
La Francia dichiara guerra all’Italia a colpi di Nutella
Nuova polemica tra Francia e Italia: il ministro dell'Ecologia francese esorta i suoi concittadini a non mangiare la Nutella per salvare il Pianeta

Il ministro dell’Ecologia francese Royal ha esortato i suoi concittadini a non mangiare la Nutella (www.lastampa.it)
Ammettiamolo, i rapporti tra Italia e Francia non sono mai stati amichevoli. Quando lavorano insieme, i rappresentanti dei due Paesi vicini di casa, mantengono sempre un certo distacco e un sorriso di circostanza forzato e finto che si riconosce da lontano. Poi, dopo la chiusura delle frontiere a Ventimiglia, gli animi si sono surriscaldati ancora di più. Stando così le cose, non ci mancava altro che una ulteriore polemica, come quella sulla Nutella. Il ministro dell’Ecologia francese, Ségolène Royal, ha infatti dichiarato che, se vogliamo salvare il Pianeta da un surriscaldamento globale che ucciderà tutti, dobbiamo smettere di mangiare la Nutella.
LA DEFORESTAZIONE È CAUSATA DALLA NUTELLA – Non considerando le centinaia di uomini, donne e bambini rimasti sugli scogli alla chiusura della frontiera francese e che da lì non si sono voluti muovere perché volevano raggiungere le loro famiglie sparse nel nord Europa, e che quindi, essendo rimasti sugli scogli per ore, ad un certo punto sono stati sgomberati – a volte anche con violenza -, la Royal ha aperto un’altra questione, a suo dire, di un impatto cosmico e globale, che non si può certo lasciar correre: smettere di mangiare Nutella. La teoria è questa: la Ferrero produce la Nutella: tra gli ingredienti della Nutella c’è anche l’olio di palma. L’olio di palma si ottiene dagli alberi che vengono tagliati: tagliare gli alberi causa la deforestazione. La deforestazione, a sua volta, causa il surriscaldamento globale. Quindi per salvare il Pianeta bisogna boicottare la Nutella.
Il ministro dell’Ecologia francese Ségolène Royal ha illustrato questa sua teoria durante una intervista in diretta tv al Grand Journal di Canal+ dicendo proprio così: «Non mangiate più Nutella se volete salvare il Pianeta».
La Ferrero ovviamente ha risposto quasi immediatamente con questa nota: «Fin dal 2005, Ferrero è stato un membro attivo del Rspo, l’associazione internazionale che si occupa di fare dell’approvvigionamento di olio di palma sostenibile una pratica abituale. Fin dall’inizio, Ferrero ha deciso di acquistare direttamente olio di palma segregato certificato Rspo: la segregazione è lo strumento che consente di tenere l’olio di palma sostenibile fisicamente separato dall’olio di palma non sostenibile e di tracciarne il percorso dalle piantagioni certificate sostenibili alle linee di produzione. A tal fine, Ferrero ha attivato un importante piano di attuazione, reso noto al pubblico e vincolato da scadenze precise, lavorando con i fornitori nell’ambito di una politica di approvvigionamento responsabile dell’olio di palma a livello globale. Attualmente, tutti gli stabilimenti Ferrero che usano olio di palma hanno la certificazione segregato Rspo».
GUERRA AL FOIE GRAS – Ora, va bene tutto, ma la Royal potrebbe rivolgere le sue ecologiche membra anche all’orrore che il suo Paese, la Francia, perpetra alle povere anatre e oche per preparare il Foie Gras. Cioè, la legge francese dichiara che è obbligatorio l’ingozzamento di anatre e oche per produrre il fegato grasso, il cosiddetto Foie Gras. Certo, al ministro dell’Ecologia francese la tortura perpetrata a questi animali non sembra evidentemente un tema così di spessore come boicottare la Nutella. L’ingozzamento consiste nel somministrare forzatamente – con l’aiuto di un tubo inserito a forza in bocca, in gola e fin nello stomaco dell’animale – cibo in grande quantità, molto energetico e tutt’altro che equilibrato. Questa operazione richiede da quarantacinque a sessanta secondi con il metodo artigianale. Invece con il metodo industriale – largamente predominante – solamente due o tre secondi.
Questo consiste nell’utilizzare una pompa idraulica o pneumatica. Gli uccelli sono ingozzati due volte al giorno. Le oche e le anatre utilizzate per il Foie Gras sono rinchiuse in gabbie a batteria dove non possono né alzarsi, né girarsi, né stendere le ali. Dopo lo shock dell’ingozzamento gli animali sono soggetti a diarrea e convulsioni: il funzionamento del fegato è compromesso, l’animale soffre e non riesce a regolare la temperatura del corpo; sviluppa una malattia chiamata statosi epatica. Inoltre, le dimensioni del suo fegato ipertrofico, che diventerà 10 volte più grande di quello che avrebbe in condizioni di salute, gli renderà difficile la respirazione, e ogni movimento molto doloroso. Le sacche polmonari sono compresse, il centro di gravità dell’animale è spostato. Dopo circa 12 giorni di ingozzamento forzato gli uccelli vengono portati al mattatoio e uccisi.
A voi la scelta: smettere di mangiare Nutella o Foie Gras?
Mariangela Campo
@MariCampo81