
L’Italia, il calcio e una sorpresa: violenza in calo nei nostri stadi
Secondo l’indagine svolta dalla Link Campus University, gli stadi italiani sono tra i meno pericolosi. La svolta dopo la morte dell'ispettore Raciti
Secondo un’indagine svolta dalla Link Campus University, gli stadi italiani sono tra i più sicuri. Una notizia che va contro l’immagine che si ha del nostro calcio considerato il tracollo nei risultati sportivi tra club e Nazionale, le polemiche in Figc e la prospettiva Tavecchio, la vergogna della finale di Coppa Italia e la tragedia di Ciro Esposito. Ma, stando a questi ultimi dati, in quanto a violenza legata al mondo del pallone c’è chi se la passa peggio di noi.
DOPO LA MORTE DELL’ISPETTORE RACITI – Analizzando le ultime otto stagioni calcistiche dellA Serie A, Serie B e Lega Pro, i feriti durante i match sono diminuiti del 60,1%. Rispetto alla Germania il calo è stato ben sei volte superiore e di cinque volte rispetto ai campionati inglesi. Secondo Nicola Ferrigni, il direttore di Link Lab, il punto di svolta in Italia è avvenuto nel 2007 dopo la morte dell’ispettore Filippo Raciti in seguito agli scontri di Catania: «Dal 2007 in poi assistiamo a una netta inversione di tendenza sulla violenza nei nostri stadi. E non è un caso che il cambiamento sia avvenuto proprio in seguito all’uccisione dell’ispettore Raciti: da quell’esperienza è nata la cura e, di conseguenza, una sorta di modello italiano di sicurezza degli stadi».
LA FASE DUE DEL PROGETTO – Questo trend positivo di marca italiana è uno stimolo per tentare un’ulteriore miglioramento in fatto di sicurezza nei nostri stadi. A tal proposito, il direttore Ferrigni ha dichiarato: «Parallelamente oggi è possibile avviare la fase due del progetto, quella legata a un cambio di marcia culturale nei nostri tifosi, a partire dal contrasto al razzismo fino a una maggior attenzione a strutture e servizi previsti per chi viene allo stadio. Il percorso realizzato in questi anni, a livello di sicurezza e normativa, sembra aver funzionato e i tempi sono ormai maturi per proseguire con gli altri strumenti previsti dalla nuova normativa della Task Force, in vigore con l’avvio del nuovo Campionato 2014/2015».
Gian Piero Bruno
@GianFou