La vittoria dell’estrema destra in Francia? Tutta colpa della sinistra

Populismo dilagante, precarietà, confusione e assenza totale della sinistra, le ricette per la vittoria dell'estrema destra di Marine Le Pen in Francia

destra

Marine Le Pen

Come quando la vittoria dell’estrema destra deve far riflettere e non scandalizzare. Perché quando non c’è opposizione che possa essere chiamata tale contro un pensiero fascista, è allora che questo prende il sopravvento. Marine Le Pen in Francia ha fatto il botto alle ultime elezioni e ha dichiarato in vista Europee: «Chiedo a tutte le forze euroscettiche d’Europa di allearsi in difesa degli Stati nazione, del ritorno della democrazia, della sovranità dei popoli e delle identità nazionali».

VIVA IL POPULISMO – Una mazzata per Hollande, un monito per l’Europa intera: quando non si propone con forza una politica di idee accompagnata da fatti concreti, l’estrema destra prende il largo. E non si venga poi a piangere. Il populismo è morto, viva il populismo. Un vero capolavoro quello di Marine Le Pen, piaccia o meno, che ha saputo passeggiare elegantemente sulle carcasse di una sinistra incapace di governare un popolo spaesato – ma del resto i francesi non sono i soli a trovarsi in questa situazione dall’inizio della crisi economica. Rigetto per la politica nelle municipali francesi e astensionismo record con il Fronte Nazionale che ci va a nozze.

E LA SINISTRA DOV’E’? – La crisi economica, la Grecia, la caduta del governo ucraino, Putin e la conquista della Crimea, la tensione con Washington e la Nato, la Siria. In un quadro di precario equilibrio politico internazionale, il messaggio che arriva dalla Francia non può che preoccupare l’intero continente. Nonostante i risultati positivi già ottenuti tempo fa, il Fronte Nazionale di Marine Le Pen pareva in fase calante. Dopo i risultati delle ultime elezioni municipali, con vista Europa alle prossime elezioni europee, il suo verbo non può che prendere forza. Il bipolarismo è il futuro? I dati delle elezioni in Francia ci dicono proprio di no, almeno oltralpe. I nemici messi nel mirino sono i soliti: l’euro, l’austerità, la globalizzazione, la Merkel e i suoi “controlli” sono il bersaglio di un attacco tanto forte e aggressivo quanto poco realistico ma che ugualmente ha catturato milioni di elettori. Si chiamino populisti o meno, l’idea che l’opposizione inesistente di una sinistra preoccupata evidentemente d’altro possa averli spinti a questo voto è cosa tangibile.

A UN PASSO DAL BARATRO – Una vittoria che uccide qualsiasi speranza politica e sociale in prospettiva: il baratro della destra estrema è tanto vicino in Europa al punto che ce ne accorgeremo una volta caduti giù? È un’idea del futuro certo pessimista ma il presente parla di una politica incapace, in Francia come in Italia – waiting for Renzi – e nel resto d’Europa, di rispondere ai problemi con i fatti. Il populismo vinca, vincano le espulsioni degli immigrati, vinca l’abolizione dell’euro, vinca l’estrema destra. E non si pensi di esserne solo spettatori sconcertati: la Francia è a pochi passi da noi, se sta accadendo questo siamo tutti un po’ colpevoli. Tutti un po’ populisti? Forse si. Ci meritiamo un futuro in cui l’estrema destra abbia davvero voce in capitolo in Europa? Pare di si.

estrema destra

Marine Le Pen e Mario Borghezio

TUTTI COLPEVOLI – Chi se non la Lega poteva reagire in maniera entusiasta di fronte ai numeri raccolti dal Fronte Nazionale in Francia. Le parole di Salvini non lasciano dubbi: «L’euro sta tornando a far litigare i popoli europei e ha dimostrato il suo fallimento. Noi ci stiamo preparando al dopo. Mi dispiace che Renzi e Napolitano non ne prendano atto e che esultino quando la gente vota come piace a loro ma parlino di preoccupazione e di pericolo quando la gente vota con la propria testa in Francia, in Svizzera, in Crimea, in Veneto. Il voto va sempre rispettato. L’euro è morto, è una moneta che si è dimostrata senza capo né coda, ha creato fame e ci ha riportato indietro di quarant’anni. Andare oltre è un dovere, verso una moneta più vicina alla nostra economia, una moneta che ci permetta di lavorare e di competere ad armi pari. L’euro e’ il marco tedesco: i tedeschi sono riusciti a fare con la moneta unica quello che non sono riusciti a fare prima, a conquistare cioè l’Europa».

NON REAGIRE E’ UN PO’ ADERIRE – La vittoria dell’estrema destra in Francia e il suo dilagare in tutta Europa  forse ce la meritiamo e non reagire – e non averlo fatto finora, cara sinistra – è in fondo un po’ aderire. Nel nome del populismo, quello vero. Tutti colpevoli, nessuno escluso.

Gian Piero Bruno

@GianFou

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2 Risponde a La vittoria dell’estrema destra in Francia? Tutta colpa della sinistra

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    Pierpaolo 25/03/2014 a 15:10

    … il Fronte Nazionale di Marine Le Pen pareva in fase calante.

    ??????
    Agli sciocchi, probabilmente.
    Per ora Hollande, a maggio anche Renzi.

    Rispondi
  2. avatar
    Gian Piero Bruno 25/03/2014 a 15:30

    Caro Pierpaolo

    copio e incollo da Wikipedia alla voce Fronte Nazionale (Francia):

    “[...] Marine Le Pen si candida alle presidenziali del 2012, dove si classifica terza, ottenendo il 17,9%, dietro ad Hollande e Sarkozy. Come sempre accade l’FN viene penalizzato dal sistema elettorale in vigore per le elezioni parlamentari e vede così diminuire i propri consensi rispetto alle presidenziali [...]“

    Rispondi

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