Marine Le Pen esagera: lei la sola garante della Repubblica francese!

Marine Le Pen, leader del Front National (www.corriere.it)

Marine Le Pen, leader del Front National (www.corriere.it)

Lione –  Si è chiuso con un’ovazione il quindicesimo congresso del Front National, primo partito in Francia alle ultime elezioni europee. Tutti gli occhi erano per lei, Marine Le Pen, alla guida del partito dal 2010, colei che ha portato il principale alleato della Lega Nord in Europa ad essere, secondo gli ultimi sondaggi, il primo partito nel paese transalpino. A Lione è avvenuta la rielezione del segretario con il 100% dei voti degli iscritti. Il clima politico francese si surriscalda quindi, in tempi di stagnazione economica.

OBIETTIVI CHIARI – Mancano due anni alle prossime elezioni presidenziali in Francia, ma la campagna elettorale sembra già aperta. Il terzo governo Hollande sta mettendo in marcia numerose riforme, tra le quali la legge di transizione energetica, che vuole una riduzione dei gas serra del 50% entro il 2050 e una riduzione del peso del nucleare dal 75 al 50% dell’energia prodotta.  Ma i risultati di alcune riforme tardano ad arrivare ed altre sono ancora bloccate in parlamento. Ecco quindi che Marine punta dritta «ad ottenere il potere per far rinascere la Francia».

I SOLI GARANTI DELLA REPUBBLICA – «Il popolo ci attende, noi dobbiamo provare la nostra capacità di cambiare il suo destino, senza causare problemi» e poi Marine Le Pen esagera: «Siamo i soli ad essere garanti della Repubblica, e i soli autorizzati a parlare di una Repubblica francese.» La Le Pen sostiene di essere la sola alternativa politica a una destra ultraliberista e una sinistra ultrastatalista.

CONTRO L’IDEOLOGIA DEL “METISSAGE” -  Il messaggio è chiaro: senza di noi non c’è più sovranità nazionale. La repubblica francese non è più indivisibile, secondo il leader del Front National, per colpa anche della nuova riforma che ha ridotto le regioni da 22 a 13, cambiando molte competenze; la Francia non è più ne sociale ne laica, con il comunitarismo musulmano denunciato come una minaccia allo stato più laico dell’Unione Europea. A proposito di minacce, Marine respinge l’ideologia del “Metissage”, ossia della promiscuità, che tende secondo la sua opinione a nascondere la volontà di un’eliminazione «della diversità delle società umane».

IN TESTA AI SONDAGGI -  Secondo un sondaggio Ifop di settembre, realizzato per Le Figaro, la Le Pen in caso di elezioni contro Sarkozy (nuovo leader UMP, la destra francese),  avrebbe il 28% dei voti al primo turno, contro il 25% dell’ex presidente, e il 16-17% di Hollande. Una sconfitta per Marine avverrebbe solo al secondo turno, nel caso in cui lo sfidante fosse un candidato dell’UMP, che sia il nuovo segretario Sarkò, Alain Juppé o François Fillon.

IL CONFRONTO CON SALVINI -  Che tra Matteo Salvini e Marine Le Pen ci sia un certo feeling è ormai cosa nota. La conferma di ciò si è avuta al congresso del partito francese, all’interno del quale anche Salvini ha preso la sua ovazione; dal punto di vista della strategia politica d’altronde l’assonanza è chiara. Il Matteo in ascesa ha iniziato con tre anni di ritardo rispetto alla collega francese e quindi ha ancora molta strada da fare. Nel 2013, si è trovato un partito distrutto dagli scandali e ormai quasi sparito dalla scena politica. Matteo ha allora trasformato il partito ripercorrendo sul territorio alcune battaglie storiche, vedi la lotta all’immigrazione clandestina, e riprendendo dalla Le Pen la battaglia anti euro e anti Unione Europea, esposta con forza anche ieri. Dal canto suo l’Europa ha aiutato e molto gli Euroscettici con politiche scellerate dal 2009 ad oggi.

Marine Le Pen e Matteo Salvini (www.ilsudconsalvini.org)

L’Unione Europea ha probabilmente sempre più bisogno di leader che guardino in faccia la realtà e la affrontino, senza rispondere a diktat di banchieri o assecondare interessi minoritari che vogliono lo status quo, per mera convenienza politica. Bisogna provocare un caos creativo per evitare il pericoloso caos distruttivo incarnato dalle falangi di questi due partiti emergenti.

Domenico Pellitteri

Foto: corriereobjects.it, www.ilsudconsalvini.org

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