
Mannarino, Al Monte è il suo nuovo disco: un concept album sull’umanità
Torna Alessandro Mannarino con un disco cinematografico: nove episodi, nove vite raccontate nel profondo. Un ascesa Al monte come quella di Petrarca e Dante, raccontata in bilico tra lo stile del primo De Andrè e quello di Trilussa. Un album breve e intenso, preciso e universale, che racconta non solo dei suoi protagonisti, ma anche dell’indiscutibile crescita artistica di Mannarino.
‘UN DISCO CHIRURGICO’ - Per raccontare Al Monte sarà d’aiuto partire da una dichiarazione del cantautore romano rilasciata durante la presentazione del disco: «Quando ho cominciato a scrivere questo album non avevo idea di dove sarei andato a finire: Bar della Rabbia, raccontava gli anni di una ribellione tra vino e osteria. Nel secondo album, Supersantos, raccontava invece la strada, la città in cui l’unica salvezza, l’unico possibile moto rivoluzionario è affidato alla donna. Sono partito da lì per questo nuovo viaggio, ho voluto precisare delle cose, ho cercato di essere più chirurgico e preciso». In effetti, l’album racconta ‘tipi’ precisi di persone, particolari situazioni analizzate nel profondo e poi schiaffate in faccia all’universo.
IL MILITARE, IL RELIGIOSO, IL POPOLO E L’IMPERATORE – Il disco si apre con la storia di un militare: Malamor racconta, con un ritmo incalzante, la vita senza amore di un uomo che ha trovato nella patria l’unico modo per sfuggire a un’esistenza già decisa dalle circostanze. Le sue certezze «la divisa che copre ogni ferita, il Signore che gli offre un’altra vita, la medaglia al petto» crollano di fronte a quanto detto da una ragazza in ospedale «l’uomo si fa bestia quando non riceve amore». Anche le certezze di chi crede in Dio crollano in Deija, dove Mannarino articola la sua visione atea in maniera impeccabile. Il popolo descritto nel singolo Animali (il brano migliore dell’album) «vede cambiare i governi senza cambiare gli schiavi», è schiavo dell’ Impero autore di leggi che il popolo è costretto a subire, l’unica possibilità, racconta la voce del nonno, è quella di «saper distinguere la luce delle stelle da quella delle lampare» conoscere per potersi difendere.
LA DONNA, L’ELEVAZIONE, LE STELLE - Ancora una volta la soluzione passa attraverso la donna, in Gente Mannarino racconta quanto può far male un addio: « In mezzo a tanta gente/ m’hai detto non c’è niente / e non ti voglio più/ i nostri cuori d’oro ai fabbri più feroci a colpi di martello ne facciano due croci/ credemmo di non morire / come fiori d’aprile / ma il giorno che venne la neve/ lasciammo solo impronte leggere». Signorina racconta invece le prove della vita cui è costretta una donna, il suo dolore per una storia finita e la sua forza: «forse basta questa lacrima d’amore / a riempire un gran deserto e a farci il mare». Ed è la donna a condurci dritti Al Monte, uno sguardo dall’alto sull’uomo, sul suo viaggio, verso una vita diversa da quella raccontata sino a questo momento, piena di sovrastrutture. Al Monte inchioda l’uomo nudo sul manto stellato dell’universo, vuole ricordargli chi è e da dove viene per condurlo dritto a Le Stelle «faccio finta che tutto va bene perché conviene/ a volte mi riduco come un animale/ per non pensare dove va a finire/ il profumo delle stelle/ che da qui non si sente» perché non possiamo smettere di provare a vivere, mai.
MANNARINO IN TOUR- Se amate o state scoprendo Mannarino con questo disco non potete perdere l’occasione di ascoltarlo dal vivo ecco le date del tour estivo confermate fino a questo momento: si parte il 3 luglio da Villafranca, il 9 a Roma, il 14 a Genova e il 15 a Milano. Al sud previste date a Lecce il 13 luglio e al Teatro Greco di Taormina il 26 agosto, info e prevendite online nei prossimi giorni.
Voto: 8
Serena Prati
@Se_Prati