
Fotografie e opere di Jeff Wall al PAC di Milano
Milano – Si può visitare fino al 9 giugno la prima retrospettiva italiana sul fotografo canadese Jeff Wall, curata da Francesco Bonami e ospitata in uno degli spazi comunali milanesi più aperti alla contemporaneità, il Padiglioni di Arte Contemporanea o PAC.
Jeff Wall, Actuality rappresenta un importante riconoscimento all’artista, pianificato tempo fa (quando ancora Boeri era assessore alla Cultura del Comune di Milano), come avevamo già annunciato prima della pausa pasquale: l’esposizione presenta 42 opere che tentano di ricostruire e illustrare il percorso di un artista stimato come pioniere della fotografia concettuale o post-concettuale della cosiddetta Scuola di Vancouver, città in cui Wall nasce nel 1946.
In mostra i peculiari e caratteristici lightbox (con le cornici retroilluminate), ma anche stampe fotografiche tradizionali e contemporanee, che sembrano catturare momenti della vita quotidiana, e che invece altro non sono che finzione, ripresa in studio e rimaneggiamento delle immagini. Wall è stato uno dei primi a introdurre il digitale nella fotografia, riflettendone e stravolgendone il linguaggio, ma non permettendo che lo spettatore avverta la presenza di un qualsiasi ritocco nei suoi lavori, che sembrano assolutamente immagine naturali e spontanee, pur essendo meticolosamente studiate.
Dichiara il curatore Francesco Bonami: «Wall decide di costruire le sue immagini fotografiche come si costruisce un quadro. È il primo degli artisti contemporanei che useranno la fotografia per capire che il mezzo a loro disposizione ha un futuro nella storia dell’estetica solo se si metterà a confronto con la pittura. Ma il confronto che Wall sceglie non è con i propri coetanei ma con i maestri della pittura Moderna, Delacroix appunto, ma in particolare Manet. Jeff Wall diventa, parafrasando il titolo del saggio del 1863 di Charles Baudelaire, “il fotografo della vita contemporanea”. Ma la contemporaneità è per Wall “Attualità”».
È vero infatti che, pur trattando di temi contemporanei e attuali, che attraversano diversi campi, dalla politica alle tensioni sociali alla relazione tra le persone, le opere di Wall sembrano, per formato e composizioni, richiamare spesso i quadri dell’Ottocento. E nulla ci suggerisce la presenza e lo studio del fotografo, quando guardiamo le immagini, ignorando una presenza quasi registica con una funzione di messa in scena e mediazione con lo spettatore.
Il percorso comincia con le opere di grande formato, come Young man with rain, dove il titolo suggerisce la presenza di una pioggia non visibile nell’immagine, e altre di minori dimensioni come Pawnshop, oppure lavori come Band and Crowd, dove la folla citata nel titolo è assolutamente rada. Proseguono poi light box di dimensioni notevoli, apparentemente autonomi l’uno dall’altro ma in realtà forse connessi: parliamo di In front of a nightclub e Insomnia: un uomo con uno sguardo che può ricordare quello di Jack Nicholson in Shiningsta sotto il tavolo della sua cucina, presumiamo dal titolo perchè insonne. Forse non sopporta gli schiamazzi notturni delle persone fuori dalla discoteca?
Interessanti, nelle stanze successive, opere come A man with rifle, in cui leggiamo, nel gesto provocatorio dell’uomo che passeggia con la fidanzata, una violenza latente nei confronti del passante.
Assolutamente composti ed equilibrati, armoniosi e teatrali, After spring snow by Yukio Mishima e A woman consulting a catalogue.
Di tutt’altro genere, poi, lightbox come Blind window o Diagonal composition, di cui esistono delle piccole serie numerate, a ricordare le composizioni geometriche costruttiviste e la connessione tra l’arte e la musica (per esempio già vista anche con Vasilij Kandinskij), sempre puntando a soggetti tratti dalla nostra quotidianità, come per esempio un lavandino e una saponetta.
Molte altre le opere in mostra, ma ci stiamo limitando a dare qualche interessante spunto per stimolare la vostra curiosità.
Wall ha preso parte a momenti importanti dal punto di vista artistico, come Documenta Kassel e la Biennale di Venezia, vantando mostre personali al MoMA di New York (2007), al Deutsche Guggenheim di Berlino (2007), al San Francisco Museum of Modern Art (2008) e alla Tate Modern di Londra (2005).
La mostra Jeff Wall, Actuality è prodotta da Comune di Milano – Cultura Moda Design e CIVITA, e come la maggior parte delle mostre site al PAC, è corredata da un interessante ciclo di attività didattiche: inoltre ogni domenica, alle 17, 30, è possibile usufruire di una visita guidata gratuita. Previsto un ciclo di eventi e incontri critici, consultabile qui.
Benedetta Rutigliano
@bettyrutigliano
Jeff Wall. Actuality
PAC,
via Palestro 14 Milano
Lunedì: dalle ore 14.30 alle ore 19.30; da martedì a domenica: dalle ore 9.30 alle ore 19.30; giovedì aperto fino alle ore 22.30
Biglietti
Intero: 8 euro
Ridotti: 6,50 euro
Ridotto speciale: 4 euro