
Mammavventura: bei tempi quando avevo il tempo di…
Tempo. Parola magica e miraggio per molte donne divenute madri che prima riuscivano a destreggiarsi tra lavoro e vita privata (hobby, amori, amicizie, etc) e dopo la nascita di un figlio scoprono che giornate di 24 ore non bastano più e soprattutto che il tempo ha cambiato natura. Quello dedicato al sonno, per esempio, da piano e lineare è diventato frammentario e anche nei casi fortunati, riuscendo a dormire 7-8 ore con intervalli brevi di risveglio, non è più in grado di rigenerare al 100%. A tutte è successo di rimpiangere i bei tempi in cui si aveva il tempo di…e la mammAvventura di questa settimana vuole passare in rassegna alcune casistiche che, sperimentate in prima persona o attraverso i racconti di amici e conoscenti, possono diventare esemplificative della trasformazione post-partum.
TRUCCO E PARRUCCO, ADIEU – Tra i primi sfizi a cadere sotto la falce dell’arrivo di un bebè c’è quello che riguarda la cura personale intesa non tanto come igiene di base – quella si cerca con tutte le forze di mantenerla, sebbene nei primi tempi sia messa a dura prova pure la possibilità di concedersi una doccia – quanto piuttosto in termini di spazio da dedicare ogni mattina a pratiche estetiche come una messa in piega fai-da-te un poco più accurata o una sessione di make up. Oltre ad avere una nuova personcina da attrezzare prima di andare al lavoro – dalla spigiamazione con annesso cambio pannolino alla vestizione più o meno complessa e multistrato a seconda della stagione – ciò che può dissuadere da scelte prima normalissime come indossare un abito particolare, osare un tocco deciso di eyeliner per accentuare l’intensità dello sguardo oppure architettare un’acconciatura capace di sfidare le leggi di gravità grazie a forcine, gel e lacca a volontà è la consapevolezza del tragico destino di ogni sforzo per “acchittarsi”.
Lo chignon non reggerebbe due secondi alle esplorazioni delle sue inquiete manine, il trucco finirebbe squagliato dopo l’ennesima sudata nello sforzo di caricare in auto il passeggino e il cappottino fresco di tintoria avrebbe poche chanches di passare indenne alla prova rigurgito (e se non è il rigurgito sono gli sbavacchi durante la dentizione, e poi arriva il moccolo al naso, e poi le mani appiccicaticce…). Più frustrante ancora sottoporsi a questo processo distruttivo dopo essere stati dal parrucchiere: oltre al danno della messa in piega andata in malora pure la beffa di averla dovuta pagare a caro prezzo!
DALLA CUCINA MOLECOLARE AI 4 SALTI IN PADELLA – Anche la donna che non ami particolarmente trascorrere il tempo ai fornelli in sperimentazioni o non aspiri a partecipare a Master Chef di solito si diletta almeno in piatti semplici e basici, preparando da sè almeno il sugo al pomodoro per gli spaghetti o un risotto. Con l’avvento della maternità sotto la scure taglia-spazi cade molto spesso anche quello dedicato alla cura gastronomica del proprio e altrui palato, ad esclusione del frugoletto appena arrivato: per lui si trova il tempo di preparare brodini e minestre di verdure bio, omogeneizzati con la carne-quella-buona del macellaio di fiducia, frullati di stagione, ma tutto il resto si riduce spesso al ricorso ai prima tanto vituperati piatti pronti.
Le più coraggiose e salutiste resistono alla tentazione surgelati o take away cinese sacrificando preziose ore del week end a favore di una almeno discreta salvaguardia della propria salute alimentare, altre optano per insoliti orari settimanali, cuocendo ciò che si può preparare in anticipo dopo aver messo il pupo a letto. Quest’ultima scelta può tuttavia rivelarsi non esattamente felice, in particolare quando, svegliandosi la mattina, si realizza che l’aroma del caffè che sale dalla moka non riesce a coprire del tutto quello del broccolo bollito la sera prima intorno alla mezzanotte…
LA RIVINCITA DELL’AUDIOLIBRO – Anche le più snob e acculturate, quelle che “Non potrei vivere senza libri! Io non rinuncerò mai, neppure con un figlio, al piacere di leggere“, si accorgono ben presto della tragica realtà. Dal comodino spariscono i volumi in lettura o quelli che giacciono tra i cosiddetti “buoni propositi”, per fare spazio a ciucci, scaldabiberon, carillon e tutto quanto possa servire, nelle ore notturne, a preservare il riposo del piccolo guerriero…e quindi anche il proprio.
Leggere diventa impresa da ridirezionare in momenti e orari prima mai sperimentati, in cui non sempre è agevole avere tra le mani il tanto amato volume cartaceo. Personalmente ammiro chi riesce a concentrarsi sulle pagine sull’autobus o in metropolitana, in piedi, pressato dalla folla, ma non è abilità da tutti. E allora l’alternativa può diventare l’audiolibro, da fruire durante spostamenti in auto o con i mezzi pubblici, ma anche a casa mentre si fanno le faccende domestiche, a patto che la piccola peste sia tenuta a bada dal papà o dai nonni. Può non essere facile o semplice all’inizio abituarsi a questa nuova forma di lettura e non sempre la concentrazione riesce a rimanere alta, ma è questione di “allenamento” e con un po’ di impegno ci si può trasformare in ottimi ascoltatori di libri.
…E IL SESSO? – Già, argomento delicato perchè spesso, quando da coppia semplice si diventa coppia di genitori, è una delle pratiche maggiormente penalizzate. Si dice, si sente e si scrive di tutto è di più sul sesso coniugale dopo la nascita di un bimbo, molto spesso in termini di “quantità”, ma in questo caso non si vuole affatto sollevare l’argomento “quante volte”, piuttosto affrontare qualche trasformazione in termini di tipologia e qualità. Prima di tutto rassegnarsi all’idea che non esista (quasi) più un momento preferito: ormai a dettare legge nel bioritmo famigliare – anche quello della sessualità di mamma e papà – è il fagottino che avete portato a casa dall’ospedale, perciò se lui non vuol saperne di fare un riposino proprio quando per voi l’eros è alle stelle – che sia di prima mattina o in orari post-prandiali – l’unica soluzione è…cambiare abitudini.
Nella maggior parte dei casi è assolutamente inutile ripetere che a voi non succederà! Ogni buon proposito, non solo in questo campo, è destinato ad essere riconsiderato davanti alla realtà della vita quotidiana con un bambino in casa quindi meglio fare di necessità virtù e non continuare a rimpiangere i tempi in cui si faceva l’amore senza dover tenere conto di null’altro se non il desiderio. Un consiglio? Sforzarsi di vivere anche questa rivoluzione senza guardarsi troppo indietro e ingegnarsi per inventare nuove e divertenti soluzioni!
MammAvventura