
Maggior Valore per le imprese orientate alla sostenibilità
Dal dire al fare, di solito c’è di mezzo il mare. Questa volta no, dal dire al fare ci sono di mezzo le aziende e il loro valore competitivo e di business e la questione diventa allora altrettanto, se non più delicata. In ballo ,infatti, c’ è la situazione economica del nostro Paese. Proprio così, Dal dire al Fare è la più importante manifestazione italiana dedicata al tema della responsabilità sociale, che quest’anno è tornata per il settimo anno di seguito a Milano, precisamente all’Università Bocconi. La manifestazione in programma il 25 e 26 maggio è l’unico evento in Italia riconosciuto da CSR Europe ed è il principale appuntamento dell’anno per chi si occupa, non solo a livello teorico, di Corporate Social Responsibility. E’ promossa da Regione Lombardia, provincia di Milano, Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo, BIC La Fucina, Fondazione Sodalitas e Koinètica.
Il tema della ricerca, presentato durante il convegno, è stato la “Sostenibilità: dalla creazione alla distribuzione del valore”. Lo studio ha coinvolto 102 aziende dei settori dell’abbigliamento, accessori, alimentare, automobilistico e grande distribuzione. Durante il convegno di apertura Francesco Perrini, direttore CReSV Bocconi ha puntato il dito sulla superiorità delle aziende sostenibili rispetto a quelle non. La sostenibilità è una valore strategico ma anche opportunità di business: tali opportunità, legate alla Sfida dello Sviluppo Sostenibile, sono stimate in 6,2 trilioni di dollari, di cui beneficeranno, in primo luogo, i first mover.
E’ stato un vero e proprio convegno di apertura nel quale sono emersi messaggi importanti come: una filiera più sostenibile, più innovazione e ricerca, un rapporto di maggior fiducia in particolare con i consumatori. L’accento è stato posto sul fatto che l’impresa è una sola: per essere più competitiva e e sostenibile deve mettere in atto tutte le strategie di ascolto, confronto e scambio con tutti i soggetti con i quali interagisce. In uno scenario ogni giorno più complesso, “altre” visioni aiutano l’impresa a comprendere meglio le richieste di un mercato in grande cambiamento e a definire strategie di successo. Per aumentare il capitale intangibile e creare valore durevole, l’impresa, impegnata in un percorso di responsabilità, deve ripensare la sostenibilità del processo e del prodotto, ma riconsiderare anche il proprio modello organizzativo.
L’intervento di Bianchi ha sottolineato che c’è un nuovo modello competitivo che emerge nella modalità di gestione dell’attività di impresa lungo le filiere produttive e che il Ministero ha voluto indagare attraverso ricerche ad hoc. Ed è proprio questo nuovo modello di sviluppo ad introdurre il concetto della due diligence nella catena di fornitura. Non a caso, l’inserimento di questo argomento nelle Linee guida è stato fortemente voluto dall’Italia, dove le PMI e le filiere di cui fanno parte costituiscono l’ossatura dell’economia nazionale.
Chiara Campanella