzarmi. Per questo gliene sono molto grato››.

Afferma uno dei membri della delegazione italiana testimone dell’evento: ‹‹Magari parlare di eroismo è un po’ troppo ma certamente Latorre ha dimostrato prontezza di riflessi ed impedito che il fotoreporter caduto a terra potesse essere ferito dal veicolo››. Un gesto quasi spontaneo, registrato tuttavia in modo molto positivo dalla stampa locale finora astiosa nei riguardi dei due connazionali.

Chantal Cresta

Foto || ansa.it

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