
L’harem di Silvio e la moralità all’italiana
Aggiunto da SabinaS il 05/11/2010.
Tags della Galleria Politica, Primo piano
Tags: ad personam, Berlusconi, cavaliere, De Volkskrant, droga, escort, Federico Felici, gianfranco fini, Guardian, leader, legge, macho, maggioranza, maroni, Mubarak, Nadia Macrì, opposizione, presidente del consiglio, presidente della camera, Prostituzione, questione morale, Ruby, Sicilia, sinistra, Telegraph, Wall Street Journal
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Non ha pace il Cavaliere. Ogni giorno spunta fuori qualche amica “ particolare” che reclama il suo posto al sole. Peccato che ormai tutti i ministeri siano occupati così come tutte le cariche regionali. Difficile ora per il premier trovare il modo di accontentare e far tacere le sue amichette, che infatti parlano
Roma – Ormai non ci scandalizziamo più di nulla. Tutto è lecito, tutto è normale. Il nostro presidente del consiglio invita ai suoi festini delle minorenni, usa il suo potere per strapparle dalle grinfie della legge, frequenta escort e donne compiacenti e nessuno più grida all’immoralità. La maggioranza presenta leggi ad personam, tira fuori dai guai giudiziari Berlusconi e tutta l’elite al potere, stravolge il senso della democrazia e quei pochi che hanno il coraggio di dire “non è giusto, è immorale” vengono tacciati di essere comunisti, non solo dalla classe politica ma persino dalla maggioranza degli italiani.
E nel mentre all’estero guardano al nostro paese con un misto di stupore e di tanto sarcasmo. Il Telegraph parla del Cavaliere colpito da “ un’incontrollabile malattia nei rapporti con le donne”. Il Guardian scrive che “le procedure normali sono state bloccate”, riferendosi al ministro Maroni che ha difeso l’operato della polizia, accusata di non aver rispettato le regole, in quanto ha consegnato Ruby alla persona delegata da Berlusconi per prenderla in custodia. Il Wall Street Journal pone l’accento sul fatto che Berlusconi ha dichiarato che Ruby era la nipote di Mubarak, “mentre la polizia ha stabilito che era figlia di immigranti marocchini che vivono in Sicilia”.
Ma il più duro di tutti, ma forse solo perché più diretto, è un giornale francese. Per Le Monde il premier è uno “scandalo permanente”. «Berlusconi si è convinto di essere il miglior interprete dell’animo degli italiani e dei loro vizi, ma la ripetizione degli scandali, giudiziari e sessuali, pone la questione della dignità del presidente del Consiglio – si legge nell’editoriale del famoso quotidiano francese – non è solo l’immagine del presidente del Consiglio a risultarne compromessa, ma quella dell’Italia, ridotta poco a poco alla sua caricatura». Il giornale d’oltralpe finisce col farci un augurio: «il meglio sarebbe che dicano ‘stop’ per salvare l’Italia e ciò che resta della funzione di presidente del Consiglio». Ma si affida per questo compito non all’opposizione, che è debole e destrutturata, ma agli imprenditori, alla chiesa e a Gianfranco Fini.
E nel De Volkskrant , quotidiano dei Paesi Bassi, l’italo-olandese Federico Felici scrive: «sapevamo ovviamente da molto tempo che il nostro premier 74enne è un macho seduttore di donne che nomina ministri e parlamentari di sesso femminile in base alle loro proporzioni seno-fianchi. Non ci sorprende che si circondi volentieri di ragazze minorenni, ma ci fa ardere di fierezza. Quale italiano non sogna la stessa cosa? Di conseguenza, le ultime dichiarazioni della 17enne Ruby non hanno generato un’onda di disgusto nel Paese».
E nel mentre scoppia un altro caso che vede coinvolto il presidente del consiglio e stavolta con l’aggravante dell’uso di droghe. Nadia Macrì, 28 anni emiliana, ha raccontato di aver più volte partecipato alle feste organizzate nella villa del premier. Parla delle ragazze presenti alle cene organizzate da Berlusconi, anche venti – trenta ragazze per volta, spesso ubriache e drogate, che si sarebbero appartate a gruppi col presidente del consiglio. Dopo le dichiarazioni della ormai famosa Ruby, si aggiungono così particolari intorno alle feste di Arcore. Se tutto venisse accertato il mondo “privato” del capo del governo risulterebbe fatto di festini con prostitute e droga, in cui la classe politica si intrattiene in attività “rilassanti”.
Un bel biglietto da visita per il nostro paese, e una bella educazione etica per i suoi abitanti. Il fatto che il primo ministro abbia valori morali così alti la dice lunga sulla nostra società, visto che una grossa percentuale degli italiani ancora giustifica questi comportamenti. La “questione morale” di Fini ora ha nuovi argomenti da cui trarre le giuste conclusioni. Se, come affermato da Le Monde, la speranza per risanare l’Italia passa per Fini e per la classe imprenditoriale italiana, forse sarebbe meglio che il presidente della camera vada a fondo con le sue scelte di inabissamento di questa maggioranza di governo. Mentre la sinistra nostrana continui pure a frammentarsi sempre più in tanti partitini con mille leader in contrapposizione l’uno con l’altro.
Sabina Sestu