L’arte del gigolò. I segreti di Roy Dolce in un libro

Roberto Dolce, in arte Roy

Non vuole essere chiamato “Gigolò”, né tanto meno “Prostituto”. Si definisce un accompagnatore che vende una sensazione, un’emozione. E’ Roberto Dolce, in arte Roy, e nella vita ha scelto di fare l’escort professionista. Di se stesso dice di essere un buon amante,  uno psicologo, consulente e confessore. Gli anni di esperienza in questo lavoro lo hanno spinto a scrivere il suo primo libro Un’immagine allo specchio, in cui svela aspetti del suo personaggio insoliti.

“Un’immagine allo specchio” è il tuo primo libro? Cosa ti ha spinto a realizzarlo?

Da sempre ho avuto la necessità di scrivere. “Un’immagine allo specchio” ha incominciato a prendere forma molti anni fa. All’inizio erano riflessioni, appunti sulla mia vita. L’ambiente nel quale sono nato mi stava stretto, avevo una forte voglia di emergere e malgrado i miei tentativi di adeguarmi alle regole di vita già scritte per me da altri, il mio istinto mi spingeva a cercare emozioni forti. Durante il giorno mi cimentavo in lavori normali, mentre la notte mi immergevo in un mondo diverso che mi stimolava e calmava la mia sete di adrenalina. Mi piaceva raccontare la trasformazione che stava avvenendo dentro di me, scriverla era una sorta di analisi. Per un lungo periodo di tempo, quando facevo prima il ragazzo immagine nelle discoteche e poi lo spogliarellista, quando tornavo a casa la notte, in silenzio e solitudine, scrivevo mentalmente le mie poesie. La vita notturna con tutti i suoi eccessi e le sue ipocrisie era per me fonte di ispirazione.

Quando ho cominciato a fare il gigolo ho vissuto storie forti al limite della moralità. I miei incontri sono sempre stati molto particolari. Storie di vita, spaccati di un mondo che sta cambiando molto velocemente. Io stesso rimanevo colpito umanamente da ciò che vivevo e così ho deciso di raccontare le storie più singolari che ho vissuto. All’inizio è stata la mia passione per la scrittura, ad un certo punto invece ho deciso che volevo raccontare il mio mestiere dal punto di vista di chi ci sta dentro e svelarne i risvolti più sorprendenti.

A chi consiglierebbe il suo libro? C’è un pubblico particolare a cui intende rivolgersi?

Il mio è un libro trasversale, chiunque lo può leggere. Incuriosisce sia uomini che donne. Parla di un mestiere sconosciuto sul quale si è fantasticato molto. Nell’immaginario collettivo il gigolò è una puttana al maschile, uno che vende prestazioni sessuali. Il mio libro sfata questo falso mito e racconta esperienze spesso molto toccanti. Fare il gigolo è stata per me una scelta di vita, dedico a questo lavoro la maggior parte delle mie energie. Le storie che vivo sono reali e forti, provo emozioni vere quando esco con le miei clienti. Quella che doveva essere una finzione è diventata per me la mia realtà quotidiana. Con questo libro apro le porte di un mondo segreto e do a tutti la possibilità di entrarci in punta di piedi e in totale sicurezza, senza trasgredire. Ricevo spesso recensioni e commenti dai miei lettori, alcune le può trovare sul mio nuovo sito www.roygigolo.com all’interno del quale c’è una sezione interamente dedicata al mio libro..

Cosa può convincere dal tuo punto di vista un lettore o una lettrice all’acquisto di “Un’immagine allo specchio”?

Sicuramente la curiosità di conoscere il mio mondo e il mio mestiere. Sono pochi i libri in circolazione che trattano questo tema. La maggior parte è scritto dalle mie colleghe donne. La prostituzione maschile in Italia è vissuta ancora come un tabù. Se ne parla poco e con imbarazzo. La maggior parte dei libri scritti su questo argomento lo affrontano in maniera abbastanza superficiale e prevedibile. Non penso siano gli atti sessuali la parte interessante del mio lavoro, è molto di più l’aspetto umano e psicologico che spinge una donna a rivolgersi ad un accompagnatore che merita di essere raccontato.

Parole come “bellezza”, “esteriorità”, “bruttezza”, “interiorità” che significato hanno per te?

Personalmente ammetto di essere molto narciso, bellezza e esteriorità hanno da sempre avuto una notevole importanza nella mia vita. Nella prima parte del mio libro parlo proprio di questo. Viviamo nella società dell’apparire, meglio adeguarsi. Devo però dire che non  è mai stata la bellezza in assoluto ad attrarmi ad esempio in una donna o in generale nelle persone. Amo studiare la psicologia dell’essere umano, ne sono affascinato, e rimango molto più colpito dall’“interiorità”. La mente rimane pur sempre la parte più interessante di un individuo. Mi rendo conto che è una contraddizione ed in effetti questo è un tratto tipico della mia personalità, Nel mio libro  emerge spesso la scissione che c’è dentro di me, Roberto e Roy, profondamente diversi eppure entrambi legati indissolubilmente.

Come stanno cambiando nei tempi attuali le donne dal suo punto di vista? Sempre più esigenti, innamorate, responsabili oppure più autonome, alla ricerca di armonia e “autarchia”?

Copertina di Un’immagine allo specchio

L’autonomia e l’affermazione delle donne sono cresciute in maniera esponenziale negli ultimi decenni. Le nostre madri erano gli angeli del focolare. Dedicavano la loro vita alla famiglia e ai figli, si annullavano per amore. Oggi la donna cerca con prepotenza una propria affermazione sociale. Lavora, studia, spesso scimmiottando l’uomo. Rimane però ancora  il perno attorno al quale ruota la famiglia. Ha quindi  il doppio delle responsabilità rispetto all’universo maschile, non ha più tempo da dedicare alla propria femminilità. E così spesso mi capita di uscire con manager tostissime sul lavoro alle quali manca però la tenerezza, il sentirsi semplicemente una donna. Le vedo fragili queste donne, mi chiamano spesso per un capriccio o per sentirsi forti e alla pari dei maschi. Alla fine è però la dolcezza che cercano, vogliono sentirsi protette da un uomo, hanno bisogno di sentirsi al sicuro, sono come bambine indifese.

Gli uomini invece? In che modo considera le “giovani generazioni”? Tanti problemi, difficoltà, alle prese con problemi anche impossibili a volte?

Beh, gli uomini, soprattutto quelli giovani, devono fare i conti con queste donne sempre più dure e autoritarie. E’ un momento difficile per il maschio. Le donne sono sempre più emancipate e questo non fa bene al desiderio di conquista del quale ogni uomo ha bisogno per sentirsi tale. Forse bisognerebbe riequilibrare le cose. Non penso che la ricerca spasmodica della parità fra i sessi abbia fatto bene alla coppia. Non voglio sembrare troppo maschilista, ma se snaturiamo troppo il ruolo dell’uomo e della donna si rischia di uccidere qualsiasi relazione, forse bisognerebbe ridefinire i ruoli in maniera più armoniosa. Grazie al mio lavoro vedo tante realtà matrimoniali e credimi, il quadro che mi sono fatto della vita di coppia ai giorni d’oggi non è dei migliori. Alla fine sono felice di stare solo.

Simone Soldera

 

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