
La difesa di Selvaggia Lucarelli, a processo per le foto della Canalis
Selvaggia Lucarelli è accusata, insieme a Guia Soncin e Gianluca Neri, di essersi impossessata illecitamente di alcune foto e conversazioni riservate
Si sarebbero appropriati dei segreti dei vip sfruttando il basso livello di sicurezza delle loro caselle di posta o sfruttando la semplicità della “domanda di sicurezza”. Così, secondo quanto riportato questa mattina dal blog Giustiziami.it, Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri – alias Macchianera – sarebbero riusciti ad entrare nelle caselle di posta di, tra gli altri, Federica Fontana, Mara Venier, Sandra Bullock e Scarlett Johansson, impossessandosi illecitamente di foto e conversazioni riservate. Sui tre ora pendono le accuse di concorso in intercettazione abusiva, detenzione e diffusione dei codici d’accesso (non contestata a Selvaggia Lucarelli), accesso abusivo a sistema informatico e violazione della privacy. La data di inizio del processo è fissata per il 19 luglio.
LE FOTO DELLA CANALIS – Un ruolo centrale all’interno dell’inchiesta è ricoperto dalle 191 foto scattate durante il 32esimo compleanno di Elisabetta Canalis nella villa di George Clooney sul lago di Como. Secondo quanto riportato dal sopracitato blog, gli imputati sarebbero entrati in possesso delle immagini, tentando poi di venderle al settimanale “Chi” al prezzo di 120mila euro. L’affare tuttavia non si sarebbe concluso per via della denuncia presentata dalla Canalis, messa nel frattempo a conoscenza della situazione.
LA DIFESA DELLA LUCARELLI - Affidando la sua versione ad un post su facebook, Selvaggia Lucarelli ha negato che negli atti sia citata in una qualsiasi trattativa relativa ad una notizia o a una foto. Al contrario, scrive la blogger, «[d]alle carte risulta in verità che la persona che le ha tentate di vendere abbia un nome e un cognome. Lo ha ammesso sia la persona stessa che il giornale che ha trattato con lui, non capisco come mai questa persona sia stata poi estromessa dall’indagine». La Lucarelli ha inoltre negato di aver violato alcun account di posta elettronica, aggiungendo che dai suoi dispositivi non è risultato nessun accesso abusivo su telefoni o computer appartenenti ad altri.
Carlo Perigli
@c_perigli
foto: bellaweb.it