
L’importanza della prevenzione contro il tumore al seno
All’interno della nostra società, con una diffusione sempre maggiore del benessere ed un accesso alle cure sanitarie che è molto vasto rispetto al passato, la speranza di vita di uomini e donne è andata crescendo sempre di più, toccando dei livelli mai raggiunti prima e, da questo punto di vista, mette anche a nudo tutte le problematiche connesse ad un invecchiamento sempre più marcato della popolazione.
L’innalzamento dell’età media sta portando con sé una tendenza sempre più marcato di incremento delle malattie degenerative, tra le quali, all’interno dell’universo femminile, il tumore al seno ha un’incidenza non indifferente, considerando che occupa un posto in alto nella classifica delle cause di mortalità e, soprattutto, nel corso degli ultimi anni sta conoscendo una diffusione anche tra individui di età più giovane.
Come nel caso di ogni neoplasia, i fattori di insorgenza sono molteplici e, al di là delle raccomandazioni più comuni circa la scelta di uno stile di vita sano, con tanto movimento e una dieta equilibrata e salutare che privilegi in modo particolare la consumazione di cibi ed alimenti dalle proprietà antiossidanti, la filosofia della prevenzione e della diagnosi precoce sta assumendo importanza capitale.
In ragione del numero annuo di casi – si parla di quarantamila donne che si ammalano di questa forma di cancro – tra le quali circa un terzo di età compresa tra i 25 e i 49 anni, gli interventi di tipo sanitario si indirizzano sempre di più verso esami mammografici all’interno di strutture senologiche come ad esempio uno studio radiodiagnostico che assicura servizi sanitari di qualità e completi.
In effetti, il tumore al seno nella maggior parte dei casi può essere combattuto in modo più efficace – riducendone in modo sensibile la portata distruttiva all’interno dell’organismo – attraverso un’individuazione con esami strumentali, in grado di rilevarne la presenza sin dal momento in cui possa essere di dimensioni millimetriche, quindi difficilmente riscontrabile in modo autonomo dalla persona.
La percentuale di guarigione di donne malate di forme tumorali mammarie, nel caso in cui queste ultime vengano diagnosticate attraverso degli esami di laboratorio nelle fasi iniziali – come detto con masse spesso impalpabili – arriva a raggiungere un significativo e rassicurante novanta percento, una cifra che sicuramente deve spingere ad una riflessione attenta circa il ruolo incisivo della prevenzione in questo campo.
In tante pazienti, infatti, esiste una vera e propria serie di cosiddetti fattori di rischio che non possono avere alcun tipo di correzione per evitare l’insorgenza della patologia, come ad esempio delle malattie che ne possano favorire l’ascesa, una genetica particolarmente predisponente, il carattere familiare o anche l’età delle persone malate e, contro questi ultimi aspetti, solo una diagnosi precoce è vincente.
Attraverso un’ecografia mammaria, una mammografia, una risonanza magnetica mammaria o una micro biopsia è possibile accertare la presenza di un tumore al seno anche in uno stadio iniziale, contrastandone quindi in modo più attivo e mirato lo sviluppo, con una conseguente limitazione di ogni forma di effetto negativo dovuto a terapie importanti causate da un decorso avanzato della patologia, a vantaggio della salute e della qualità di vita di ogni donna purtroppo toccata dal cancro.
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