Italia-America: amici ed alleati dall’economia in poi

obama-niaf

Barak Obama durante il discorso al Niaf

New York – Il presidente degli Stati Uniti d’America, Barak Obama, piace agli italiani. Forse piace più a noi che agli americani di cui ha perso parecchi consensi. Quindi non è strano che la stampa nostrana lo osservi con simpatia. Meno comprensibile, invece, è che non si accorga di alcune stonature dicorsive quando egli parla degli italiani, sia pur con parole di lode. E’ accaduto un paio di settimane fa.

Niaf – Era il 29 ottobre e il presidente Obama era stato invitato alla serata di Gala organizzata dalla National Italian American Foudation (Niaf), la più potente organizzazione statunitense che da sempre è impegnata a tutelare la cultura, le tradizioni e l’immagine della comunità italo-americana in terra d’America. Roba seria. Non a caso la Fondazione collabora attivamente con il Congresso e la Casa Bianca nelle questioni che riguardano la vita della comunità con una precisa finalità, evitare il riduzionismo a facili stereotipi e la denigrazione di cui spesso sono oggetto gli italiani nella percezione collettiva americana: mafia, pizza, spaghetti, mandolino e governi traballanti (ma su quest’ultimo punto si concede il beneficio del dubbio).

Obama non poteva mancare. Tanto più ora che – già con il pensiero alla prossima campagna elettorale 2012 – il presidente ha bisogno di recuprare nei sondaggi e trovare fondi da destinare alla propria sponsorizzazione. Niente di meglio, dunque, che corteggiare la comunità attraverso il Niaf, spendendosi in elogi all’Italia ‹‹uno dei più stretti alleati degli Stati Uniti e tra i fondatori della Nato››; nonché agli italiani di cui il presidente ha ricordato l’importanza per il tessuto socio-economico americano. Tutto vero, non c’è dubbio. Tutto celebrato dai giornali italiani. Molto bello. Il punto è quel che Obama ha affermato subito dopo: ‹‹Cosa sarebbe l’America senza l’Italia? Senza Colombo, Vespucci, Fermi, Verazzano? Senza Frank Capra, Frank Sinatra, Joe Di Maggio e Sophia Loren, la mia favorita?››.

Ora, senza voler dubitare della passione del presidente per l’italica gente, forse sarebbe il caso di aggiungere che Italia ed italiani sono qualcosa di più dei miti della Storia occidentale e della cultura hollywoodiana. Altrimenti, poi, diventa difficile pensare all’italo-americano medio al di fuori degli stereotipi. Così vediamo cosa è realmente l’Italia contemporanea in terra d’America.

Aziende – Gli Stati Uniti in ragione del loro liberismo economico sono il luogo favorito in cui molte aziende italiane investono, perché arrivare sul mercato USA significa sostanzialmente 2 cose: essere i migliori nel proprio settore e avere contatti diretti con il resto del mondo. Allora, va bene Sinatra ma perché non ricordare la Piaggio, azienda leader in Europa nella produzione di veicoli a due ruote, che in settembre ha piazzato sul mercato statunitense la bellezza di 75 milioni di dollari in bond ad hoc, ovvero privatamente, a singoli investitori che ne hanno fatto domanda? E perché non ricordare che la Barilla, azienda alimentare pilastro della “cultura degli spaghetti” che tanto piacciono agli americani, ha fatto altrettanto collocando bond per 200 milioni di dollari? E si sarebbe potuto aggiungere che altre 40 aziende italiche altamente qualificate sono nell’interesse degli investitori americani che pagano profumatamente per titoli italiani solidi. Altro che poca credibilità dell’Italia sui mercati. E accennare questo durante un Gala preelettorale, magari, avrebbe potuto giovare sia alla nostra Borsa, ingabbiata negli spread, che all’immagine di Obama. Chissà.

Di Pirelli e del suo ruolo nel glamour americano, vogliamo parlare? Tanto più che il colosso produttore di pneumatici ha da poco fatto sapere di essere intenzionato a raddoppiare la propria redditività passando da 8,4% del 2010 al 16%  entro il 2015, puntando alla leadership mondiale. E della Fiat – la casa automobilistica torinese guidata da Sergio Marchionne che ha contribuito a salvare la Chrysler di Detroit – si vuol dir qualcosa? Va bene, forse l’ad del Gruppone non è affascinante come la Loren ma un pensierino di buon augurio se lo meritava.

Si potrebbe ribattere che il Gala del Niaf non voleva essere un incontro politico né un dibattito di alta finanza. E sia. Ma allora, se lo scopo era celebrare il genio italico miscelato al senso pratico statunitense, perché non parlare dei tantissimi giovani cervelli italiani di prim’ordine che arrivano in America e fanno fortuna. A riprova che il sogno americano è ancora possibile anche in un paese che forse più di altri sta patendo il male del secolo, in tempi di crisi: the jobless recovery.

Tanto per fare qualche nome: la scosa primavera Fernando Napolitano, 47 anni, ex capo della società di

ferdinando-napolitano
Fernando Napolitano

consulenza Booz & Company Italia ha fondato a New York la Why Italy Matters Corp., società di diritto Usa, nata con lo scopo di promuovere il più avanzato hi-tech italiano, in America. Il progetto si chiama Italian Business & Investiment Initiative e mira aselezionare il meglio che offre la nostra piazza e metterlo in contatto con potenziali finanziatori o partner commerciali americani” (fonte: Panorama). Tra i sostenitori dell’iniziativa, vari colossi dell’economia italiana: banca Intesa San Paolo, l’assicurativa Generali, le energetiche Eni ed Enel, l’editoria Mediaset-Mondadori e la telefonica Wind. Il tutto con la finalità di creare un networking di imprese all’avanguardia che facciano ponte tra l’Italia e l’America. Ma se a tutto questo neppur si accenna, caro presidente, resteremo sempre all’immagine di “mafia, pizza e mandolino”.

 

Chantal Cresta

Foto || ilmessaggero.it; blog.panorama.it; il cannocchiale.it

 

Share and Enjoy

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS

Ti è piaciuto questo articolo? Fallo sapere ai tuoi amici

2 Risponde a Italia-America: amici ed alleati dall’economia in poi

  1. avatar
    anonimo 10/11/2011 a 22:22

    DETROIT

    Rispondi
    • avatar
      Chantal Cresta 11/11/2011 a 11:50

      Grazie

      Rispondi

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

 
Per inserire codice HTML inserirlo tra i tags [code][/code] .

I coupon di Wakeupnews