Ludovico Ariosto: 540 anni fa nasceva il poeta dell’Orlando furioso

Ludovico Ariosto

Ludovico Ariosto

La letteratura italiana è piena di Maestri. Dante, Petrarca, BoccaccioLeopardi. Sono alcuni degli innumerevoli nomi che vantano primati in tutto il mondo. Tra questi ce n’è uno che cantò «le donne, i cavalier, l’ arme e gli amori» e le loro «audaci imprese» ai tempi in cui «re Carlo, imperator romano» cacciava «i mori». Un uomo che cantò di un uomo che per amore della bella Angelica «in India, in Media, in Tartaria lasciato/ aveva infiniti e immortal trofei»  e «venne in furore e matto» poiché questa scelse un altro. Storie d’amore, di creature alate, di personaggi che, pur di ritrovare il senno, giungono fino alla luna. È la storia dell’Orlando furioso, scritta dal celebre Ludovico Ariosto, poeta di cui oggi si festeggia il 540° anniversario della nascita. 

CHI ERA ARIOSTO – Ludovico Ariosto nasce a Reggio Emilia l’8 settembre 1474, primogenito dei dieci figli di Niccolò Ariosto, discendente di una nobile famiglia bolognese trapiantata a Ferrara, e Daria Melaguzzi Valeri, dell’alta nobiltà reggiana. Trascorre l’infanzia e la giovinezza prevalentemente a Ferraradove studia legge, poi abbandonata per la letteratura. Nel 1498 inizia la sua lunga carriera nella corte degli Este, già principiata dal padre: Ercole I, Ippolito e Alfonso saranno i tre signori della corte ferrarese sotto i quali Ariosto vivrà la sua vita.

Uomo diplomatico e di cancelleria, Ariosto però è un uomo di lettere. Scrive di teatro, di poesia e di prosa. Nel 1507 si ha la prima notizia sicura dell’elaborazione dell’Orlando furioso, che uscirà ben nove anni dopo. Già padre di due figli illegittimi, riconosciuti solo in seguito, nel 1513 incontra Alessandra Benucci: sarà l’amore di tutta la sua vita, che sposò verso il 1528. Divenuto commissario ducale a Castenuovo in Garfagnana nel 1522, torna nell’amata Ferrara nel 1525, dove lo attende una vita serena. A parte alcuni incarichi pubblici, si occupa del Teatro ducale dove sono rappresentate, spesso in occasioni solenni, opere sue come la Lena, il Negromante e la Cassaria. Nel dicembre del 1532 Ariosto si ammala di enterite: muore sei mesi dopo, per complicazioni polmonari. Le sue spoglie sono custodite nella Biblioteca comunale ariostesca di Ferrara.

OMAGGI A LUDOVICO ARIOSTO– L’anniversario della nascita di Ludovico Ariosto non è del tutto passato inosservato. Chi ha aperto il motore di ricerca Google, infatti, ha potuto ben vedere che il doodle raffigura una scena tratta dall’Orlando. Anche le città non si sono dimenticate dell’artista emiliano. Quella che più omaggia Ariosto, ovviamente, è la sua città natale. Reggio Emilia, infatti, ha principiato, dal gennaio di quest’anno, presso Palazzo Magnani, un progetto espositivo e culturale di celebrazione dello scrittore. La mostra presenta esiti nel confrontare come l’influenza dell’Ariosto abbia contribuito nell’immaginario di artisti, scultori, fotografi, nonché fumettisti e illustratori. L’obiettivo è quello di dimostrare l’attualità della sua figura e della sua opera, facendo emergere, attraverso linguaggi diversi, considerati di pari dignità, temi e motivi che ricorrono nelle società contemporanee.

Queste sono solo alcune delle iniziative che omaggiano lo scrittore emiliano; scrittore che da ben cinque secoli accompagna le vite degli amanti della lettura. L’Orlando furioso, infatti, è una delle prime opere dove l’ingrediente principale è, oltre allo stile e alla materia, quel “certo non so che”, quel “qualcosa” che, nei secoli dopo, spalancherà le porte a molte altre opere: la fantasia, di cui Ariosto fu uno dei maestri più indiscussi.

Francesco Fario

Foto: www.estense.com; www.google.com

 

 

 

 

 

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