
La fondazione Slow Food lancia la sfida: 10mila orti per l’Africa
Veder nascere mille orti in Africa significa veder nascere il riscatto di tante persone, tante comunità che vorrebbero poter lavorare, darsi da fare ma che si ritrovano a fare i conti sempre con un mondo che non fa che depredare e sfinire la loro terra.
IL PROGETTO DEI 10MILA ORTI – Ieri a Milano, Carlo Petrini ha presentato il progetto dei 10 mila orti, 10 mila realtà da creare entro il 2016. Un progetto ambizioso, una sfida difficile, ma non impossibile. Carlo Petrini è il fondatore di Slow Food, un’associazione no-profit che dal 1986 promuove nel mondo la consumazione di cibo buono, pulito e giusto. I tre obiettivi principali che l’associazione slow food porta avanti da diversi anni sono: difendere il cibo vero, diffondere la cultura gastronomica ed educare al futuro. Questo è quello che si intende fare in Africa con questo nuovo progetto: coltivare orti in Africa significa creare lavoro, sfamare bambini.
COLTIVARE ORTI E POSSEDERE SEMI – «Per noi realizzare un orto significa permettere alla comunità di lavorare la terra per sfamare scuole e famiglie del Paese» spiega Carlo Petrini «significa anche possedere i semi liberandosi da quelli selezionati dalle multinazionali, spesso costosi e non adatti ai luoghi in cui sono utilizzati». Tutto questo dovrebbe portare alla «costruzione di una rete di giovani africani che possano finalmente riscattare il loro continente» e il processo è già iniziato. Sono mille i giovani africani che hanno deciso di prendere in mano il destino della propria terra e che hanno accettato la grande sfida di poter cambiare il loro paese.
ADOTTARE UN ORTO – Tutti sono chiamati a costruire i 10mila orti per l’Africa, è infatti possibile sostenere il progetto adottando un orto. La donazione è libera ed è possibile tenere sotto controllo l’evoluzione del progetto, rendendosi conto delle singole spese (un orto finito ha il costo di 900 euro) tramite il conto trasparente fornito dalla fondazione sul sito fondazioneslowfood.it
Serena Prati
@Se_Prati