
Italia 5 Stelle 2015, addio trasparenza M5s. I rendiconti non tornano?
Il M5s si prepara ad Italia 5 Stelle 2015 all'autodromo di Imola. Ma guardando i rendiconti della scorsa edizione, qualcosa che non quadra. Anche tra i parlamentari
It’s a long way to the top if you wanna rock ‘n roll, cantavano gli AC/DC. Un riferimento non casuale, visto che – dopo aver calcato il palco dei Rolling Stones al Circo Massimo – Beppe Grillo e il M5s andranno ad occupare ad Imola la stessa area su cui Angus Young e soci hanno tenuto a luglio uno dei concerti-evento dell’estate italiana 2015. Italia 5 Stelle 2015 si terrà infatti il weekend del 17 e 18 ottobre 2015 all’autodromo di Imola, location che gli AC/DC hanno riempito con 92 mila fan entusiasti. Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio chiameranno a raccolta il popolo pentastellato per provare a reggere il confronto col mostruoso colpo d’occhio offerto dal live della band australiana. Riuscirà il M5s a reggere l’impatto visivo e numerico? Nel frattempo, qualcosa che non quadra già c’è e tocca uno dei cavalli di battaglia del Movimento: i rendiconti.
ACCORDO DI SEGRETEZZA SULLE CIFRE TRA IL M5S E L’AUTODROMO DI IMOLA? - La famosa trasparenza del M5s si è fermata a Imola. Secondo il consigliere comunale di Imola Andrea Zucchini, membro della Commissione Permanente Autodromo Enzo e Dino Ferrari (l’Autodromo di Imola è all 85% di controllo pubblico, tramite il consorzio Con.Ami che nell’Imolese e nel Faentino gestisce le reti idriche, ndr), il M5s ha firmato “un patto di riservatezza nella diffusione delle informazioni relative all’accordo”. Una risposta inviata dall’autodromo di Imola e dalla società Formula Imola a firma del Presidente Estense, che gestisce lo stesso autodromo, dopo la richiesta di Zucchini di conoscere gli introiti ottenuti dall’autodromo per l’accordo col Movimento 5 Stelle e i relativi costi per il comune in termine di gestione e sicurezza pubblica. Un patto di segretezza illegale secondo Zucchini, in quanto l’articolo 43 del Testo Unico degli enti locali prevede che i consiglieri comunali e provinciali abbiano il diritto di ottenere da uffici, aziende ed enti dipendenti tutte le notizie e le informazioni in loro possesso utili all’espletamento del proprio mandato. E un membro della Commissione Permanente Autodromo non sta certo esulando dalle proprie competenze nel richiedere la documentazione dell’accordo.
Una mia richiesta formale per sapere costi e ricavi per il nostro autodromo della manifestazione nazionale del #M5S ha…
Posted by Andrea Zucchini on Venerdì 28 agosto 2015
LA RISPOSTA DI BUGANI - Nel M5s si sono alzate subito le barricate, con il consigliere Massimo Bugani – in prima fila nell’organizzazione dell’evento – che ha riferito di non aver mai firmato nessun patto di riservatezza, nè che altri del Movimento 5 Stelle si siano mossi in tale direzione. In realtà il patto c’è, eccome. Altrimenti non avrebbe senso una risposta negativa da parte dell’autodromo. Sulla sua pagina Facebook Bugani di fatto conferma la riservatezza sull’evento:
Per quanto riguarda i costi dell’evento non li possiamo ancora dire semplicemente perchè ci sono mille cose da fare e stiamo chiudendo accordi e contratti proprio in questi giorni.
Nessun “inciampo” del M5S sulla trasparenza, ma bruttissima caduta di una giornalista per quanto riguarda la corretta informazione.
Se vuole le paghiamo il lasonil e lo mettiamo nel nostro conto spese.
M5S, DONAZIONI E RENDICONTAZIONI: I CONTI NON TORNANO - Bugani ha ricordato in un post successivo come il tutto sia reso possibile dalle donazioni volontarie di cittadini ed attivisti. Ma sulla questione donazioni e rendicontazioni c’è un bel po’ di caos sin dall’evento Italia 5 Stelle dello scorso anno. Fino ad un mese fa circa, nulla era presente sulla pagina di Italia 5 Stelle 2014. O meglio, c’era il resoconto delle donazioni ricevute: 7464 donatori per 270.329 euro raccolti. Un dato ottenuto grazie al sito Wayback Machine, che recupera alcune versioni precedenti delle pagine web successivamente modificate. Abbiamo scelto due versioni: quella del 21 novembre 2014 (quando le donazioni potevano dirsi ragionevolmente concluse, un mese abbondante dopo l’evento) e il 29 luglio 2015, ultimo aggiornamento disponibile prima della modifica attualmente presente online. Questo lo screen della pagina.
ITALIA 5 STELLE 2014, RENDICONTO-CAOS - Il form per le donazioni era aperto e funzionante: abbiamo provato ad arrivare fino allo step finale del pagamento con PayPal ed era effettivamente possibile donare per un evento concluso un anno fa. Attenzione ai dati evidenziati in rosso: l’importo cumulativo delle donazioni, ma soprattutto la dicitura “Il residuo dei fondi raccolti per la campagna delle elezioni europee 2014 è stato interamente devoluto per finanziare l’evento Italia5Stelle“. Cosa c’è di strano? Che lo stesso Beppe Grillo, in un post sul blog di dicembre 2014, afferma che “Il fondo residuo di 153.314 euro sarà devoluto al comitato per la gestione del referendum noeuro, uno dei 7 punti del M5S presentati agli italiani in occasione delle elezioni europee”. Questi 150 mila euro residui allora dove sono andati a finire? Che poi 150 mila non saranno stati, visto che nel documento Excel che riporta la rendicontazione della campagna Europee 2014 in maniera grossolana (solo un elenco di spese, senza nessuna ricevuta di pagamento o fattura) appare la dicitura “La rendicontazione finale a chiusura del comitato comprenderà ancora alcune spese amministrative/notarili/legali/bancarie relative alla chiusura del comitato stesso e i costi dell’aperitivo di premio dei primi 100 de l’attivista 5 stelle ancora da organizzare“.
Questo invece è il rendiconto pubblicato sulla pagina di Italia 5 Stelle 2014. E che riserva non poche sorprese.
RESIDUO EUROPEE 2014, IL MISTERO DEI 150 MILA EURO - Impossibile non notare le contraddizioni: le donazioni cumulative riportate nel blog fino a pochi giorni fa (7464 donatori per 270.329 euro raccolti) non trovano riscontro nè nelle voci delle donazioni per solo PayPal, né in quelle per bonifico. Il valore che più si avvicina è quello delle donazioni PayPal, ma è registrato un incremento di circa 300 donatori a cui corrisponde però una diminuzione di quasi 65 mila euro di entrate. Come è possibile, visto che sul blog è indicato puntualmente come la cifra delle donazioni è pari alle sole donazioni confermate e quindi incassate? Ma soprattutto: il fondo della campagna per le europee 2014 è stato devoluto ad Italia 5 Stelle (che puntava a raccogliere online almeno 500 mila euro, ma ne ha raccolti 270 mila secondo una fonte e 414 mila secondo un’altra fonte, sempre con dati pubblici sulle pagine del Movimento 5 stelle) senza essere rendicontato, o è finito al “comitato di gestione del referendum no euro”, che rendiconti non ne ha mai presentati?
Come se non bastasse, anche per le Europee 2014 si era presentata la stessa situazione con una somma molto simile, stavolta 160 mila euro: un sito web indipendente aveva realizzato uno screenshot delle donazioni a settembre 2014, che ammontavano a 436.357,19 euro da 15.753 donatori. Il post ufficiale del blog di Beppe Grillo riferiva di 597.253,31 euro da 15.757 donatori. Quattro donatori in più molto danarosi: 40mila euro di donazione a testa a campagna elettorale già chiusa?
ESPULSIONI A DUE VELOCITÀ: 3 SENATORI NON RENDICONTANO DA DICEMBRE 2014 - Quello dei rendiconti è stato uno dei temi su cui il Movimento 5 Stelle ha costruito gran parte della propria credibilità, e su cui si sono verificati la maggior parte degli scontri con attivisti e parlamentari fuoriusciti o espulsi. Una prassi affidata al sito TiRendiConto (sempre ospitato dal blog di Beppe Grillo), su cui tutti i parlamentari devono caricare la rendicontazione delle proprie spese nell’esercizio del mandato. In realtà l’unico dato ufficiale e comprovato che si può trovare è il bonifico di restituzione, che fa in bella vista di sè in cima al box di ogni singolo parlamentare, persino prima dello stipendio fisso (i 5000 euro circa che tutti i parlamentari di ogni partito percepiscono). Il versamento mostra la restituzione cumulativa dei circa 1600 euro di stipendio a cui i M5s rinunciano abitualmente da non-Statuto, più gli eventuali rimborsi non utilizzati. I famosi rimborsi da circa 10 mila euro al mese che i parlamentari M5s non rifiutano e spendono come tutti gli altri, rendicontando in maniera approssimativa senza nessun dato effettivo delle spese. Pur sempre un gesto di trasparenza, ci mancherebbe.
Andando a spulciare lo stato delle rendicontazioni, ci sono però parlamentari decisamente poco virtuosi, che stranamente non hanno subito nessun richiamo da parte dello staff. Ben 10 deputati (Benedetti, Busto, Cecconi, Crippa , Del Grosso, Frusone, Giordano, Grillo, Micillo e Sorial) non rendicontano da almeno marzo 2015. Mentre nel Senato ci sono tre veri e propri integerrimi della mancata rendicontazione: Sergio Puglia (Campania), Mario Michele Giarrusso (Sicilia) e Lello Ciampolillo (Puglia) hanno smesso di rendicontare a dicembre 2014. Considerando che in molti sono stati espulsi per molto meno, anche nel M5s evidentemente c’è qualcuno che ha i propri santi in paradiso.
Francesco Guarino
@fraguarino