
La rinascita dell’Argentina, dal baratro del 2001 alla crescita del 2012
Buenos Aires - Sono passati solo nove anni da quando l’Argentina è passata alla storia del 2001 come un Paese instabile, povero e sull’orlo del baratro, eppure, oggi la situazione è totalmente cambiata, il Paese è in crescita da un punto di vista economico, ma anche culturale e socio-politico.
Nel 2001, Fernando de la Rùa, l’ultimo Presidente neoliberale, si dimise dalla carica di Stato, per la crisi finanziaria che colpì l’Argentina, fuggendo in elicottero dal Paese per evitare il linciaggio, dopo aver dato l’ordine di sparare sulla folla in Plaza del Mayo, uccidendo una quarantina di persone.
Per quanto questa deriva sia iniziata anni prima, a Rùa va “il merito” di aver dato al Paese la spinta finale verso il baratro, avendo lui svenduto l’Argentina ai privati, principalmente stranieri, seguendo le spinte del Fondo Monetario Internazionale.
Il Presidente ruppe il patto con le classi medie, intervenendo direttamente sul portafogli dei cittadini con il “corallito”, il blocco dei conti correnti bancari. A questa intrusione dello Stato nell’economia dei privati, si è aggiunta, nei decenni di dittatura, la ferita mai chiusa dei desaparecidos, i figli dell’Argentina, un esercito di pensatori, intellettuali, liberi cittadini fatti sparire, assassinati in segreto, torturati, perché dissidenti (se ne contano 30 mila).
Ecco che, proprio l’anno della crisi, il 2001, vide la gente scendere in piazza, senza leader o bandiere, per chiedere una sola cosa: «!Que se vayan todos». A Rùa sono seguiti cinque presidenti, ma la svolta positiva è arrivata con Néstor Kirchner nel 2003 e sua moglie Cristina Fernández che, con una politica economica prudente ma redistributiva, hanno fatto scendere gli indici di povertà e indigenza a un quarto di quelli del 1990.
La Nazione ha saldato i conti con Washington, in tempi record, nel 2005. Dal 2003 il Paese cresce tra il 7 e il 10% l’anno. A sorprendere sono le stesse previsioni del Fmi che prevedono per quest’anno un’Argentina in crescita, seconda solo alla Cina.
Questa risalita economica è stata favorita dall’aumento dei prezzi dell’export agricolo all’arrivo, ma anche dalla Cina come partner economico. Degne di nota sono le politiche innovative di integrazione latino-americana adottate insieme a Brasile e Venezuela. Infatti, nel 2005 proprio la collaborazione Kirchner-Lula ha fermato il sogno americano di un mercato unico continentale, che avrebbe ridotto il Paese a un cantiere a basso costo in cui gli Usa avrebbero potuto competere ad armi pari con la Cina.
L’Argentina è oggi un Paese all’avanguardia su più fronti, dai matrimoni omosessuali, alla lotta contro i monopoli dell’informazione, alla tutela dei diritti umani. Inoltre, memori della lezione di dieci anni fa, molti beni sono stati rinazionalizzati per il bene comune, gli investimenti in educazione sono passati dal 2 al 6.5% del Pil. A confermare questi dati di crescita, ci sono poi i 200 mila argentini che, dopo essere sbarcati in Italia, pieni di speranze per un futuro migliore, nel giro di un decennio sono già tornati indietro.
Dominga D’Alano
… queste sono le risposte un articolo simile scritto da Francesco D’Alessndro (http://www.meridianionline.org/2012/01/14/argentina-crac-boom-europa/)
Ricordo che 450.000 RISPARMIATORI ITALIANI SONO STATI TRUFFATI da questi grandi STATISTI ARGENTINI e che i TRIBUNALI INTERNZIONALI DI NEW YORK, di FRANCOFORTE e dell’ICSID li hanno condannati a rimborsare TOTYALMENTE i CREDITORI che non hanno accettato le loro CONDIZIONI CAPESTRO DI SCAMBIO!
SUL SITO http://WWW.COHBRA.IT E’ RIPORTTA UN’AMPIA DOCUMENTAZIONE DI QUESTO PAESE … DALLA DICHIARAZIONE DI DEFAULT I GIORNI NOSTRI!!! (compreso questo articolo!!!)
nicola da bari
… e questo è il quadro visto dalla parte degli argentini!
… però c’è un’altra realtà trascurata dall’autore dell’articolo e che si basa su questa serie di dati:
- l’Argentina sta deliberatamente falsificando i dati sull’inflazione al fine di non pagare il dovuto ai titoli la cui cedola è legata a tale variabile (si dichiara un’inflazione annua del 10% ca contro un0inflazione reale del 25% ca). Tale truffa è stata denunciata da Moody’s e dal FMI a cui peraltro è impedito compiere l’articolo IV del suo statuto (revisione dei conti)!
- il Presidente Kirchner, per impedire la revisione dei conti da parte del FMI, pagò in anticipo i prestiti agevolati, e i relativi interessi (ca 10 miliardi di dollari al 4% di interesse annuo), procurandosi i capitali in Venezuela al tasso del 15% annuale!
- il paese è stato oggetto di numerose sentenze definitive (tribunali di New York, Francoforte, ICSID) che lo condannano a risarcire i numerosi risparmiatori e investitori nei titoli andati in default ma che a tuttora NON SONO STATE RISPETTATE! e la “PRESIDENT” Kirchner non può viaggiare all’estero con gli aerei Presidenziali (tango 01 e tango 02) in quanto sarebbero sequestrati dai creditori e non ultimi vengono i severi e duri moniti dal Senato degli Stati Uniti e dello stesso Presidente Obama che minacciano di toglierle i finanziamenti della Banca Mondiale!
- inoltre il governo oltre ad essersi appropriato delle ricchezze delle Casse Previdenziali private (APJP) il cui valore sfiorava i 30 miliardi di dollari, finanzia allegramente una spesa di sussidi folli (gas, acqua, luce, trasporti ecc…) tramite le riserve della Banca Centrale Argentina e dell’ANSES (Previdenza Sociale Statale) ed altri enti come la Cassa Mutua dei lavoratori!
- il modello di crescita del paese (il famoso Modello K) basato sui consumi a cui sono dovuti i tassi di crescita del paese (9% del Prodotto Interno Lordo) sono in realtà gonfiati dalla falsa misurazione dell’INDEC e se si raffronta il reale Prodotto Interno Lordo comparandolo al valore dollaro reale (4,80 pesos/dollaro) rispetto a quello ufficiale (4,33 pesos/dollaro) si vede che rispetto al PIL del 2001 la crescita è stata modestissima! mentre il Brasile, il Cile, la Colombia ecc… hanno triplicato il loro PIL!
- a ciò aggiungiamo le barriere alle importazioni (tanto che molte fabbriche hanno dovuto sospendere le lavorazioni e in molti ospedli mancano attrezzature mediche di base, ad esempio guanti, siringhe, ecc.) ed è praticamente proibito cambiare i pesos in dollari!
- e per concludere queste brevi note vorrei rammentarle che l’Argentina non ha accesso ai mercati finanziari mondiali e che in ogni caso dovrebbe pagare tassi di interesse tra il 12 e il 15%!
… per maggiori notizie le propongo il sito http://www.cohbra.it dei risparmiatori italiani (chiamati sprezzantemente BUITRE – AVVOLTOI dagli argentini)
Orlando
MODELLO SCAPPA CON LA CASSA
I signori di cui si parla hanno il default nel sangue.
Appena avevano raccolto nel mercato qualche decina di miliardi , dichiaravano default. Nel 2001 l’ultimo che ha espropriato dei risparmi 450.000 risparmiatori italiani pr l maggior parte pensionati e lavoratori.
Essi avevano le risorse per rispondere dei loro debiti ma il loro credo ” IL CREDITORE NON VA’ RIMBORSATO” resta un vessillo politico, di cui la popolazione ne è impregnata fino al midollo.
Tanti cittadini italiani hanno ottenuto delle sentenze definitive nei tribunali di Francoforte e di New York ( giurisdizioni scelte dall’argentina) . QUESTE SENTENZE NON VENGONO NEPPUR PRESE IN CONSIDERAZIONE.
Questa nazione merita di essere espulsa dai consessi internazionali e non deve più accedere al credito internazionale.
Forse l’impossibilità di approvigionarsi di risorse monetarie da parte dell’Argentina e per la strenua resistenza della TFA (organizzazione che difende 60.000 italiani) ATFA che difende gli interessi degli USA e di una cinquantina di italiani che si battono da sempre.
Strano che ci sia qualcuno che vogli prendere questa nazione a modello. Ma forse non conviene sorprendersi visto che tanti prendono a modello ……………………………..come stile di vita.
Gabriella
Nel 98-99.. i titoli brasiliani pagavano piú degli argentini, perché il rating del Brasile era peggiore.
Poi, con 8 anni di Lula-Meirelles, il Brasile é diventato investment grade. L’Argentina si é ripresa solo CANCELLANDOSI 70 miliardi di dollari DI DEBITO, svalutando del 70% la moneta, utilizzando dei risparmi locali (li restituira?), nonché falsando i numeri dell’indice dei prezzi, ma come paese resta ai margini.
Vogliono le MALVINAS MA NON RESTITUISCONO I DEBITI.
E ci prendono anche per i fondelli, complici chi fà loro da sponda.
Monica
Nazione a modello?
Di cosa, poi…
Di furti, di continue inadempienze a sentenze internazionali.
Un paese che non può permettersi di far atterrare la classe dirigente con l’aereo presidenziale (pena il sequestro).
Di un paese che dichiara incrementi del pil elevatissimi ma continua a dichiarare lo stato di emergenza (solo per tentare di non pagare i debiti).
Di un paese che ha preferito rimborsare il FMI per non dover far controllare i conti.
Di un paese che ha tacciato di avvoltoi chi ha sottoscritto obbligazioni a tassi solo leggermente superiori a quelli di mercato di allora (anzi, quelli pagati dal Brasile erano superiori), e che chiama fratello e salvatore Chavez (costo del 15% rispetto ai 3-4% che pagavano titoli in quel periodo. O i tassi della Colombia oggi…)
Di un paese i cui governanti si sono arricchiti oltre misura.
Di un paese i cui cittadini portano tutto quello che possono all’estero.
Di un paese che neanche col il furto è riuscito a crescere nel ranking mondiale.
Anzi, scivola.
Di un paese che non riesce ad attirare investimenti come fanno i paesi vicini.
Bel paese, insomma…
Riccardo
Eh sì, grande paese l’argentina
Un serial defaulter da manuale
L’autore dell’articolo almeno lo sa che il Club di Parigi è stato fondato in seguito a uno dei tanti fallimenti argentini?
Che quei ladroni hanno imposto ai creditori un taglio del 75% circa?
Che se ne fregano allegramente delle sentenze dei tribunali sotto la cui giurisdizione hanno volontariamente emesso i loro titoli del debito pubblico?
Chissà perché un paese così ricco di materie prime nel corso di un secolo è passato dallo stato di economia avanzata a quella di paese di frontiera…
Ma sì, facciamo tutti default, almeno anche i professori che formano queste brillanti menti saranno costretti a lavorare sul serio invece di aspettare la pagnotta garantita a fine mese
mario
i ladri vanno messi in galera non additati a esempio argentina pais de ladrones
Maria Castro
Ci sono delle cose che sono cambiate in Argentina ma da li a parlare di crescita solo per indicatori? vi inviterei a parlare con chi vive nelle province…. non è un modello.
C’è da dire anche che i rapporti sociali funzionano molto diversamente, c’è molta solidarietà, non supporto ai poveri, la gente ha un attegiamento e vive in modo solidale.
A Mario, che faccio fatica a chiamare signore, vorrei fosse chiaro che il popolo Argentino non è ladro, ha purtroppo una classe dirigente tanto corrotta quanto la Italiana… ( e se no guardate come siamo messi…) non considero che il popolo italiano sia ladro… per cui sarebbe bene non generalizzare perchè dopo la sua affermazione potrei dire… Gli italiani sono maleducati ed intolleranti, ed invece non è così.
mario
castro un cognome un programma ……………………solidarieta in argentina ??? ma se il 10% ho il 90% delle ricchezze !!! che cavolo scrivi ???
ho codice fiscale e partita iva in argentina magari largentina la conosco meglio di te !!!!! ovunque vai ti chiedono tangenti … polizia amministratori politici ecc..(pero todo se arregla ) se possono fregarti non ci pensano due volte ma quale solidarieta ???ma conosci il nord dell Argentina Chaco Misines …… un misto di sfruttamento ma nello stesso tempo poca voglia di lavorare
nicola da bari
… vorrei chiarire alla signora Maria Castro che gli argentini invocando il loro Stato di Necessità hanno “derubato” (questa è la parola esatta) 450.000 milioni di famiglie italiane dei loro risparmi … e questo E’ STATO CONFERMATO dalle Corti di New York e di Francoforte oltre che dal Tribunale Internazionale dell’ICSID … che hanno CONDANNATO L’ARGENTINA A RIMBORSARE I RISPARMIATORI con la seguente motivazione: ::: UNO “STATO” NON PUO’ DERUBARE GLI INVESTITORI E RIFIUTARSI DI RIMBORSARLI INVOCANDO LA PROPRIA SOVRANITA’!!!
…
come definirebbe la signora Maria Castro un PAESE che pur avendone la possibilità economiche si rifiuta di ADEMPIERE AI PROPRI OBBLIGHI?
…
COME NON DEFINIRE LADRO UN PAESE CHE HA NELLA BANCA CENTRALE RISERVE BEN SUPERIORE AL DEBITO IN DEFAULT E CHE HA CAPITALI ALL’ESTERO (salvati precedentemente al default) ALMENO PARI A 200.000 MILIONI DI DOLLARI E NON PGA I SUOI DEBITI!!!
…
in quanto alla classe politica invito la signora Maria Castro ad andare a vedere le imprese di Moreno, Anibal Fernandez, Capitanich, Boudou, Lorenzino, Feletti, De Vido, Menem … e si renderà conto di quanto sia improponibile il paragone con quella degli italiani!ù
…
infine vorrei capire se la signora Maria Castro … ha dei risparmi in titoli argentini … e mi potesse dare un piccolo consiglio sui TITOLI ARGENTINI IN MIO POSSESSO E DA BEN 10 ANNI STANNO IN DEFAULT!!!
…
…
sul sito
…
http://www.cohbra.it
…
troverà ampia materia per capire come il MONDO intero vede gli argentini!!!
nicola da bari
Precisazione:
.
… le famiglie derubate dei loro risparmi sono state 450.000!!! (ini 450.000 milioni!!!)
.
credo che se uno Stato deruba milioni di risparmiatori (utaliani, tedeschi, svizzeri, statunitensi … giapponesi) si possa definire tale Stato … LADRO! (e che questa non sia una generalizzazione tratta da un singolo episodio!)
.
e quando tale STATO insulta i suoi creditori BUITRE (AVVOLTOI) si comporta da INFAME!!!
.
e quando la sua arrogante “Presidenta” (che fra l’altro non mantiene nemmeno gli IMPERGNI presi recentemente con il Club de Paris!) vorrebbe dare lezioni di ECONOMIA al mondo intero … vantando gli strabilianti risultati del suo famoso Modello K (de KRETINA) … non si può fare a meno di AFFERMARE CHE L’ARGENTINA E’ UN PAESE DI MERD…. INFAMI LADRONES!!!
Alfredo D’Alessandro
Alfredo D’Alessandro
Salve a tutti sono l’autore dell’articolo,
scrivo questo breve commento per puntualizzare alcune cose. Premetto che rispetto l’opinione di tutti i lettori, anche se in questo caso è di segno contrario al contenuto del mio articolo. Il tema non voleva essere polemico e lungi dalle mie intenzioni era quello di voler segnalare l’Argentina come modello di paese perfetto da imitare.
L’analisi aveva l’obiettivo chiaro di dare un’informazione generale e soprattutto di semplice fruizione al lettore, senza diventare un pedissequo rompicapo economico. E’ ovviamente destinata ad un pubblico di lettori “lontani” dall’America Latina per dare loro la possibilità di conoscere la situazione economica, o in altri casi sociale e politica, su argomenti che quasi mai vengono trattati dall’informazione nazionale. Con il mio articolo non avevo l’intenzione di effettuare un’analisis economica approfondita e anche molto dettagliata, come alcuni di voi hanno fatto nei loro commenti, dato che non sono un economista e quindi non ho la presunzione di scrivere cose che non conosco.
Questo, credo, sia anche lo scopo di questa rivista per la quale scrivo.
Vorrei sottolineare anche che, ad una più attenta lettura, anche se gli indici di analisi che ho usato sono magari semplici e generali, essi sono veri e verificabili. Ma cosa più importante è che tra le righe si evidenzia benissimo come l’articolo faccia intendere che l’Argentina NON PUO’ essere presa a modello, date le differenze storico-economiche in cui il paese sudamericano si è trovata rispetto all’Europa.
Ringrazio comunque tutti voi per i commenti, che rispetto molto, e vi invito a continuare a commentare come e quando vorrete e soprattutto a seguirci! Grazie
Alfredo
nicola da bari
La ringrazio per la precisazione e la invito a darne il giusti risalto al fatto che L’ARGENTINA – UNPAESE CHE HA DERUBATO OLTRE 450.000 FAMIGLIE DI RISPARMIATORI ITALIANI – NON E’ CERTAMENTE UN PAESE DA PRENDERE A MODELLO!
.
.
IN QUNTO I DATI ECONOMICI – DEL MODELLO ARGENTINO – HANNO LO STESSO VALORE DI QUELLI DELLA PARMALAT ALL?EPOCA DELLA GESTIONE DI CALLISTO TANZI!”
.
.
credo che quando si parla di un PAESE SERAL DEFAULTER (che nel secolo scorso ha fatto ben 10 default) sia necessario andare a verificare in modo scrupoloso quello che si scrive!!!
.
Cordiali saluti (e le auguro di non diventare la 450.001 vittima di questo paese di truffatori! seriali)
.
.
mario
Credo che in questo momento delicato bisogna fare molta attenzione ai messaggi che si lanciano , troppa gente comincia a pensare(su precisa istigazione ) che non pagare più nessuno sarebbe la soluzione ideale all’enorme debito pubblico italiano (.cosi a perderci sarebbero solo i ricchi secondo certa sinistra….ma l’argentina dimostra il contrario )
io credo che non dobbiamo imitare il modello argentino ma quello tedesco …
Mauro
Signor Alfredo,
lei scrive che gli indici di analisi che ha usato sono veri e verificabili ma dimentica di ricordare che questi indici sono comunicati, direttamente o indirettamente, dal governo argentino.
Governo che sin dall’epoca del default non vuole sottoporsi ad alcun tipo di verifica sui dati di natura economica che fornisce, come, allo stesso modo, non vuole accettare alcun tipo di controllo di natura economico-finanziario da parte di organismi internazionali super parters.
Purtroppo sempre più spesso alcuni personaggi citano questo paese a modello usando una specie di slogan del tipo “ facciamo default come l’Argentina…tutti i problemi si risolveranno”.
E’ pericoloso….è demagogia…è …
Che l’Argentina paghi i suoi debiti….vergogna!
ma scusi in che mondo vive l’autore di questo articolo ??? ma conosce l Argentina ho ne ha sentito lontanamente parlare? ” La Nazione ha saldato i conti con Washington, in tempi record, nel 2005.” ma per fafore se hanno cause in mezzo mondo per debiti pregressi e non pagati sono ai primi posti del mondo per mancanza di liberta di stampa! sempr eai primi posto per assenza di certezza di diritto crescita ma quale crescita !!!?? semplicemente che la soia è cara e loro sono i primi produttori ma informati prima di scrivere boiate mario
Ha mai sentito parlare di 450.000 italiani gabbati dagli argentini. Spogliati nel 2001 dei propri risparmi per 14 Miliardi di dollari e altrettanti di interessi. Forse prima di invitare l’Italia ad investire in Argentina, scriva una lettera al Presidente della Repubblica arg. perchè onori i debiti contratti. Ma visto che per lei è QUESTION CERRADA non perda neanche il tempo e chieda per favore agli argentini che sono in Italia che ritornino in patria e ivi rimangano.
domandate a tronchetti provera quanti denari pubblici la telecom e pirelli hanno rastrellato in argentina…
Le speculazioni finanziarie implicano un rischio che è direttamente proporzionale all’ipotetico guadagno.
L’ingordigia che muove detti comportamenti non è un diritto ma un male e ben fanno a non ripagare e a chiamare codesti “avvoltoi” ovvero chi specula sulle disgrazie altrui.
L’esempio oltre che economico è più che altro morale che auspica proseliti anche in italia inteso nel parallelismo che accomuna il loro passato al nostro presente.
…già Aristotele considerava i prestatori di danaro (ancor peggio gli usurai) una categoria morale negativa e riteneva che solo dal lavoro umano, manuale o intellettuale, potesse nascere la ricchezza, mentre quella prodotta dal solo possesso del denaro era dannosa.
“nummus nummum parere non potest” (il denaro non può generare denaro).
Pingback: La rinascita dell’Argentina, dal baratro del 2001 alla crescita del 2012 – No Censura