Maltempo. Clini chiede deroghe alla stabilità ma la Ue non ama la solidarietà

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Corrado Clini

Roma – La salute di una nazione si misura sulla solidità delle sue infrastrutture prima di tutto urbanistico-ambientali, perciò chiedere aiuto all’Unione Europea dopo una giornata di pioggia non è solo il sintomo della precarietà in cui vive l’Italia ma pure il concreto fallimento di decenni di politiche inattuate.

Cosicché non stupiscono tre cose della giornata appena trascorsa: a) che un po’ di maltempo si sia trasformato in un’ennesima calamità naturale; b) che il ministro dell’Ambiente Corrado Clini abbia lanciato un monito all’Ue; c) che questa, probabilmente, farà spallucce alle richieste.

Per quanto riguarda i primo punto basta leggere le agenzie di stampa per rendersi conto che la penisola sopravvive a stento ad ogni nuvolone di passaggio. E infatti più che di effetti climatici pare che il centro-nord sia stato oggetto di un bombardamento di guerra:

Toscana – Le province di Massa e Carrara sono state travolte da un metro e mezzo d’acqua per l’esondazione dei torrenti Ricortola e Parmignola. Allagate case e negozi. Duecento persone evacuate. Allerta alle popolazioni: ripararsi dal cattivo tempo e sostare nei piani alti delle abitazioni. A Massa è crollato il Muraglione anticarro, fortificazione della Linea Gotica di fattura tedesca costruito nel 1944. Ha retto all’avanzata degli americani nella Seconda Guerra Mondiale e si è sbriciolato davanti ad un’ondata di fango che ha sommerso le campagne circostanti. A Pisa madre e figlio sono stati estratti vivi dalla loro auto in panne in un sottopasso sommerso dall’acqua.

LiguriaEvacuate una trentina di persone tra le zone di Castelnuovo Magra, Ortonovo, Ameglia e Fiumaretta. A Borghetto Vara, zona già colpita da inondazioni, è stato proclamato lo stato di allerta. Un ponte è crollato in località Sericciolo.

Veneto -  Acqua alta oltre il metro e mezzo a Venezia mentre la zona del fiume Bacchiglione, nel vicentino, è stata evacuata per rischio esondazione.

LazioNubifragi e black-out. Cantine e scantinati allagati. Macchine sommerse. Diramata l’allerta. E da domani si ricomincia nel centro-sud.

Posto che la situazione è critica non per la pioggia a catinelle ma per gli usi e gli abusi sul territorio, uniti agli abbandoni delle infrastrutture idrogeologiche, ignorati e colpevolmente permessi per decenni da amministrazioni e governi di ogni colore, la conseguenza degli avvenimenti delle ultime ore getta tante ombre sul futuro.

Clini in serata, preso atto del disastro, ha lanciato un appello a Bruxelles con quanto segue: occorre allentare i vincoli del patto di stabilità perché ‹‹è necessario ed urgente un programma nazionale per la sicurezza e la manutenzione del territorio, che rappresenta una misura infrastrutturale per la crescita – ricordando poi che  – la risposta della Commissione Europea è urgente, anche perché il congelamento di risorse pubbliche disponibili per la prevenzione ha effetti economici negativi contrari agli obiettivi stessi del patto di stabilità››. Sacrosanto ma terribile a sentirlo perché il senso del discorso è niente investimenti, quindi nessuna manutenzione; che detto in altri termini significa nessuna zona stabilmente abitabile secondo criteri minimi (ripararsi da un’acquazzone) di sicurezza standard. Condizione necessaria per qualsiasi attività umana, prima ancora che economica.

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Toscana (lanazione.it)

Il che rimanda all’Ue, che avrà pure ricevuto il premio Nobel per la pace ma in fatto di solidarietà non è certo una campionessa. Giorni fa ne ha dato nuova prova negando all’Emilia Romagna 670 milioni di euro a titolo di sostegno per la ricostruzione post-terremoto. A dire no i soliti big: Germania, Olanda, Inghilterra, Finlandia, Svezia, e questo benché i milioni in questione non siano regali ma soldi dovuti in ragione dei 60 miliardi che l’Italia ha ceduto per il fiscal compact e il fondo salva stati in qualità di terzo contribuente dell’Unione.

Nelle ore seguite al no, sono passati frettolosi lanci di agenzia a comunicare che infine l’accordo per l’Emilia c’era. Vero in parte. In realtà il dibattito è stato rinviato alle giornate tra martedì e giovedì prossimo e se prevarrà il sì dell’Ecofin, la sovvenzione avverrà solo a patto di una modifica già pianificata dei bilanci per il 2012.

Sul maltempo, Clini ha ricordato che il Consiglio Europeo aveva già richiesto alla Commissione Europea di ‹‹individuare le azioni possibili per liberare risorse pubbliche destinate alla protezione del territorio, “interpretando” i vincoli del patto di stabilità in modo da favorire investimenti nella prevenzione con effetti positivi sulla crescita superiori ai costi necessari per la riparazione dei danni››. Accadeva il 29 giugno scorso. Si attende ancora una risposta.

Chantal Cresta

Foto || adnkronos.com; lanazione.it

 

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