
L’ultimatum dei Forconi, previste mobilitazioni in tutta Italia
L'ultimatum dei Forconi al governo nelle parole di Danilo Calvani, leader del Coordinamento 9 dicembre. Previste a breve mobilitazioni in tutto il Paese
Il movimento dei Forconi torna alla carica dopo le proteste delle scorse settimane con un vero e proprio ultimatum. A lanciarlo è stato Danilo Calvani, il leader dei Comitati riuniti degli agricoltori, meglio conosciuti come Coordinamento 9 dicembre.
GOVERNO A CASA – Calvani ha lanciato l’ultimatum al governo durante il suo intervento a Pontinia, in provincia di Latina, per la riunione nazionale dei presidi locali del Coordinamento 9 dicembre: «Ve ne andate o non ve ne andate? L’ultimatum è il 9 gennaio. Solo entro quella data avrete la libertà di decidere le modalità con cui abbandonare ciò che occupate abusivamente. Avete dodici giorni di tempo a partire da oggi. Se non lo farete, oltre il 9 gennaio ci saranno grosse operazioni tra cui mobilitazioni in tutta Italia per il 10 gennaio e una grande manifestazione il 18 gennaio, i cui dettagli saranno resi noti alla stampa nei prossimi giorni».
POTERE AL POPOLO – Un ultimatum scandito da parole forti sull’importanza, secondo Calvani, di ridare il potere in mano al popolo: «Ci hanno ucciso, ci hanno massacrato. Noi non tratteremo con nessuno. Mai. Che il governo se lo metta in testa Dobbiamo rendere conto solo al popolo. È il popolo che deve decidere le proprie sorti. Il 15 gennaio diventerà effettiva la sentenza della Corte Costituzionale che delegittimerà il Parlamento e i trattati internazionali stilati fino ad oggi. Si dovrà tornare alle elezioni e riparare i loro danni. Come? Col popolo. Solo il popolo dovrà decidere democraticamente visto che i suoi rappresentanti abusivi non sono né degni, né capaci».
MESSAGGIO PER NAPOLITANO – Nel suo intervento Calvani non ha dimenticato di rivolgersi al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «Presidente, si ricordi che noi cittadini amiamo le nostre istituzioni perché sono quelle che possono garantirci una pacifica esistenza, ma le amiamo al punto da pretendere che siano sgomberate da coloro che le hanno occupate abusivamente a danno del popolo. Tutti devono andarsene, nessuna eccezione. Qui l’Italia è da rifare».
Gian Piero Bruno
@GianFou
Foto: quotidianopuglia.it