
La Repubblica delle barzellette
Aggiunto da Chantal Cresta il 03/10/2010.
Tags della Galleria Politica, Primo piano
Tags: antiberlusconismo, barzellette, battute, beppe grillo, berlusconismo, concorso, consiglio, Di pietro, divertimento, editoria, giornali, giornalismo, idv, ironia, La Repubblica delle barzellette, linguaggio, motti di spirito, Partito Democratico, PD, pdl, Politica, Popolo della Libertà, Primo piano, quotidiano, Repubblica, ridere, rosi bindi, serietà, Silvio Berlusconi, sito web, volgarità
Tags della Galleria Politica, Primo piano
Tags: antiberlusconismo, barzellette, battute, beppe grillo, berlusconismo, concorso, consiglio, Di pietro, divertimento, editoria, giornali, giornalismo, idv, ironia, La Repubblica delle barzellette, linguaggio, motti di spirito, Partito Democratico, PD, pdl, Politica, Popolo della Libertà, Primo piano, quotidiano, Repubblica, ridere, rosi bindi, serietà, Silvio Berlusconi, sito web, volgarità
Il quotidiano di sinistra ancora una volta contro Berlusconi. Sarebbe ora di cambiare metodo
di Chantal Cresta
Domanda: perché uno dei principali quotidiani nazionali, Repubblica, continua ostinatamente a dare tanta importanza alle sparate goliardiche del premier, Silvio Berlusconi? Il quesito si pone ogni volta che il Cavaliere si offre in una delle sue performance più riuscite: il piacione che intrattiene il pubblico amico con maliziose boutade su magistrati, donne in genere e Rosi Bindi, presidente del Partito Democratico, in particolare. È successo anche questa volta: lo scorso 29 settembre, Berlusconi appena uscito da Palazzo Grazioli, la dice grossa sui magistrati davanti ad un manipolo di fedelissimi. Il sito Web di Repubblica, il giorno dopo, risponde con un lunghissimo e articolato servizio sul disfacimento delle istituzioni con tanto di opinioni a confronto da parte di tutta la sinistra. Poi – a supporto della tesi secondo cui l’Italia è totalmente mortificata dal suo presidente del Consiglio – il sito de L’Espresso propone un altro cosiddetto video “shock” datato post terremoto in Abruzzo in cui Berlusconi racconta la solita barzelletta in salsa sessista.
Cantava Marco Masini: “Perché lo fai?”. Perché Repubblica perde il suo tempo e quello dei suoi lettori in queste amenità? Per convincere la popolazione dello scarso senso etico del premier? Non occorre, Berlusconi è screditato da tutte le promesse elettorali mancate. Per spingere la gente a non votare Pdl già che non riesce a convincerla a votare in massa Pd, IDV, Grillo o qualsiasi altra entità sisistrossa? Troppo tardi, il Popolo della Libertà – dopo la sortita dei finiani – è già evoluto in qualcos’altro non ancora del tutto definito. Forse, il motivo di Repubblica sta nella sua dichiarata ostilità nei confronti del premier? Può darsi ma se così è, sarebbe ora che il quotidiano cambiasse metodo. Non si può battere l’ironia (più o meno riuscita) con la noiosa pedanteria della politica. È necessario combattere l’avversario sullo stesso terreno: le grasse risate.
Dunque, un consiglio editoriale per Repubblica: invece di insistere ad indignarsi senza speranza, dia al premier ciò che gli piace, le barzellette. Che il quotidiano organizzi un bel concorso sul tema “Le migliori battutte su Silvio Berlusconi” ponendo – si capisce – dei limiti. Al bando urlate volgarità alla Beppe Grillo o alla Antonio Di Pietro insieme ad aperte dichiarazioni di offesa fisica che portano solo guai. Ben accetti, invece, motti divertenti, arlecchinate sagaci e allusioni briose. Le più brillanti potrebbero essere pubblicate sul giornale per la gioia di tutti. Vince quella che fa sbellicare di più Rosi Bindi.
È solo un’idea, si capisce. Spetta al quotidiano svilupparla e speriamo che lo faccia perché ne riceverebbe solo vantaggi: aumenterebbe le attuali tirature e contribuirebbe ad irrobustire il pensiero politico italiano ammorbidendone il linguaggio. Inoltre, il giornale migliorerebbe certamente l’umore della sinistra nonché quello dei suoi elettori riuscendo, forse, anche nell’incredibile impresa di smantellare – pezzo per pezzo – l’ossessione mediatica che ha contribuito ad alimentare: il berlusconismo-antiberlusconiano. L’uno così coeso con l’altro da essere impossibile, ormai, capire quale sia la causa e quale l’effetto. E allora, ridiamoci sopra.
Foto homepage: http://www.insertosatirico.com/2009/01/barzapremier.html