Luigi Chiatti, il mostro di Foligno, presto libero

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Luigi Chiatti, un nome che per alcuni dice poco ma per chi ricorda i primi anni ’90 vuol dire solo una cosa: mostro di Foligno. Un volto che non si dimentica, che ha tappezzato interi giornali e telegiornali dopo l’arresto per il rapimento e l’uccisione di due ragazzini della cittadina umbra, e che ora potrebbe tornare libero. Nel 1994 era stato condannato a due ergastoli in primo grado, ma in appello gli era stata riconosciuta la seminfermità mentale ottenendo uno sconto di pena a 30 anni di reclusione per seminfermità mentale.

Non sono passati 30 anni ma 21 dalla brutale morte di due bambini, Simone Allegretti di 5 anni e Lorenzo Paolucci di 12 anni, e il il 3 settembre il geometra Chiatti, dal carattere introverso con manie ossessive di tipo maniacale, uscirà dal carcere a 46 anni.

DAGLI ERGASTOLI ALLA LIBERTÀ

Com’è possibile che per due delitti così efferati Luigi Chiatti possa scontare solo 21 anni? Il 28 dicembre 1994 Luigi Chiatti venne condannato a due ergastoli per gli omicidi di Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci, sentenza ribaltata in appello ottenendo uno sconto di pena a 30 anni di reclusione per seminfermità mentale.

Da allora, grazie ad alcuni bonus, l’indulto del 2006 (tre anni) e gli sconti della legge Gozzini (sei anni), Luigi Chiatti uscirà a settembre. Quel giorno, un giudice del tribunale di Sorveglianza di Firenze, dovrà decidere in merito alla pericolosità sociale dell’uomo. Se l’uomo verrà considerato pericoloso e dunque una minaccia per la collettività il giudice non potrà richiedere il ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario perché queste strutture saranno definitivamente abolite. Al loro posto dovranno sorgere delle nuove strutture chiamate R.e.m.s. (residenze per l’esecuzione di misure di sicurezza) e di competenza delle Asl, ma le Regioni sono ancora in un fase di stallo.  Che fine potrebbe fare Luigi Chiatti?

vittime mostro foligno

I FATTI

Il 4 ottobre 1992 il piccolo Simone Allegretti scomparve nella campagna vicino Foligno. Dopo due giorni il corpo venne ritrovato lungo una scarpata non lontano da dove era sparito. Gli inquirenti erano arrivati al piccolo dopo il ritrovamento di un biglietto dentro una cabina telefonica di Foligno in cui si rivendicava l’omicidio fornendo dettagli sul luogo dove si trovasse il corpo. Nel biglietto il killer esprimeva l’intenzione di colpire ancora.

La questura di Perugia emesse una taglia. Si creò una vera psicosi e clima di isteria attorno alla vicenda, con diversi casi di mitomani che rivendicarono di essere loro il mostro di Foligno. Ma il 7 agosto 1993 ci fu l’ennesimo caso: il cadavere di Lorenzo Paolucci, di tredici anni, venne ritrovato a poca distanza dalla villetta di Luigi Chiatti, all’epoca ventiquattrenne e figlio adottato di un noto medico di Foligno. Gli inquirenti arrivarono subito da lui e il giovane confessò l’omicidio di Lorenzo e quello di Simone Allegretti.

IL PERDONO E LA PAURA

La notizia della liberazione di Luigi Chiatti sta creando non poche preoccupazioni. Il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, ha già lanciato un appello al minsitro della Giustizia Andrea Orlando per chiedere chiarezza visto che si è già scatenato il panico in città. Dall’altra parte c’è poi Luciano Paolucci, papà di Lorenzo, che chiede di parlare con Luigi Chiatti:

“Devo parlargli – spiega – Voglio capire se è davvero pentito di ciò che ha fatto, se è guarito. Io l’ho perdonato, perché lui da bambino fu violentato, come è emerso dagli atti del processo. Ma credo che scarcerarlo dopo appena 21 anni sia molto pericoloso”.

In effetti, durante il processo emerse la testimonianza di un compagno di orfanotrofio di Chiatti che raccontò di come i due fossero state vittime di abusi sessuali da parte di un sacerdote. Inquietante però una dichiarazione del 2004 quando disse: “Uscirò tra 20 anni e tornerò a uccidere, ma farò più attenzione”

Valentina Gravina

@valegravi

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