
Kevin Costner amava Whitney Houston
Roma – Chi non ha visto il film Guardia del corpo che nel 1992 vedeva Whitney Houston nel ruolo di una cantante di successo – in pratica se stessa – tampinata da un fan invadente e minacciata da un pericolo ben più grande, protetta dal tenebroso Kevin Costner?
E chi non ha immaginato che dietro all’intesa cinematografica tra i due ci fosse qualcosa di ben più reale? Ebbene, a distanza di qualche giorno dalla morte della cantante, avvenuta lo scorso 12 febbraio, è arrivata una dichiarazione di Kevin Costner che fugherebbe ogni dubbio.
«Non ero insieme a lei mentre avrei dovuto esserci. Vivrò tutta la vita con questo dolore, non ho mai saputo spiegarle cosa provavo davvero per lei» ha confessato l’attore a un giornalista.
Per i più scettici, questa dichiarazione d’amore postuma sarebbe solo una trovata pubblicitaria per far tornare Costner sotto i riflettori, visto che il divo è lontano dalle luci della ribalta da qualche tempo e che a breve tornerà, ma in televisione, con la miniserie The Hatfields and McCoys, la storia di una faida familiare nell’America del 1860.
Intanto parenti e amici più stretti si preparano per la cerimonia funebre che si terrà sabato 18 febbraio presso la chiesa battista della Nuova Speranza di Newark, dove la Houston ha mosso i primi passi nel mondo della musica.
Alcune domande sorgono spontanee: perché non rivelare prima i propri sentimenti in modo da risparmiare alla cantante non poche tribolazioni? Che senso ha rivelare tutto ora? Perché queste scomparse improvvise portano a strani movimenti popolari di apprezzamento e sostegno che sono evidentemente mancati quando il personaggio era in vita?
Francesca Penza