
Lampedusa, ancora tragedia: 25 migranti morti di freddo in mare
Nuova tragedia al largo di Lampedusa: 25 migranti morti di freddo su un barcone, durante un tentativo di traversata con mare forza otto e onde di nove metri
Il bilancio rischia di essere ancora provvisorio, ma è già terribile: un barcone con a bordo 106 persone, soccorso nella notte tra domenica e lunedì al largo di Lampedusa dagli uomini della Guardia Costiera italiana, ha restituito al lungo elenco di vittime dell’immigrazione clandestina 25 morti a causa del freddo. Altre 15 persone sarebbero in grave condizioni secondo fonti sanitarie sull’isola. Le stesse fonti che hanno indicato nell’ipotermia la causa del decesso delle 25 vittime finora accertate.
IN VIAGGIO CON MARE FORZA OTTO - Le vittime sono decedute in parte nel tragitto e in parte a bordo delle motovedette della Guardia Costiera, mentre erano in atto i soccorsi. Tra i morti molti giovani e giovanissimi, bagnati dalla testa ai piedi e deceduti a causa del freddo durante la traversata. La nave su cui i profughi erano in viaggio era alla deriva al largo delle coste libiche: il rientro è attualmente difficoltoso a causa del mare in burrasca, con il mare in forza sette e onde alte fino ad otto metri. Il barcone dovrebbe arrivare solo nelle prossime ore a Lampedusa, mentre sull’isola si stanno predisponendo le operazioni per l’assistenza sanitaria dei migranti. Per alcuni di loro in condizioni più gravi non è escluso il trasferimento in eliambulanza.

Una motovedetta della Guardia Costiera (canicattiweb.com)
La chiamata di soccorso è pervenuta nel primo pomeriggio di domenica al Centro nazionale di Soccorso della Guardia Costiera di Roma tramite telefono satellitare. Dopo aver localizzato la chiamata al largo delle coste libiche, sono stati dirottati sul punto i mercantili Bourbon/Argos e Saint Rock che navigavano in zona per provare a prestare i primi soccorsi. Contemporaneamente sono state inviate le motovedette CP 302 e CP 305 da Lampedusa. I soccorsi sono iniziati intorno alle 22 per iniziare il trasbordo dei 105 migranti. Al momento dei soccorsi il mare era in forza otto e sulla zona si abbattevano onde alte fino a nove metri.
“TRITON PEGGIO DI MARE NOSTRUM” - Affranto il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, che si è sfogata ai microfoni dell’Adnkronos: «I 366 morti di Lampedusa non sono serviti a niente, le parole del Papa non sono servite a niente, con il piano Triton siamo tornati a prima di Mare Nostrum. E’ la realtà». La Nicolini ha annunciato di voler chiedere al più presto un incontro al Viminale per sapere come dovrà organizzarsi l’isola con l’arrivo della primavera, quando le condizioni meteo favorevoli spingeranno un numero maggiore di migranti a mettersi in viaggio verso lecoste italiahne. Un viaggio di speranza e disperazione, che non sempre ha il suo lieto fine.
Redazione