
La Russia vieterà ai gay di donare sangue
Mosca – Dopo la legge contro la propaganda gay, dopo il divieto di manifestare in piazza e l’attacco a Madonna e Lady Gaga, che hanno incoraggiato gli sforzi di resistenza della comunità LGBT russa, la Duma, il parlamento moscovita, sta per sferrare l’ennesimo, ignobile, attacco alle persone omosessuali: il divieto di donare sangue.
La proposta choc arriva da Mikhail Degtiarev, vicepresidente del Comitato statale per le scienze, e candidato alle elezioni per la carica di sindaco di Mosca. L’ultranazionalista, membro del Partito liberal democratico, ha così giustificato la sua “intenzione”: «Proporremo emendare la legge sulla donazione e la normativa del Ministero della Salute per includere l’omosessualità nella lista di controindicazioni alla donazione del sangue».
Una iniziativa, una proposta di emendamento legislativo, che lo stesso Degtiarev definisce non discriminatoria, in quanto «il 65% degli affetti da Aids sono omosessuali». Si ripropone così il modello in vigore durante l’Unione Sovietica, quando non solo i gay non potevano donare il sangue, ma erano sottoposti a una dura discriminazione, nonché alla possibilità di essere condannati fino a cinque anni di carcere per il loro orientamento.
Questo nuovo affronto alla civiltà si aggiunge a una lista di provvedimenti, approvati e in corso d’approvazione, che la Duma studia per favorire l’attacco su tutti i fronti alla “ideologia omosessuale”: il divieto di adozione di bambini russi da parte di cittadini stranieri, omosessuali o soli (nei paesi nei quali sono riconosciute le unioni tra persone dello stesso sesso), la proibizione della propaganda gay ai minori di età, e la copertura statale delle spese mediche per tutti gli omosessuali che, facendo ricorso a cure mediche, intendano «cambiare il loro orientamento sessuale da omosessuale a eterosessuale».
Stefano Maria Meconi