Laudato si’, la rivoluzione di Francesco passa dall’ambiente

Ecco la presentazione della Laudato si', l'enciclica con cui Francesco annuncia la necessità di un sistema più integrato di cura della "casa comune"

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Francesco e la nuova enciclica – kairosnet.it

Città del Vaticano – L’attesa è conclusa e Laudato si’ è finalmente disponibile. Presentata questa mattina nell’aula del Sinodo in Vaticano, l’enciclica di Francesco Laudato si’, sulla cura della Casa comune, un testo che lancia sfide al mondo intero non solo in campo ambientale, ma su tutto il fronte delle relazioni tra le persone. A illustrare e presentare la Laudato si’ è stato il cardinale Turkson, insieme al metropolita di Pergamo John Zizioulas, al professor John Schellnhuber, direttore del Potsdam institute for climate impact research, e la dottoressa Carolyn Wo, presidente del Catholic relief service.

FRANCESCO – Il riferimento centrale dell’enciclica è quello di san Francesco, «fonte di ispirazione» e «esempio per eccellenza di difesa di ciò che è debole». Non è allora un testo che parla solo di ecologia, ambiente e inquinamento: tutt’altro. Bergoglio getta uno sguardo al mondo intero, alla “casa comune” e a ciò che non funziona in questi spazi: non è una critica alla gestione energetica del pianeta, non solo, ma una attenta analisi di quanto l’intero sistema sia un fallimento per le persone che lo vivono. Con l’economia e la politica che dimenticano i deboli, la povertà che non viene combattuta a dovere, il problema ecologico è letto come una parte di un più vasto quadro, da affrontare globalmente.

ECOLOGIA E ANTROPOLOGIA – La constatazione di Francesco è che il suo testo «non riguarda l’ambiente in modo isolato, perché non si possono affrontare le questioni in modo parziale»: Laudato si’ è una sfida aperta a tutto il pianeta e ai suoi abitanti. Soprattutto è una sfida alla politica, all’economia e alla finanza, che in questi secoli non hanno mai rinunciato a un modello iniquo, ingiusto e dannoso per la maggioranza degli abitanti della Terra.
Per Turkson c’è speranza nelle parole del Papa, la speranza di poter «invertire la rotta» sui temi dell’ecologia, del rispetto reciproco, dell’attenzione ai deboli. La “cura della casa comune” deve cominciare dalla cura di chi questa casa la abita e dalla constatazione dei diritti comuni di tutti: Salvini e la xenofobia leghista dovranno farsene una ragione.

LA PREPARAZIONE – Il testo dell’enciclica ha avuto un cammino peculiare, perché ha attraversato molti passaggi, fino a ottenere un testo che fosse il più condiviso possibile. Non solo i teologi vaticani, soprattutto il Pontificio consiglio giustizia e pace, guidato dal cardinale Turkson, ma un più diffuso confronto con specialisti e persone impegnate sui diversi fronti delle questioni trattati. Non è un caso che la Laudato si’ sia indirizzata a tutti coloro che abitano questo pianeta.
L’invio a tutti i vescovi, come segno della comunione ecclesiale, è stato sottolineato da un breve scritto di Francesco, che ha condiviso il testo con i fratelli, un gesto importante nel sottolineare – ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno – la collegialità del Magistero della Chiesa.

IL DIALOGO – La presenza alla presentazione della Laudato si’ del metropolita di Pergamo Zizioulas è un segno di incredibile importanza nella storia della Chiesa e giunge nel medesimo periodo in cui Francesco ha chiesto di riaprire il dialogo per una data comune della Pasqua cristiata.
Il testo si chiude con due preghiere: una da condividere con i credenti di altre religioni, l’altra per i cristiani, in comunità, come l’apertura stessa dell’enciclica. Francesco anche in questo modo sottolinea l’importanza del dialogo ecumenico e interreligioso, soprattutto quando c’è un fronte d’azione comune per tutti, com’è il nostro pianeta, vera casa comune nella quale nessuno è clandestino.

Andrea Bosio
@AndreaNickBosio

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