
Italia-Spagna: le pagelle. De Rossi monumentale, Balotelli sprecone
Buffon 7. Quando è il campo a parlare, il portierone azzurro si dimostra all’altezza della sua fama. Sempre attento sulle “sventagliate” di Iniesta (l’uomo più pericoloso della Spagna) e capace di dare sicurezza ad un comparto difensivo collaudato dall’annata bianconera ma arricchito di un elemento dell’ultima ora. Si inventa difensore aggiunto su Torres. Incolpevole sul tocco sotto di Fabregas.
Bonucci 5,5. Alla vigilia si diceva che lui e Chiellini avrebbero dovuto dare istruzioni a De Rossi nella difesa a 3. Stupisce, invece, come sia il centrocampista romanista a dettare i tempi dell’intera difesa e a coprire i buchi lasciati dal difensore juventino, troppo spesso messo in difficoltà dalla velocità di Iniesta. Chiamato ad impostare meno e a difendere di più, dimostra i limiti ben coperti in campionato dal “Chiello” e da Barzagli.
De Rossi 8. “Magari tra qualche anno si dirà che De Rossi è un difensore e non serve più a centrocampo”. Con 4 anni di anticipo, “capitan futuro” resta ancora uno dei migliori centrocampisti al mondo ma, aiutato dalla decisione di Del Bosque di non schierare alcuna punta di ruolo, sfodera una partita mostruosa nella difesa a 3 di emergenza approntata da Prandelli. Regolare negli anticipi e pulito nei tackle, deve solo fare suoi i tempi del fuorigioco. Per il resto una partita perfetta, sembra quasi di rivedere il Cannavaro di Berlino.
Chiellini 5,5. La mancanza di un attaccante centrale non lo destabilizza, il “Chiello” da il solito contributo in termini di agonismo e sacrificio. Il mezzo voto in meno è per l’indecisione sul gol di Fabregas, ma una sola distrazione è più che perdonabile.
Giaccherini 5. Per diligenza tattica e sacrificio, sembra di rivedere il Di Livio dei bei tempi. Ma, a differenza del soldatino, il Giac non ha la stessa attitudine difensiva. E lo dimostra prima sulla mancata diagonale in occasione del gol spagnolo, poi sulle sortite offensive di Navas.
Marchisio 6,5. Quando nel finale la squadra è letteralmente sulle gambe, lui si permette il lusso di fare 25 metri palla al piede, salvo poi arrivare stanco davanti alla porta. Chiamato ad una maggiore opera di contenimento dinanzi ad un simile avversario, il “principino” sfiora l’eurogol con un tiro al volo che conferma le qualità balistiche cui ci ha già abituati.
Pirlo 6,5. Ieri la Juventus, oggi la Nazionale, il centrocampista bresciano continua a nascondere la palla agli avversari e ad offrirla su un piatto d’argento ai propri compagni. Per conferma chiedere a Di Natale, che riceve un assist al bacio. Ci prova anche su punizione e, come già visto in campionato, si avventura in tackle in scivolata che confermano il suo grande stato di forma,
Thiago Motta 5. Le cose migliori le fa con la testa: quando colpisce un cross dal fondo di Maggio e quando respinge una punizione assai pericolosa di Xavi. Per il resto, nulla o quasi. Non all’altezza delle doti di rifinitore di Pirlo (di cui sembra un pallido alter-ego) e non abbastanza intenditore da aggredire le caviglie degli avversari. Viene sostituito da Nocerino (s.v.), forse troppo tardi.
Maggio 6,5. In forte ripresa rispetto all’amichevole contro la Russia, stavolta deve vedersela con avversari di tutt’altra levatura. Troppo impaurito dalla presenza dii Iniesta, limita le sortite offensive. Ma, quando si lancia in avanti, è sempre capace di saltare l’avversario e mettere al centro cross interessanti.
Cassano 6. A “Fantantonio” si chiede di prendere la squadra per mano e guidarla con i suoi colpi di genio. Per il momento, la più grande vittoria è vederlo giocare in una competizione così importante. La forma non è al massimo e si vede, ma il talento di Bari vecchia ci mette estro e voglia per tutti i 64 minuti in cui è impiegato. Lascia il posto a Giovinco (6) che conferma quanto di buono fatto vedere in campionato.
Balotelli 5,5. Difficilmente in passato si è visto SuperMario tornare in difesa, oggi segue con maggiore diligenza le consegne del ct. Si impegna, pressa (con una veemenza a tratti esagerata che gli costa il giallo), macchia la sua prestazione con un’indecisione imperdonabile a tu per tu con Casillas. Sostituito, non se la prende con nessuno, se non con se stesso: buon segnale di maturità da parte di un attaccante potenzialmente inarrestabile.
Di Natale 6,5. Solo 4 anni fa aveva sbagliato dal dischetto contro le furie rosse, oggi si rifà con gli interessi insaccando l’assist perfetto di Pirlo. Sfiora la doppietta con un bel gesto atletico. Che non sia la sua occasione per zittire quanti lo considerano un “semplice fuoriclasse” di provincia?
Prandelli 7. Ingabbia la Spagna, la costringe a giocare male e, al tempo stesso, mette la sua squadra in condizione di impostare la partita. Viene premiata la scelta coraggiosa di schierare De Rossi centrale e anche i cambi gli danno ragione. Come prima partita del torneo, i segnali sembrano più che incoraggianti.
Antonio Giordano