
Lo scaffale dimenticato – ‘Altre voci altre stanze’ di Truman Capote
Questo mese torna a farci compagnia la scrittura di Truman Capote, una delle penne più raffinate del novecento americano, oltre che personaggio eccentrico e intellettuale dall’atteggiamento dandy e sempre sopra le righe. Dopo un’infanzia molto travagliata, nella quale Capote trova come uniche consolazioni scrittura e lettura, il successo letterario arriva a soli 24 anni con la pubblicazione di Altre voci altre stanze, romanzo southern gothic accolto con immediato successo. Da quel momento la vita di Truman Capote cambia radicalmente: la fama, il carattere dandy e istrionico, l’amicizia con attori e vip, l’omosessualità mai nascosta, e una serie di incredibili successi letterari, tra cui si deve segnalare il celebre Colazione da Tiffany. A fare da contraltare, una vita privata tumultuosa, l’abuso di alcool e sonniferi, e una depressione strisciante che lo porteranno alla distruzione fisica e alla morte per cirrosi epatica a sessant’anni ancora da compiere.
AMBIGUITA’ E MISTERO – Pubblicato nel 1948, Altre voci altre stanze racconta la storia del giovane Joel Harrison Knox, adolescente timido e sensibile, che perde la madre in tenera età e viene cresciuto da sua zia Ellen, a New Orleans. Un giorno Ellen riceve una lettera dal padre di Joel, Ed Sansom, che aveva abbandonato la moglie quando Joel era neonato. Sansom chiede a Ellen di inviargli Joel perché egli possa finalmente esercitare il suo suolo di padre. Joel si ritrova quindi catapultato, dopo un lungo viaggio, a Skully’s Landing, decaduta residenza di suo padre, situata nelle campagne dell’Alabama: un ambiente ambiguo e bizzarro, avvolto da un alone di perenne mistero, e popolato da strani personaggi grotteschi e fuori dal mondo, tra cui spicca il cugino Randolph, giovane effeminato e bizzarro. Per Joel si tratterà di un viaggio all’interno della propria coscienza, al termine del quale arriverà a misurarsi contro i propri demoni, nel tentativo di sconfiggere il senso di solitudine che lo possiede e al tempo stesso saziare il suo bisogno di affetto.
PROSA RAFFINATA - Altre voci altre stanze è un romanzo dalle molteplici sfaccettature e significati, che si inserisce a metà strada tra southern gothic e il romanzo di formazione. Al di là della trama, ben strutturata e ricca di colpi di scena, ma spesso ambigua e caratterizzata da un eccessivo tratto metaforico (soprattutto nella parte finale), questo romanzo si distingue per una prosa di qualità altissima. Dialoghi perfettamente bilanciati, descrizioni vivide, e una scelta lessicale incredibilmente azzeccata, fanno di questo romanzo un manuale di “perfetta scrittura”, dimostrando con limpida lucentezza il talento di uno scrittore chiaramente nato per fare questo mestiere.
A proposito di questo romanzo lo stesso Capote affermò che “È insolito, ma qualche volta succede, a quasi tutti gli scrittori, che la stesura di una particolare storia risulti facile, esterna a noi, come se stessimo scrivendo le parole di una voce da una nube”. Basta leggere le prime pagine del romanzo per assaporare chiaramente questa sensazione di fluidità e scorrevolezza, che non fanno altro he riflettere le affermazioni dell’autore riguardo alla facilità con la quale questo romanzo è stato concepito. Altre voci altre stanze è una lettura molto complessa, surreale e colma di significati metaforici, ma al tempo stesso un romanzo di grande piacere e raffinatezza, opera prima di uno dei massimi scrittori del Novecento.
Alberto Staiz