Marijuana, Amsterdam: “Coffee shop resteranno aperti anche agli stranieri”

La Greenhouse, uno dei più famosi Coffe shop di Amsterdam (e-stoned.com)

Amsterdam - Non verrà applicato il divieto di acquistare cannabis nei coffee shop di Amsterdam per i turisti stranieri. Ad annunciarlo è il sindaco della città, dopo mesi di discussioni riguardo alle nuove leggi sulla droga varate in Olanda. In base alle norme del precedente governo conservatore, i turisti stranieri non potevano più consumare cannabis all’interno dei circa 700 coffee shop olandesi.

La norma fu fortemente voluta da Mark Rutte, leader conservatore: dal mese di maggio, infatti, i turisti stranieri non possono avere accesso ai Coffee Shop. I famosi locali si sono trasformati in club privati che registrano ogni iscritto e i residenti olandesi possono entrare solo se risultano presenti nella lista del registro locale.

Il cambiamento di rotta è stato deciso dal nuovo esecutivo formato da liberali e laburisti, eletto a settembre, che lunedì scorso ha presentato il suo programma di governo. Stando a quanto scrivono i media si sarebbe deciso di abbandonare l’impopolare ”carta cannabis” che dal primo maggio vietava il commercio di spinelli con gli stranieri nelle zone sud del Paese, limitando l’accesso a questi luoghi ai soli residenti nei Paesi Bassi.

La legge sarebbe dovuta diventare effettiva in tutto il Paese a partire dal primo gennaio. Tuttavia – spiega il quotidiano Volkskrant – il “criterio della residenza” resta tecnicamente in vigore, ma “la sua applicazione sarà decisa insieme dalle singole municipalità caso per caso”. Ed è in base a questa formulazione che il sindaco di Amsterdam ha potuto affermare che anche i turisti potranno ritornare nei paradisi dei coffee shop.

Sono almeno 1,5 milioni i turisti  che si recano ogni anno nella sola Amsterdam per fumare “l’erba della città” e secondo il sindaco Eberhard van der Laan, il divieto avrebbe portato a un aumento dello spaccio di droga e della criminalità.
Chi invece continua a portare avanti in Olanda la lotta contro lo spinello libero, spiega che il divieto avrebbe comportato una perdita di 900 milioni di euro ed è convinto che sia per questo motivo che il paese abbia deciso di fare marcia indietro.

Davide Lopez

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