
La domenica nel pallone: fuga Roma, ciclone Rossi sulla Juventus
ROMA – I risultati del weekend della Serie A parlano chiaro: è in atto il primo vero tentativo di fuga in testa alla classifica. La sorprendente Roma di Rudi Garcia, nell’anticipo del venerdì sera, batte anche il temibile Napoli di Rafa Benitez ottenendo l’ottava vittoria su otto gare disputate, portandosi a più 5 punti sugli stessi partenopei e sulla Juventus, clamorosamente sconfitta in rimonta a Firenze. Nel match dell’Olimpico, davanti agli occhi di Diego Armando Maradona, i giallorossi confermano il loro momento di grazia: nonostante un paio di clamorose occasioni per gli ospiti, la Roma soffre quando c’è da soffrire e affonda quando è il momento di farlo. I due gol di Pjanic consentono alla capolista di mettere in secondo piano l’infortunio capitato a Totti dopo pochi minuti di gioco, e di avere la meglio sugli ambiziosi azzurri.
Per il Napoli c’è la magra consolazione di essere stata la squadra ad aver messo più in difficoltà finora la stratosferica squadra di Garcia, che con 22 reti segnate e una sola subita sta evidenziando un rendimento impensabile alla vigilia del campionato. Gli azzurri hanno a lungo protestato per il rigore assegnato alla Roma per il presunto fallo di Cannavaro (espulso per doppia ammonizione) su Borriello, ma ciò non basta a offuscare quanto di buono sta facendo la squadra capitolina, che sta dimostrando una solidità ed un cinismo da grandissima squadra. Molti accostano questa squadra alla Roma di Liedholm e di Spalletti, ma per atteggiamento e maturità nel gestire le partite il paragone più calzante è forse con la squadra di Fabio Capello che nel 2001 vinse il titolo. I tifosi giallorossi sono autorizzati a toccare ferro, anche e soprattutto perché è ancora troppo presto, ma la Roma di Garcia sembra poter arrivare lontano e l’obiettivo del tecnico francese, ossia di giocarsi insieme alle altre pretendenti per lo scudetto lo sprint finale, sembra alla portata.
PEPITO D’ORO – Poi è chiaro che chiunque può cercare di trarre delle opinioni il più ferme possibile e delle considerazioni generali, ma una delle caratteristiche che rendono il calcio uno sport unico è la sua imprevedibilità, come dimostrato dalla partita di ieri a Firenze: la Juventus sembra controllare agevolmente la partita forte del doppio vantaggio ottenuto nel primo tempo, quando sul match (e sul campionato) fa irruzione Giuseppe Rossi da Teaneck, New Jersey. L’attaccante della Fiorentina insieme ai compagni nel giro di pochi minuti capovolge completamente la partita, regalando ai viola con una tripletta (intervallata da un gol di Joaquin) una storica vittoria per 4-2. Per la Juve di Conte un vero incubo: i bianconeri perdono ulteriore contatto con la vetta della classifica e confermano l’impressione di non essere all’altezza delle ultime due esaltanti stagioni. La vittoria per la squadra di Montella potrebbe essere fondamentale, riaccendendo l’entusiasmo in un ambiente che dopo le grandi attese di inizio stagione stava rischiando di perdersi, e riavvicinando la zona Champions. Su Rossi poco da dire: non è ancora al meglio, ma il suo impatto sulla Fiorentina e sul campionato italiano è quello dei grandi campioni.
ORGOGLIO – Dopo la pesante sconfitta interna con la Roma l’Inter di Mazzarri reagisce sul campo del Torino: in 10 uomini dal 5’ i nerazzurri dimostrano enorme orgoglio, ribaltando la partita e sfiorando la vittoria, sfumata nel recupero a causa di un gol del granata Bellomo. Un vero peccato per Palacio e compagni, ma l’atteggiamento dimostrato in Piemonte rassicura sulle ambizioni del club appena passato da Moratti a Thohir.
LE ALTRE – La Lazio non riesce ad uscire dal suo brutto momento e a Bergamo subisce una nuova sconfitta, che alimenta le voci sulle possibili dimissioni di Petkovic. Il Verona continua a stupire, battendo il Parma e stabilizzandosi al quarto posto. A Catania, dopo la sconfitta esterna con il Cagliari, salta Maran, che paga un inizio non in linea con le ambizioni del club e le pesanti cessioni di Gomez, Lodi e Marchese. Rischia anche Pioli, il cui Bologna perde sul campo dell’orgoglioso Sassuolo di Di Francesco (prima vittoria in Serie A), così come Sannino che nemmeno sul campo del Genoa vede il suo Chievo ottenere preziosi punti salvezza. La Samp, infine, mette la testa fuori dal guscio dopo un inizio difficile, vincendo a Livorno dopo un finale-thrilling.
Andrea Corti